invece sono convinto che si aun discorso molto centrato.
In molti casi che ho visto la pratica personale dei maestri da la traccia dell'attività in palestra.
E' normale che un maestro di 60 anni abbia necessità ed interessi diversi dal ragazzo di 18, e questo porta ad una "differenza generazionale" nella pratica che secondo me è negativa.
Specialmente se in palestra poi si parla di personalizzare le pratiche allievo per allievo e di altre intenzioni correttissime di questo tipo.
Personalmente sono giunto alla conclusione che in questo campo mi interesso solo io, e mi interessa quello che la mia pratica mi può dare.
Per questo considero più funzionale la figura dell' "allenatore".
In tal caso l'allenatore riesce più facilmente a separare la propria pratica da quella da pianificare per l'allievo.
Naturalmente so che non tutti sono così.
io penso che oggi, nel 2012 un insegnante debba essere per forza un allenatore...
la pratica va aggiornata e tolta dalle vecchie logiche di molte scuole di AM...una su tutte: la divisione delle lezioni in cinture, senza una differenzionazione di età.
non si possono mischiare i ragazzini con gli over 40...ognuno ha bisogno di lavoro specifico al di là della disciplina praticata altrimenti si rischia di lavorare male e non "accontentare" nessuno.
le lezioni si devono suddividere in fasce di età e obiettivi (agonista/amatore) ...mi si dirà "ci vorrebbero troppe ore soprattutto per le palestre non private", io dico che non è così sopratutto quando esistono corsi divisi per cinture che ne raggruppano solo un paio ogni lezione...sta solo ad ottimizzare i tempi.
e se poi non proprio non si riesce, si eviti di prendersi in carico fasce di età troppo disomogenee. si dovrebbe avere l'onestà di dire: io i bambini non li prendo, oppure niente corso adulti ecc
questo porterebbe ad un lavoro onesto, mirato e produttivo