Sarà il freddo, la neve e l'aumentato pericolo di scivolare, scarpe e pantaloni pesanti, giacconi imbottiti e palestre che non godono di riscaldamento come la mia, ma nel periodo invernale la mia "scimmia"
[1] per il pugilato aumenta a dismisura rispetto la voglia di usare calci, lotta o tecniche elaborate.
Allora stavo pensando a quando il pugilato mi ha liberato la mente e la personalità e mi ha fatto innamorare.
E' successo quando un pò di anni fa dopo pratica, combattimenti e allenamenti ho capito che quando mi hanno insegnato a tirare i ganci, i diretti e montanti non mi stavano insegando delle tecniche, ma il modo di dare potenza, velocità e fluidità a delle traiettorie.
Era una sera e stavo davanti al sacco, ormai sfinito fisicamente, a meditare su come tirare ancora un colpo. Tricipiti, spalle e trapezio andati. Gambe calde e doloranti per le continue schivate a destra e a sinistra e ho avuto l'illuminazione: era con il tronco che dovevo fare pugilato. Il gancio, il montante e i diretti non esistevano, non erano mai esistiti come tecniche, ma solo come traiettorie.
In quel momento ho cominciato a "sentire" il tronco come strumento della mia volontà di colpire facendo una traiettoria piuttosto che un' altra. Mi sono sentito libero. Mi sono sentito davvero felice. Il pugilato mi aveva liberato. Da quel giorno il mio modo di praticare cambiò completamente. Dal giorno dopo il mio corpo era solo uno strumento per dare potenza, velocità e fluidità a infinite traiettorie che potevo scegliere sempre più velocemente rispetto all'intenzione di colpire un determinato punto. Da quel giorno il pugilato mi aveva "caratterizzato", perché il pugilato caratterizza come le impronte digitali, facendo diventare il mio corpo come lo strumento musicale per il musicista o il pennello per il pittore. Il pugilato mi permetteva di esprimere le mie emozioni in modo libero. Sia quelle belle che quelle brutte. In quel periodo facevo full contact e nonostante tirassi calci alti come se piovessero e non avessi problemi a fare spaccata frontale e sagittale il mio preparatore atletico incominciò a farmi fare solo pugilato fino a quando mi disse che secondo lui ero poratato per la boxe. Era cambiata la prospettiva con cui vadevo il pugilato e se ne era accorto anche lui. Finalmente potevo combattere e basta. Oggi è ancora così naturalmente. Lo è sempre di più. Questo è un pugilato che si può fare fino a 100 anni.
In questi giorni di polemiche sul Wx e di riflessioni sulla propria pratica, rubando il nome proprio da una forma di Wx, oggi vedo il gancio, il diretto e il montante come la "piccola idea" del pugilato. Una piccola idea che mi ha liberato.