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Forse la cosa più originale è proprio il rotolamento nonostante mi sarebbe piaciuto vedere come proseguiva l'azione.
Se guardi bene si vede che l'azione finisce con un disarmo.Credo sia un movimento mutuato dall'harimau,se chi te lo fa sa come muoversi è tutt'altro che una stupidata.
Ho guardato bene. Finisce con un disarmo e in posizione tale da permettere a maltese di continuare l'azione in fluidità e infilzare l'avversario. Non so se sia proprio tipico dell'harimau, a parte l'essere a terra, però potrebbe anche starci. Mi sembra una tecnica da "guerriglia" nella giungla e andrebbe quindi contestualizzata. Sul fatto che sia comoda, di facile realizzazione e sicura per chi si difende dovrei provarla in un contesto non collaborativo. Di sicuro per il corpo è utile fare "anche" cose strane o in disagio, ma che poi siano le "preferite" per la DP ne passa.
Detto questo aggiungo che nonostante i nomi molto moderni (Close Combat) lo stile di applicazione mi sembra molto tradizionale e quindi lascia sempre quel retrogusto che ti fa pensare che alla conta dei fatti non funzioni. Questo vedendo il video, ma non so se usa anche metodi di allenamento più realistici. Per quanto riguarda le tecniche le difese da coltello mi sembrano un pò vecchia scuola e un pò troppo stilizzate.
Non escludo che vedendo il filmato, molti appassionati di tradizioni a cui forse fai riferimento tu, e lui in passato/altre occasioni, abbiano tirato invece un sospiro di sollievo, pensando “fortuna che almeno a 'sto giro non ha tirato in ballo un nome che richiama anche la mia disciplina, perchè di cattiva pubblicità indiretta a sproposito ne abbiamo già avuta fin troppa!”
Il buon Maurizio ha studiato kali, silat, kung fu, viet vo dao, aikido e altri stili tutti di stampo più che tradizionale e quindi spero che i tradizionalisti non me ne vogliano essendo io stesso uno di loro
Per il resto la "misura" di applicabilità di uno stile, soprattutto in un contesto DP, deve essere proporzionale alla comodità di esecuzione, alla velocità di apprendimento e all'adattabilità alle qualità basiche-fisiche del praticante. Questa "misura" la può dare solo il contesto non-collaborativo. Quindi non posso valutare uno stile solo vedendolo applicato in un contesto collaborativo anche perché i tempi vengono falsati. Quindi a un attacco che richiede 1 solo tempo di esecuzione si vedono spesso risposte che vengono eseguite in 2, 3 o più tempi il che è evidente li rende, in questa sequenza temporale assolutamente, inutili. Quindi dopo l'apprendimento è necessario ridurre il tempo di risposta e anche in questo caso la "misura" lo da il contesto non-collaborativo.