Ma la termogenesi può verificarsi solo coi brividi?
Quando ci sale la febbre a causa di infezioni batteriche o virali, dobbiamo innescare per forza il meccanismo di contrazione da te descritto?
no...quella è specificatamente chiamata termogenesi da brivido
poi ve ne sono altre
posto:
Nella termogenesi la fonte di produzione del calore è rappresentata da tutte le reazioni chimiche che si svolgono nell’organismo. La trasformazione da parte dell’energia chimica in energia termica non è però un meccanismo termoregolatore. Diviene tale solo quando la portata delle reazioni metaboliche è modificata al fine di mantenere costante la temperatura. In tal caso, si parlerà di termogenesi chimica, distinta in termogenesi con brivido e senza brivido.
Per termogenesi con brivido si intende la produzione di calore che si accompagna ad un’attività muscolare. In casi di raffreddamento, la risposta del nostro organismo per produrre calore si manifesta con il brivido, cioè nelle oscillazioni ritmiche dei muscoli scheletrici a una frequenza di 10-20/sec. Poiché si tratta di contrazioni contemporanee di muscoli agonisti ed antagonisti, non si ha movimento. Tale meccanismo è molto efficace in quanto la produzione di calore può aumentare di parecchie volte (5) e in pochi minuti. Il brivido è generato da comandi provenienti da centri termoregolativi situati nell’ipotalamo, che seguono la “via del brivido”. Tale via può essere inibita dall’attività motoria volontaria.
La termogenesi senza brivido produce calore attraverso la rottura dei legami chimici delle molecole metabolizzate. Le cause alla base di questa termogenesi non sono del tutto chiare e sembrano rientrare meccanismi ormonali come noradrenalina, e ormoni tiroidei, che stimolano l’ossidazione di lattato e acidi grassi. Un ruolo più importante lo gioca invece il tessuto adiposo bruno, riccamente innervato dal sistema simpatico che provoca una pronta lipolisi e una rapida produzione di calore.
Nella termodispersione la dispersione del calore avviene prevalentemente attraverso la cute e, in minor misura attraverso le vie respiratorie. I meccanismi di termodispersione sono:
irraggiamento: qualunque corpo avente temperatura superiore allo 0 assoluto emette calore sottoforma di radiazione elettrmagnetica. Tale emissione prende il nome di irreggiamento
conduzione: il trasferimento di energia per contatto diretto tra due corpi (da atomo ad atomo o da molecola a molecola) è detto conduzione. Il calore è ceduto dal corpo a temperatura più calda a quello a temperatura inferiore
convenzione: è il processo tramite il quale lo strato di aria più vicino alla superficie cutanea è da questa riscaldato. L’aria calda, meno densa, si allontana dal corpo innalzandosi ed è sostituita da uno strato più freddo
evaporazione: ogni qualvolta che il film acqueo che riveste il nostro corpo diventa vapore (attraverso acquisizione di energia termica) provoca il raffredamento della superficie cutanea. Non è necessario sudare perché l’evaporazione avvenga
I meccanismi che regolano la temperatura corporea non sono del tipo “tutto o nulla”, ma intervengono gradualmente. A un estremo, quello del freddo, si ha la contrazione muscolare involontaria, all’altro, quello del caldo, la sudorazione. L’ipotalamo e altre aree del cervello controllano, per mezzo di vie neuronali discendenti, l’uscita diretta ai motoneuroni alfa (tono muscolare e brivido), ai neuroni simpatici per le arteriole cutanee (vasocostrizione e vasodilatazione), alle ghiandole sudoripare, alla corticale del surrene (noradrenalina) e alla tiroide (ormoni tiroidei). Tali risposte ai cambiamenti di temperatura necessitano di recettori sensibili alla temperatura corporea, distinti in periferici (cutanei) e profondi (termorecettori centrali). I primi sono distinti in recettori per il caldo e per il freddo. Le informazioni provenienti da tali recettori sono trasmessi all’ipotalamo (ed ad altre aree di integrazione) che risponde opportunamente. Il complesso sistema di regolazione della temperatura per quanto riguarda le strutture centrali nervose è ancora oggi oggetto di studio.