Pur avendo incontrato e seguito, maestri che ritengo eccellenti e con una preparazione Top, devo dire che, in ottica DP, tutta la parte relativa alla comunicazione non verbale, ai segnali, alla componente psicologica di una aggressione, sia da parte dell'aggressore, sia da parte dell'aggredito, i meccanismi mentali e le principali dinamiche pre scontro, sono tutte cose che, ammesso abbiano un valore reale, ho acquisito per tristi esperienze dirette, cercando di capire cosa fosse successo in varie occasioni, vivendo in tempi e ambienti di un certo tipo.
Ovvio che il bagaglio tecnico debba risentire fortemente di quelle componenti, per opportunità e convenienza, per circostanze e contesto, ma è effettivamente una parte didattica che non ho trovato in Dojo, che oggi ho (buona o no che sia) per aver vissuto determinate situazioni più volte, avendo provato a capire sia il "come è iniziata e perchè", sia tutti quei segnali che mi avrebbero permesso di non caderci dentro, sia come ho fatto a cavarmela e come avrei potuto farlo meglio.
Utilità dello studio di Am?
Moltissima! Sia per reattività che per abitudine (quindi non terrore) allo scontro e ai colpi, sia per tecnica e capacità di colpire meglio di quanto avrei fatto prima.
Certo è che, se mi immagino il percorso marziale, in assenza di qualsiasi contatto, in assenza di Kumite libero e abbastanza spinto, se penso a un percorso in cui non avessi avuto la testa calda che avevo, non cercando ogni occasione per "vedere come me la cavo" anche agonisticamente, non saprei dire quale effettiva utilità avrebbe avuto l'AM, ne saprei dire se addirittura non mi sarebbe stata di impiccio.
Le botte insegnate senza botte......per me sono balle!
L'allievo è costretto a credere sulla fiducia, che quel colpo fa male tanto quanto dice il maestro e minchiate simili.
In quei casi il risveglio (se e quando avviene) è davvero traumatico.