Ti faccio un esempio.
A me sta bene qualsiasi posizione, pure quelle diametralmente opposte alle mie, purchè non ci sia ipocrisia.
Tempo fa ebbi una discussione sul FAM (parecchio prima di cancellarmi) con un utente riguardo i disordini negli stadi.
Mi indisponeva il fatto che invocasse il "diritto" a fare guerra, considerando lo stadio come la propria, personale arena in cui dar sfogo al bisogno di violenza.
Io specificai che lo stadio è del Comune o delle società di calcio, vuoi di proprietà piuttosto che in gestione lunga, che le tifoserie organizzate non ne sono in nessuna parte prorpietarie.
Non ebbi risposte apprezzabili, solo invocazioni di presunti diritti a spaccarsi la testa a vicenda.
Allora chiesi cosa dovevano dire tutti quelli che andavano allo stadio, pagando biglietti o abbonamenti, senza far businnes come accade nelle curve, solo per godersi lo spettacolo, ma mi rispose che quella era la sua arena e che quelli li erano quasi clandestini, quindi che si dovevano assumere tutti i rischi.
Allora gli chiesi come si sarebbe sentito con i suoi figli allo stadio in caso di "guerriglia", ma non ebbi risposte, solo divagazioni.
Alchè dissi che potevo anche accettare la cosa dell'arena, a condizione che fosse un diritto di tutti, nel qual caso, la mia arena e quella dei miei amici, era il cinema o la pizzeria in cui lui andava con la fidanzata, proprio mentre c'era lui, una arena in cui sfogavo i miei istinti e esercitavo il mio diritto a spacare tutto, teste dei clienti comprese.
Gli chiesi se mi riconosceva lo stesso diritto, del resto ognuno sceglie la sua arena ideale, ma non ebbi alcuna risposta se non citazioni latine tipo "animus pugnandi" a sostegno della legittimità di fare la guerra, spaccare teste, incendiare auto e sfondar vetrine.
Li mi è parso di notare un barlume di ipocrisia
, quella di chi pretende di far cose che però, laddove subite, ritiene debbano comportare l'intervento delle forze dell'ordine (la sola risposta all'ipotesi cinema/pizzeria fu quella) a tutelare lui e la fidanzata.
Io invece credo che, se uno ruba nelle case, deve mettere in conto l'ipotesi arresto, ma non perchè la polizia o i carabinieri, sono stronzi, semplicemente perchè sta rubando cose altrui ed è reato.
Per di più, il ladro in questione, se la casa fosse la mia, dovrebbe pregare ogni santo che conosce perchè fossero le FFOO a beccarlo e non io.
L'odio per chi impedisce alle persone di distruggere, ferire, rovinare la giornata o la vita, traumatizzare bambini, è un odio che non può avere alcuna giustificazione, per dotto che sia l'eloquio, ogni pretesa al diritto di far libera violenza è una minchiata, anche perchè nessuno di quei "prodi guerrieri" osa fare la stessa cosa per la strada, da solo, magari picchiando la prima pattuglia che incrocia.
Se invece parliamo di dissenso represso con la forza, in assenza di violenza manifesta, se parliamo di certe cose il discorso cambia, sebbene spesso capitino gli stessi "animali" in mezzo a chi dissente pacificamente, mandando in vacca ogni iniziativa.
Ma quando c'è eccesso da parte delle FFOO, fa schifo pure a me, ma non è con loro che me la prendo, non sono le divise quelle che odio, semmai la politica che ne dispone le azioni
In ogni caso resta il punto fermo, cioè che non mi lamento per un pugno preso da parte di chi sto picchiando, perchè è ipocrita come se un pugile lamentasse di prendere le totò dal compagno cattivo sul ring.