Ieri la seconda parte del corso, in gran parte dedicata all'allenamento della forza, costruzione e trasformazione. Abbiamo visto diversi metodi per svilupparla, dai più basilari con i sovraccarichi (e finalmente capisco perchè Xjej mi diceva che senza non si può lavorare per svilupparla, non ci sono cazzi) ai metodi più evoluti che mischiano questi a gesti via via più simili all'esecuzione della tecnica (o del gruppo di tecniche) che si vuole potenziare.
Si è molto inisitito sulla qualità dell'allenamento laddove quasi tutti (si potrebbe dire il 99% ) consapevolmente o meno puntano solo sulla quantità.
L'altra parte della lezione è stata dedicata allo stretching, ai vari metodi, alla conferma di alcune nuove teorie ma pure alla contestualizzazione di esse.
La fase finale è stata dedicata tutta alla pratica, con spiegazioni abbastanza approfondite degli esercizi più importanti e anche alcuni complementari.
Finalmente inizio a chiaririmi un po' le idee (inizio perchè bisognerà completare il corso e poi dovrà seguire una lunghissima fase di approfondimento) di cosa bisogna fare, quando, quanto, come e perchè.
Grazie alle prove pratiche ho pure compreso meglio anche che tipo di atleta (si vabbè, atleta è una parola grossa) sono io stesso, e il perchè di certe situazioni presenti e passate.
Insomma, costa oggettivamente un botto ma ne vale la pena
due note in merito al grassetto, giusto per gradire ?
grazie
Per le prime due, fondamentalmente il discorso è che gli allenamenti sono spesso incentrati su resistenza e resistenza alla forza, mentre qualità importanti per uno che pratica AM/SdC tipo forza esplosiva (o forza rapida in alcuni casi) e rapidità non sono coltivate. Classici esempi i "riscaldamenti" prima della lezione tecnica che sfibrano prima ancora di cominciare il lavoro specifico.
Vero è che comunque, dove si lotta, la resistenza va anch'essa curata ma è sovente sovradimensionata e / o sviluppata in modo troppo aspecifico.
In termini tecnici spesso gli allenamenti sono aerobici mentre il combattimento per sua natura è un lavoro in netta prevalenza anaerobico alattacido e / o lattacido.
Nel link che ho citato, comunque, ci sono un po' di concetti a cui ero arrivato anche autonomamente che, secondo me, per quanto grossolanamente, corrispondono.
Il "finalmente" è perchè dopo anni di buio assoluto, vedere un lumicino è già una festa
Ora Ryujin ti tocca rileggere tutte le discussioni di questa sezione... così ricontestualizzi tutto
Credo che ci vorrà un sacco di tempo... io sono di coccio
Grazie alle prove pratiche ho pure compreso meglio anche che tipo di atleta (si vabbè, atleta è una parola grossa) sono io stesso, e il perchè di certe situazioni presenti e passate.
Tipo?
Mi è capitato spessissimo (in grossa prevalenza) di fare allenamenti in cui si lavorava tantissimo incentrandosi sulla resistenza, come dicevo poco sopra. Essendo io un cinghiale che pesa una quintalata, è abbastanza chiaro che non sono portato per sforzi protratti nel tempo, infatti, ovviamente nonostante mi sforzassi spesso finivo l'allenamento più stremato di quanto potessero essere gli altri e non miglioravo.
Nel weekend passato invece abbiamo provato degli esercizi di forza e rapidità e per quanto io sia poco allenato (visto che allenamenti mirati mi accorgo che non ne ho mai fatti), mi sono sentito molto più carico e "a casa", ho avvertito del potenziale, e non "sminchiato" come quando mi si prospettavano 45 minuti di circuito, lezioni di 2 o 3 ore, o come quando si correva 1 ora con i miei compagni più smilzi di 15 o 20 kg che mi lasciavano sempre indietro (tranne in un periodo in cui pesavo 20 kg in meno e per quanto corressi tipo Forrest Gump il mio Karate era peggiorato, e io non capivo perchè).
Chiaro che la resistenza è un fattore che dovrei comunque "tamponare", ma io sono evidentemente uno più portato alla potenza e un buon allenamento, sia per la disciplina che pratico ma soprattutto per la mia natura, deve esaltare la mia natura