Il JKD lo si fa o lo si è?

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Re:Il JKD lo si fa o lo si è?
« Reply #30 on: April 20, 2012, 15:17:28 pm »
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il jkd è prima di tutto teoria, principi e concetti che vanno sviluppati di pari passo alla pratica e Bruce lo dice a voce alta in tutti i suoi libri.
E quindi, come sviluppo la teoria, principi e concetti nel jkd? Fammi un esempio.


La parte finale degli studi di Bruce, quindi il jkd, è principi.
Nel '73 quando è morto non stava scrivendo principi, stava perfezionando il diretto avanzato.



Il Jeet Kune Do esiste dove tu non vedi me e io non vedo te, dove yin e yang non si sono ancora differenziati.
Fa che i tuoi strumenti vedano. Tutti i movimenti provengano dal vuoto, e "mente" è il nome che si dà a questo aspetto dinamico del vuoto. Esso è diretto, senza motivazioni egocentristiche. Il vuoto è sincerità, genuinità e immediatezza, sicché nulla può inserirsi fra l'Io e i suoi movimenti.
Assumi la purezza originaria. Se vuoi svolgere le tue attività in modo ottimale, rimuovi tutti gli ostacoli psichici.
Devi essere disteso ma pronto, devi non pensare però senza sognare (senza distrarti). Non essere rigidi ma elastici (flessibili) significa essere totalmente e pienamente vivi e attenti, pronti ad affrontare qualunque situazione. Sijo Bruce era solito dire che non erano le tecniche la cosa principale ma i concetti e le teorie di un’arte. Poi ancora dice: non bloccarti nella tecnica, non pensare al pugno o al calcio che vuoi sferrare; se ti sarai allenato con impegno e assiduità, essi verranno da se e coglieranno il tuo nemico impreparato. Questi sono alcuni dei principi, della teoria di Bruce e se queste non servono allora del jkd non si è compreso NULLA.

Chi avrebbe detto che tutto quel che hai elencato non serve?
E, oltre a ciò, faccio notare una cosa che pensavo fosse banale ma evidentemente non lo è: tutto l'elenco di cose che ti ho appena quotato, tolte le parole "calci" e "pugni", è perfettamente applicabile all'arrampicata (che pratico), alle varie discipline dell'atletica leggera (che ho praticato), al tennis (che ho praticato) e, per estensione analogica, suppongo anche ad altri sport. Magari qualcuno che nonf a jkd ci può illuminare a riguardo.


(poi ognuno la pensa come vuole tanto tutti fanno jkd). Purtroppo il problema oggi è proprio questo, molti non leggono ciò che Bruce dice chiaramente nei suoi libri ma interpretano a modo loro ed è per questo che ci sono migliaia di pensieri diversi, ognuno agisce come crede tanto tutto è jkd. Molto spesso oggi il concetto che erroneamente passa è quello che ognuno è libero di inventarsi un'arte marziale con la scusa di praticare il Jeet Kune do. SBAGLIATO! Queste persone non hanno capito niente e sono le stesse persone che aprono scuole di Jeet Kune Do senza nessuna sostanza, senza nessuna esperienza, senza programmi o basi.
Io ti dico di più, sviluppa i principi rendendoli applicabili nelle tecniche ed allora comprenderai cosa voleva dire Bruce quando scriveva che non voleva avere più scuole dove insegnare proprio perchè non voleva rendere tutti uguali bensì ognuno doveva sviluppare se stesso
Ma queste considerazioni qui che c'entrano coi discorsi dei post precedenti, scusa?  ???
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Offline RAIS

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Re:Il JKD lo si fa o lo si è?
« Reply #31 on: April 20, 2012, 18:44:58 pm »
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il jkd è prima di tutto teoria, principi e concetti che vanno sviluppati di pari passo alla pratica e Bruce lo dice a voce alta in tutti i suoi libri.
E quindi, come sviluppo la teoria, principi e concetti nel jkd? Fammi un esempio.


innanzitutto voglio precisare che il mio post non è una critica nei tuoi confronti Nicola, io penso che ognuno di noi ha le sue opinioni che possono essere condivise o no, ma in maniera sempre educata e costruttiva e questo ci permette di crescere; detto questo posso dirti che tutti anche i centometristi studiano la teoria da applicare alla pratica, nessuna disciplina o nessun buon maestro ti fa iniziare la pratica senza prima averti dato nozioni teoriche e quindi principi specifici di quell'arte, anche nel calcio devi apprendere le tattiche prima sulla lavagna e poi sul campo. Nel jkd ad esempio una delle prime lezioni è quella dell'apprendimento del push shuffle, se non spieghi come metterti in guardia, come poggiare il piede in terra, come avere la postura prima ancora di applicare il colpo, non serve a nulla e questa è una parte della teoria che non può prescindere dalla pratica. Poi si può andare nei principi e nei concetti del jkd, ad esempio la velocità di reazione, cos'è, come si sviluppa, come si migliora etc etc., o ancora parlare della libertà della mente e del fatto che non dobbiamo essere schiavi dei nostri pensieri, delle tecniche apprese ma lasciare che il corpo agisca in maniera istintiva, senza meccaniche e senza forme precostituite.


La parte finale degli studi di Bruce, quindi il jkd, è principi.
Nel '73 quando è morto non stava scrivendo principi, stava perfezionando il diretto avanzato.


quando è morto aveva lasciato il jun fan già da molto tempo ed aveva iniziato il jkd cioè quella parte di studi che modificò dopo aver visto e studiato la scherma e la boxe e che si basava soprattutto sui principi (Inosanto lo dice chiaramente, non insegno il jkd perchè lo stesso è fatto di principi e concetti), infatti l'ultima parte della sua vita e quindi del suo modo di combattere era praticamente una boxe con scherma ma molto diversa dalle stesse discipline, non esistevano più tutti quei drills dei trapping, lui schermava, un colpo e basta, infatti tolse anche gli intrappolamenti delle mani perchè diceva che si perdeva tempo bloccando un colpo ma era meglio intercettare ed entrare immediatamente.



Il Jeet Kune Do esiste dove tu non vedi me e io non vedo te, dove yin e yang non si sono ancora differenziati.
Fa che i tuoi strumenti vedano. Tutti i movimenti provengano dal vuoto, e "mente" è il nome che si dà a questo aspetto dinamico del vuoto. Esso è diretto, senza motivazioni egocentristiche. Il vuoto è sincerità, genuinità e immediatezza, sicché nulla può inserirsi fra l'Io e i suoi movimenti.
Assumi la purezza originaria. Se vuoi svolgere le tue attività in modo ottimale, rimuovi tutti gli ostacoli psichici.
Devi essere disteso ma pronto, devi non pensare però senza sognare (senza distrarti). Non essere rigidi ma elastici (flessibili) significa essere totalmente e pienamente vivi e attenti, pronti ad affrontare qualunque situazione. Sijo Bruce era solito dire che non erano le tecniche la cosa principale ma i concetti e le teorie di un’arte. Poi ancora dice: non bloccarti nella tecnica, non pensare al pugno o al calcio che vuoi sferrare; se ti sarai allenato con impegno e assiduità, essi verranno da se e coglieranno il tuo nemico impreparato. Questi sono alcuni dei principi, della teoria di Bruce e se queste non servono allora del jkd non si è compreso NULLA.

Chi avrebbe detto che tutto quel che hai elencato non serve?
E, oltre a ciò, faccio notare una cosa che pensavo fosse banale ma evidentemente non lo è: tutto l'elenco di cose che ti ho appena quotato, tolte le parole "calci" e "pugni", è perfettamente applicabile all'arrampicata (che pratico), alle varie discipline dell'atletica leggera (che ho praticato), al tennis (che ho praticato) e, per estensione analogica, suppongo anche ad altri sport. Magari qualcuno che nonf a jkd ci può illuminare a riguardo.


infatti i suoi studi non riguardano solo il jkd, ma quei principi sono applicabili ad ogni sport ed è per questo che era un genio


(poi ognuno la pensa come vuole tanto tutti fanno jkd). Purtroppo il problema oggi è proprio questo, molti non leggono ciò che Bruce dice chiaramente nei suoi libri ma interpretano a modo loro ed è per questo che ci sono migliaia di pensieri diversi, ognuno agisce come crede tanto tutto è jkd. Molto spesso oggi il concetto che erroneamente passa è quello che ognuno è libero di inventarsi un'arte marziale con la scusa di praticare il Jeet Kune do. SBAGLIATO! Queste persone non hanno capito niente e sono le stesse persone che aprono scuole di Jeet Kune Do senza nessuna sostanza, senza nessuna esperienza, senza programmi o basi.
Io ti dico di più, sviluppa i principi rendendoli applicabili nelle tecniche ed allora comprenderai cosa voleva dire Bruce quando scriveva che non voleva avere più scuole dove insegnare proprio perchè non voleva rendere tutti uguali bensì ognuno doveva sviluppare se stesso
Ma queste considerazioni qui che c'entrano coi discorsi dei post precedenti, scusa?  ???

erano commenti personali anzi consigli per chi spesso scrive che non conosce il jkd o non comprende a cosa servano  i principi, ripeto a queste persone che amano il jkd ma non lo conoscono, non pensate che il jkd sia un'arte fatta di tecniche segrete, di allenamenti particolari o tecniche complesse, tutt'atro è l'arte più semplice di tutte ed ètalmente semplice che molti si allontanano proprio perchè l'essere umano cerca sempre di complicarsi la vita.

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Offline DJ scanner

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Re:Il JKD lo si fa o lo si è?
« Reply #32 on: April 20, 2012, 21:16:22 pm »
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@nicola
sono cosciente che tu nicola sappia "pesare" bruce meglio di me, il punto è che in momenti difficili della mia vita, in qualche modo, si è "incastrato" bruce aiutandomi a superare le difficoltà.
probabilmente le mie letture non sono state un gran chè, forse se leggevo freud era meglio, destino vuole che ci sia stato bruce. :)
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Offline RAIS

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Re:Il JKD lo si fa o lo si è?
« Reply #33 on: April 21, 2012, 10:27:15 am »
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DJ Scanner
Bruce ti apre la mente ma non ha inventato niente di nuovo, lui ha studiato filosofia occidentale ed orientale quindi le sue riflessioni non provengono da cazzate della sua mente ma da approfondimenti dei più grandi filosofi. Segui la strada che ritieni più giusta per te.

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Re:Il JKD lo si fa o lo si è?
« Reply #34 on: April 23, 2012, 10:45:14 am »
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@nicola
sono cosciente che tu nicola sappia "pesare" bruce meglio di me, il punto è che in momenti difficili della mia vita, in qualche modo, si è "incastrato" bruce aiutandomi a superare le difficoltà.
probabilmente le mie letture non sono state un gran chè, forse se leggevo freud era meglio, destino vuole che ci sia stato bruce. :)
Tranquillo, quel che dici è perfettamente comprensibile.

il jkd è prima di tutto teoria, principi e concetti che vanno sviluppati di pari passo alla pratica e Bruce lo dice a voce alta in tutti i suoi libri.
E quindi, come sviluppo la teoria, principi e concetti nel jkd? Fammi un esempio.


innanzitutto voglio precisare che il mio post non è una critica nei tuoi confronti Nicola,
Infatti non l'ho preso come tale.  ;)



Quote
detto questo posso dirti che tutti anche i centometristi studiano la teoria da applicare alla pratica, nessuna disciplina o nessun buon maestro ti fa iniziare la pratica senza prima averti dato nozioni teoriche e quindi principi specifici di quell'arte, anche nel calcio devi apprendere le tattiche prima sulla lavagna e poi sul campo. Nel jkd ad esempio una delle prime lezioni è quella dell'apprendimento del push shuffle, se non spieghi come metterti in guardia, come poggiare il piede in terra, come avere la postura prima ancora di applicare il colpo, non serve a nulla e questa è una parte della teoria che non può prescindere dalla pratica. Poi si può andare nei principi e nei concetti del jkd, ad esempio la velocità di reazione, cos'è, come si sviluppa, come si migliora etc etc., o ancora parlare della libertà della mente e del fatto che non dobbiamo essere schiavi dei nostri pensieri, delle tecniche apprese ma lasciare che il corpo agisca in maniera istintiva, senza meccaniche e senza forme precostituite.
Quindi confermi comunque che questo approccio non è patrimonio esclusivo del jkd.  ;)


Ma queste considerazioni qui che c'entrano coi discorsi dei post precedenti, scusa?  ???

erano commenti personali anzi consigli per chi spesso scrive che non conosce il jkd o non comprende a cosa servano  i principi, ripeto a queste persone che amano il jkd ma non lo conoscono, non pensate che il jkd sia un'arte fatta di tecniche segrete, di allenamenti particolari o tecniche complesse, tutt'atro è l'arte più semplice di tutte ed ètalmente semplice che molti si allontanano proprio perchè l'essere umano cerca sempre di complicarsi la vita.
Ma anche qui, questo capita pressoché in ogni sport. C'è pieno di atleti forti ma che non diventeranno mai buoni insegnanti per il semplice fatto che si sono concentrati esclusivamente nella pratica limitandosi ad applicare ciò che veniva detto loro e basta.
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)