Uh marò, è lunga, ma tuti sapete che io ho il dono della sintesi
All'inizio del secolo scorso tal Hanko Itosu (che è stato insegnante anche di Gicin Funakoshi "il padre" del Karate odierno) si adoperò per portare il karate (che probabilmete all'epoca non si chiamava così) nelle scuole elementari.
La sua formazione militare, gli diceva che forgiando nel fisico e nel carattere gli uomini sin dalla tenera età avrebbe portato i giapponesi ad essere un popolo di guerrieri (non mi dilungo su questo).
Ovviamente apportò delle modifiche al karate come era praticato allora, innanzitutto eliminò (udite udite) le tecniche a mano aperta reputate le più pericolose e lasciò quelle a pugno chiuso..a lui dobbiamo se stemmi e adesvi del karate sui cruscotti delle auto tamarre raffigurano un pugno orizzontale
.
Nacque in quel contesto anche il singolare modo di portare il pugno al fianco invece di tenerlo "in guardia" all'altezza del viso.
Il karate, la sua pratica fu standardizzata.
Il perchè deve essere ricercato nel radicale cambiamento del metodo di insegnamento: da pochi intimi a intere classi.
E' facile dire a 50 persone schierate dinanzi a se "
mettete tutti il pugno sopra la vostra anca" perchè si da un facile riferimento, diversamente occorreva passare uno per uno a correggere.
E comunque "quel" karate era per i bambini, una forma di ginnastica con le "movenze" del karate.
Tutt'oggi pare che i famosi kata (compresi quelli per cinture nere), altro non fossero che quelli schematizzati per i bambini delle scuole elementari.
Tornando all'oggetto del topic: si stendeva il braccio e lo si lasciava lì perchè si eseguivano degli esercizi a tempo, dove il "prof" dava i comandi e i ci si muoveva tutti assieme , chi non lo faceva si notava subito nel guppo ben schierato.
Era un necessità per una didattica pensata per dei bambini e con uno sciopo ludico, non di più.
Poi, si è persa memoria storica.