meditate

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Offline Aliena

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« Reply #15 on: February 02, 2012, 11:05:20 am »
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Ma poi mi chiedevo...era prevista un'assicurazione in 'sta competizione o nemmeno quella? ???
High-functioning sociopath. With your number.


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Offline Ethan

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« Reply #16 on: February 02, 2012, 11:08:47 am »
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Brutta storia,non fa altro che confermare il mio disgusto per le federazioni in generale e per quelle che si accapigliano per qualche spicciolo in particolare.
Il gioco vale la candela? impossibile da dire


Una sola domanda: in queste competizioni oltre alla "fama" per la vittoria non esiste una borsa?
« Last Edit: February 02, 2012, 11:10:22 am by ἥρως גיבור »

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Offline Barvo Iommi

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« Reply #17 on: February 02, 2012, 11:09:35 am »
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terribile

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Offline Bellerofönte

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« Reply #18 on: February 02, 2012, 11:09:57 am »
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Incredibile, senza parole, ma che cazzo di modo di fare è ?
Al Milano Challenge c'erano medici che giravano tra gli atleti in pausa, e verificavano gli stati di salute di chi sembrava un pò pallidino, agitato, ecc... e se qualcuno non risultava perfettamente idoneo gli veniva impedito di gareggiare.

« Last Edit: February 02, 2012, 11:26:30 am by Bellerofonte »
"Costantemente mantenersi presenti dentro la propria pelle, esercitarsi, avere una condotta particolare, disprezzare il facile comodo, disprezzare l’inutile lusso, essere uomini raffinati, ma essere uomini fermi. Mantenere la fedeltà della parola. E nel fisico esercitarci a combattere."

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Offline g.vesponi

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« Reply #19 on: February 02, 2012, 11:26:31 am »
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...meno male che è un europeo.... chissà i nazionali come verrebbero organizzati....:-X


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Offline Crux

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« Reply #20 on: February 02, 2012, 11:26:50 am »
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criminali  :nono:
In generale reputo che la scherma debba ridurre le azioni ai minimi termini per essere bella.

"Using derogatory descriptions of other members for not sharing the same opinion and acting obnoxiously condescending and self-important doesn't exactly give you the appearence of having an adult mind. "

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Offline Fabio Spencer

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« Reply #21 on: February 02, 2012, 11:41:35 am »
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Quote from: Andrea Verdemare - facebook 1 febbraio 2012
Sono ormai molti anni che combatto nei maggiori campionati della IBJJF, e in ogni gara che ne uscissi vincitore o che ne uscissi sconfitto ho imparato qualcosa....quest'anno non fa eccezione.

Ogni anno la gente si prepara meglio per vincere..come è noto molti fanno uso di sostanze considerate dopanti...ogni volta tutti sono disposti a fare quel passo in più che fa la differenza tra il primo e il secondo classificato. Tutto in nome della pssione...passione non ripagata da nulla...perchè paghiamo una media di 80 euro per non ricevere nulla in cambio...non un premio, non un servizio.

Nel 2004 Ronaldo "Jacarè" Souza si ruppe un braccio nella finale degli assoluti cintura nera...vince infiammando la folla ed ancora oggi tutti i praticanti di jiu jitsu parlano di quell'evento, ma dal punto di vista sbagliato.

Quell'evento, a detta sua, fece maturare in lui la decisione di non lottare più nei campionati IBJJF: un campione mondiale assoluto rimase senza soldi per tornare a casa, la federazione non gli fece nemmeno una chimata, non un supporto economico per le cure...NULLA.

Oggi qualsiasi praticante di jiu jitsu parla di quella lotta come un evento leggendario non guardando però oltre l'agonismo...non

 

Il 29 gennaio, in nome di questa passione che ci infiamma, dopo tanti sacrifici salgo sul tatami di gara.

Nel mezzo della lotta il mio avversario incastra una kimura, riesco a difenderla, lui repentino la trasforma in un armlock. Difendo anche quello ruotando il gomito, sento che il braccio viene spinto verso un omoplata, ma nel mezzo della trasizione...CRACK...un calore pervade il braccio ce crolla al suolo senza più controllo, mi giro dall'altro lato per non vederlo...urlo.

Mi portano in infermeria, mi tengo il braccio mentre mi fanno domande...mi dicono che è rotto...una frattura scomposta...devo andare in ospedale e operarmi.

Accanto a me ci sono i miei amici Simone e Alberto che discutono con infermieri e responsabili della federazione. Sento i toni scaldarsi, cerco di concentrarmi per capire che succede.

"...l'ambulanza da qui esce solo in caso di vita o morte, altrimenti dovremmo fermare l'evento, chiamate un taxi" dice una voce in portoghese.

" ma è una frattura scomposta e la state steccando con i cartoni delle merendine, in macchina non può andare, se prendiamo una buca rischiamo che l'osso perfori muscoli o peggio ancora tendini..." urla Alberto.

"...sicurezza all'ontanate quest'uomo...per colpa sua non ti daremo nemmeno i cartoni per fermare il braccio...uscirai solo con la garza".

Un'altra voce portoghese dice "chiamategli un taxi e paghiamolo noi così si levano dalle scatole".

Esco di li tenendomi il braccio, ogni passo è come se qualcuno cercasse di strapparmi via il bicipite dal braccio, uno dei dolori più intensi che ho mai provato.

Chiediamo in giro il numero dell'ambulanza visto che loro non hanno voluto darcela.

La custode del palazzetto si offre di portarmi lei...quando finalmente rispondono.

Esco fuori, bianco cadaverico, non so descrivere il dolore...fermo in piedi sento in lontananza il rumore della sirena dell'ambulanza. Mai come in quel momento quel suono mi ha rassicurato di più.

 

Oggi sono a Roma nell’ospedale San Filippo Neri, venerdì verrò operato e mentre sono immobilizzato rifletto: io ho pagato 35 dollari di affiliazione come atleta, 82 euro di iscrizione alla gara eppure ho la netta impressione che non vedrò rimborsati nemmeno i 20 euro dell’ambulanza. Penso che noi cinture nere per la federazione siamo bestie da circo buone solo a fare spettacolo per far crescere la passione nelle cinture inferiori al fine di farle iscrivere al prossimo evento gonfiando così i portafogli degli unici veri vincitori. Non importa se ci spacchiamo, se assumiamo sostanze vietate a rischio di compromettere per sempre la nostra salute l’importante è fare spettacolo, non serve che lo sport sia pulito e ben organizzato a tutela degli atleti e non serve nemmeno premiarli tanto c’è la passione. D’altro canto abbiamo volontariamente firmato uno scarico completo delle responsabilità, perciò è solo colpa nostra…quindi possiamo, una volta rotti essere lasciati a noi stessi.

 

Non so se tornerò a fare gare,tutta via spero di poter rivestire presto il kimono e ricominciare a fare quello che amo fare, spero altresì che questa mia esperienza possa essere d’aiuto a chi ama questo sport.
che schifo, sono dei delinquenti.
Mi spiace molto per la vittima dell'infortunio.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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« Reply #22 on: February 02, 2012, 12:21:15 pm »
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Ok, ora posso parlarne un secondo in più che sono più lucido.
La storia dei pagamenti, purtroppo, si sa, così è.
Nel BJJ come anche nel Judo, da ciò che racconta Xjej, così come in altri sport.

Sempre ieri, parlando proprio del crac al braccio di Verdemare, si discuteva del "Ne vale la pena o no?"
Uno dei nostri istruttori ci raccontava che a livelli alti, più che altro cinture nere, c'è molta gente che piuttosto che battere si fa scassare le ossa o sviene, per una questione di prestigio della propria scuola. Non pagati, mal cagati, eppure non ci pensano due volte a farsi scassare un braccio. Perchè? Ne vale la pena? Tanta fatica, soldi spesi, dolore?
La risposta è stata: venire notati.
Vincere in un certo modo, ad un certo livello, un europeo IBJJF significa essere notati da un possibile sponsor. E lì, inizia la strada per un semi-professionismo (diciamo un "migliore rimborso spese"). Il modo in cui le scuole brasiliane tirano avanti, insomma.
Ovviamente questa non è farina del mio sacco che sono nell'ambiente da pochi mesi, semplicemente riporto le parole di chi è dentro da anni ed ha girato un po'. Magari sbaglia anche lui, per carità.

Mmm ok non sappiamo a cosa sia dovuta la rottura (ha davvero tardato a battere? Pensava di poterne uscire e ha valutato male il rischio... boh?), ma in fondo importa? Secondo me no e non influisce minimamente sul giudizio relativo alla gestione degli incidenti e sul trattamento ricevuto. 
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Offline Ragnaz

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« Reply #23 on: February 02, 2012, 12:24:39 pm »
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Brutta storia,non fa altro che confermare il mio disgusto per le federazioni in generale e per quelle che si accapigliano per qualche spicciolo in particolare.


Quotissssssssssssimo!!
Ragnaz - alias Luca


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Offline xjej

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« Reply #24 on: February 02, 2012, 13:58:33 pm »
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Io in federazione cose così non ne ho mai viste.
Cerchiamo per piacere di non qualunquizzare.
Potete avere qualunque pensiero in merito dovuto alle vostre esperienze personali ma io ho postato quest'articolo per mostrare cosa succede in assenza di una federazione seria, non in assenza di federazione.
Non sto nemmeno a dilungarmi sulle motivazioni, a me paiono ovvie.
www.isao-okano.com - Gracie Bergamo


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Wa No Seishin

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« Reply #25 on: February 02, 2012, 14:03:17 pm »
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Incredibile, senza parole, ma che cazzo di modo di fare è ?
Al Milano Challenge c'erano medici che giravano tra gli atleti in pausa, e verificavano gli stati di salute di chi sembrava un pò pallidino, agitato, ecc... e se qualcuno non risultava perfettamente idoneo gli veniva impedito di gareggiare.

Confermo, è successo a uno dei "nostri": gli è stato impedito di fare il secondo incontro.

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Offline Sen-no-sen

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« Reply #26 on: February 02, 2012, 14:18:38 pm »
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... cosa succede in assenza di una federazione seria, non in assenza di federazione.

Quotissimo...
Oltre al caso particolare mi è capitato di chiacchierare con un amico sull'evoluzione del regolamento del BJJ (anche se in questo caso non è una pecca del regolamento) è ho notato che, come è stato per il judo, lo si sta limando per salvagaurdare l'incolumità degli atleti (vedi rimozione di kami-basami, limitazioni in base al grado di preparazione...)!
Il BJJ (e di conseguenza tutte le sue federazioni) è ancora uno sport "giovane" e avrà bisogno di tempo per raggiungere gli standard che ci sono in altre discipline (come è normale...)

C'è una bella pietra migliore che dovreste sfruttare... 2016 olimpiadi di Rio de Janeiro... bisognerebbe riuscire a entrare come sport dimostrativo(non so se siano stati già annunciati, so solo che ci sarà il rugby a 7)... così che la presenza del CIO aiuti a regolamentare le varie federazioni!!

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Offline Andy

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« Reply #27 on: February 02, 2012, 14:24:57 pm »
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Mmm ok non sappiamo a cosa sia dovuta la rottura (ha davvero tardato a battere? Pensava di poterne uscire e ha valutato male il rischio... boh?), ma in fondo importa? Secondo me no e non influisce minimamente sul giudizio relativo alla gestione degli incidenti e sul trattamento ricevuto.
Quello assolutamente.
Tentavo più che altro di fare una panoramica generale del perchè c'è chi è disposto a correre certi rischi.

P.S. Secondo chi dei nostri ha visto, la rottura sarebbe dovuta alla seconda che hai detto.

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Offline GiBi

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« Reply #28 on: February 02, 2012, 17:26:30 pm »
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Quello assolutamente.
Tentavo più che altro di fare una panoramica generale del perchè c'è chi è disposto a correre certi rischi.

Al fila grappling, dopo neanche un minuto un atleta si becca un arm bar (lui era sotto la monta).
Ha tenuto il braccio in tiro per i restanti 4 minuti, tutti noi che eravamo li a guardare ci tenevamo il gomito perchè somatizzavamo il dolore, si sentiva gente che diceva "arbitro dai lo stop".
Una scena (per me) surreale.
Il braccio era talmente in tensione, il tizio che stava sopra tirava talmente forte,  che se a quello di sotto fosse "scappato" il braccio (se lo teva con l'altra mano) gli avremmo recuperato il gomito dal soffitto del palazzetto  :-X


   

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Offline Ragnaz

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Re:meditate
« Reply #29 on: February 02, 2012, 18:32:17 pm »
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Io sinceramente non riuscirei, essendo dall'altra parte, a "tirare" cosi forte il braccio di un avversario in una gara così forte da spezzarglielo in due e/o da lussargli qualche articolazione...  ??? :-\
Ragnaz - alias Luca