Mi chiedo però se proprio questo modo di vedere il JKD non sia un beneficio per il JKD stesso.
Fino ad ora è stato in minima parte un beneficio, in massima parte un fattore limitate che ha solo creato e alimentato la già grossa confusione in merito.
Anche dal punto di vista tecnico (da ignorante) sono sicuro che ci siano delle linee guida, ma ho l'idea (o mi piace avere) che l' "integrazione" di nuove tecniche siano una caratteristica del JKD e non un carenza tecnica.
ti ho grassettato, senza alcuna vena polemica di sorta, sia chiaro, quello che è, che per tanti è.
L'integrazione di tecniche non è una caratteristica del jkd: non lo è ora, ma non lo è stato nemmeno all'atto dello sviluppo di quest'arte. E questa seconda affermazione è la più difficile da far comprendere.
Perché lo è? Perché chi non ha toccato con mano cosa è nella realtà il jkd, non ha altro strumento che le parole di Lee che sono giunte a noi.
Tali parole, aldilà della tendenza generale delle persone di estrapolare pezzi di discorsi per giustificare un proprio percorso (che magari ha nulla a che vedere con quello di Lee), sono quello che sono, vale a dire frasi spesso non specifiche sulla pratica dell'arte, frasi-aforisma, pensieri simil-filosofanti, e molte frasi provocatorie.
Quindi mi chiedo se integrata la lotta a terra nel JKD posso comunque continuare a parlare di JKD come se la lotta a terra fosse integrata in modo naturale in un sistema che prevede appunto l'integrazione.
La risposta a questa domanda è no.
A ted wong qualche anno fa chiesero la stessa cosa, proprio sulla lotta.
Lui rispose più o meno così: la lotta non è prevista nel jkd, il jkd è un'arte percussoria che lavora a lunga e media distanza. Se però mi chiedete se sia giusto studiare lotta? Vi dico sicuramente di sì, è un'ottima cosa, perché permette di conoscere un campo di combattimento che non è oggetto di studio nel jkd.
Ci sono arti che incarnano i principi generali da cui sono generate le tecniche di stirking del jkd? eccome. Nella lotta libera se ne riconoscono un sacco, per esempio. LA domanda successiva allora è la tua: ma se le imparo e le metto dentro al contenitore jkd, è ancora jkd? No, perché chi insegna jkd, per poter dire di farlo, deve attenersi a insegnare ciò che il jkd era all'atto della morte di Lee, per rispetto e coerenza.
Voglio fare lotta? Nessuno me lo vieta, anzi è un'ottima cosa per far crescere l'esperienza marziale. Ma se domani mi metto a insegnare una tecnica di lotta, non ho diritto di chiamarla jkd.
Voglio dire il JKD per chi lo pratica è o non è l'opposto di un sistema rigido di apprendimento tipico di alcune AM e che, dell'idea che ne ho io, Bruce Lee rifiutava?
Ni. Anche qui, chi non contestualizza le affermazioni di Lee, va in direzioni che alla fine c'entrano nulla con gli intendimenti iniziali. Questo è il principio di adattabilità, che è contrario alla rigidità. Ma adattabilità non vuol dire saper fare tutto, ma saper adattare ciò che si conosce a tutto.
Faccio sempre l'esempio dell'atletica per far capire che intendeva Lee.
Guardo una finale di 110 ostacoli alle olimpiadi. GLi ostacolisti in finale hanno una tecnica più o meno perfetta tutti. Corrono tutti tecnicamente in modo impeccabile e impeccabilmente scavalcano l'ostacolo. Ma ognuno di loro è riconoscibile dagli altri nel modo di correre e passare l'ostacolo. Ognuno di loro ha un suo modo di interpretare la stessa gara, e ha uno stile differente, ma nessuno si sognerebbe mai di dire che questi 8 finalisti fanno discipline diverse, perché fanno inequivocabilmente tutti gli ostacolisti, e lo stanno dimostrando.
Magari mi sbaglio, ma mi sembra che Bruce Lee abbia creato il JKD a sua immagine e somiglianza.
No. L'unica cosa che effettivamente Lee ha dovuto fare è il pensare a quale poteva essere il modo di combattere più efficace in un confronto reale soprattutto per uno svantaggiato come lui dal punto di vista della componente che fala differenza in uno scontro: la stazza e il peso. L'unica alternativa che aveva era di incentrare il suo metodo sul colpire e non farsi colpire.
Adatto a lui e quindi proprio per questo se ne "consiglia" l'apprendimento pensando ad adattarlo a noi in modo personale.
Che significa in modo personale? che se mi torna bene passare sotto all'ostacolo invece di saltarlo, sia giusto farlo?
Il senso è differente. Esempio: se io ho grossa dimestichezza coi calci, è giusto che io li utilizzi perché è un mio punto di forza, anche se il jkd considera i calci come di supporto alle tecniche di pugno, in quanto sbilanciano, si integrano con più di fficoltà in combinazioni veloci, danno maggiori rischi per strada visto che si è su 1 gamba sola, etc. Ma se sono molto bravo....li uso.