Su quest'ultimo punto, vale a dire "dello "sbandamento" motorio e psicologico, nel praticare una nuova disciplina, ben maggiore di un principiante senza background marziale", credo che la questione sia...diciamo...più umana che tecnico-pratica.
L'uomo nella vita tende a semplificarsi le cose e a cercare di vivere meglio anche in questo modo, cioè acquisendo automatismi e metodi standard di approccio ai casi e alle situazioni, in modo tale da non dover sempre spaccarsi la testa per reinventare la ruota.
L'esasperazione di ciò porta le persone a non riuscire più a cavarsela quando non sono in una posizione comoda, quando i problemi non sono davanti a loro nella forma in cui li hanno già risolti, o possono applicarvi un metodo già acquisito di risoluzione.
Questo disorienta e spaventa.
Ma nel caso specifico del mio esempio, io penso che dietro ci fossero informazioni sbagliate, vale a dire il fatto che wc e jkd fossero più o meno uguali (e, quindi, meno sbattimento). Quel ragazzo voglio sperare che fosse cosciente che non si sarebbe potuto approcciare allo stesso modo di come ha fatto per il jkd...per esempio con lo studio della lotta libera.