Una breve introduzione al concetto di vandalismo interazionale e il suo "utilizzo" nella difesa personale.
L'introduzione e' essenzialmente un riassunto e riesposizione di un capitolo dedicato in "
Sociology" di Antony Giddens,Cambrige,Polity Press,2001.
Le conversazioni,lo scambio verbale e' uno dei fondamenti della nostra vita sociale. Esse sono regolate da convenzioni culturali inespresse che permettono e semplificano il nostro compito di comunicazione.
Quando queste convenzioni sono rispettate ci sentiamo a nostro agio; quando invece sono violate avvertiamo sentimenti di insicurezza e minaccia.
Due interlocutori collaborano all'interno di una conversazione;interazioni in cui uno dei partecipanti non coopera possono dar luogo a tensioni.
Duneier e Molotch
[1] hanno studiato gli scambi verbali tra "gente di strada" e passanti a New York,per capire cosa faccia percepire queste interazione come problematiche.
L'approccio usato per lo studio e' stato quello della analisi della conversazione
[2].
D. e M. hanno preso in esame le interazioni tra uomini,molti dei quali senzatetto,alcolizzaati o drogati, e le donne da essi incrociate per strada.
Quello che segue e' il tentativo di Mudrick,nero quasi sessantene, di attaccare discorso con alcune donne:
Mudrick comincia a parlare mentre gli si avvicina a passo rapido una donna bianca dell eta' apparente di 25 anni:1.Mudrick:Ti amo bambina.
La donna incrocia le braccia e affretta il passo ignorando il commento.2.Mudrick:Sposami
Incontra poi due donne bianche anche loro probabilmente sui 25 anni3.Mudrick: Ciao ragazze,come siete carine oggi. Avete del denaro?
Le ragazze lo ignorano.Passa poi una giovane nera.4.Mudrick: Ehi carina,ehi...
La ragazza continua a camminare senza prestargli attenzione.5.Mudrick: Scusami,scusami. Lo so che mi hai sentito.
Poi si rivolge a una bianca sulla trentina.6.Mudrick: Ti sto guardando. Sei carina,sai.
La donna lo ignora.Negoziare "aperture e "chiusure" fluide in una conversazione e' un requisito importante nella vita urbana.
Le donne facevano resistenza ai tentativi degli uomini di avviare una conversazione,mentre questi ignoravano la resistenza delle donne e insistevano. Analogamente,quando gli uomini riuscivano ad avviare la conversazione spesso rifiutavano di recedere se le donne segnalavano di voler interrompere lo scambio:
1.Mudrick: Ehi carina...
2.Donna: Ciao come va?
3.Mudrick: tutto bene?
4.Mudrick: Sei molto carina,sai. Mi piace come porti i capelli.
5.Mudrick: Sei sposata?
6.Donna: Si
7.Mudrick: Eh?
8.Donna: Si
9.Mudrick: Dov'e' l'anello?
10.Donna: Ce l'ho a casa.
11.Mudrick: Ce l'hai a casa?
12.Donna: Si.
13.Mudrick: Mi dici come ti chiami?
14.Mudrick: Mi chiamo Mudrick, tu come ti chiami?
La donna non risponde e si allontana.In questo scambio Mudrick pronuncia 9 delle 14 battute che compongono l'interazione, allo scopo di avviare la discussione e ottenere qualche risposta dalla donna. Dalla trascrizione e' gia' evidente che la donna non e' interessata a conversare,ma la cosa diventa ancora piu' evidente se si applica l'analisi della conversazione al nastro. Quando la donna risponde lo fa dopo un certo indugio,mentre Mudrick risponde immediatamente,talvolta sovrapponendosi alle risposte di lei.
In una conversazione la scelta dei tempi e' un indicatore molto preciso;ritardare una risposta anche solo di una frazione di secondo basta, nella maggior parte dei casi,a segnalare il desiderio di cambiare discorso.
Violando queste regole tacite di socialita' Mudrick pratica uno stile di conversazione "tecnicamente incivile",anche la donna,per reazione,risponde in modo tecnicamente incivile, ignorando i ripetuti tentativi di Mudrick di impegnarla in una conversazione.
Duneier e Molotch sostengono che proprio il carattere tecnicamente incivile di tali scambi ne rende problematica la gestione.
Sono sopratutto i newyorkesi bianchi di mentalita' progressista a provare un
forte disagio quando devono ricorrere a comportamenti tecnicamente incivili nelle interazioni per strada.
Ma in generale,quando sono ignorate le regole abituali per l'apertura e la chiusura di una conversazione gli individui avvertono un senso di profonda e inesplicabile incertezza.Per definire la produzione di disagio e incertezza attraverso scambi verbali tecnicamente incivili D. e M. usano l'espressione
vandalismo intenzionale.
Essi osservano che gli uomini di strada si adeguano a forme quaotidiane di conversazione quando interagiscono tra loro,con negozianti del quartiere,poliziotti,parenti o conoscenti. Ma,quando vogliono, sono in grado di sovvertire le convenzioni tacite della conversazione quotidiana in modo da disorientare i passanti.
Ancor piu' delle violenze fisiche o delle volgarita' verbali,il vandalismo interazionale lascia le vittime nell'incapacita' di elaborare quello che e' successo.
Queste fome di vandalismo interazionale sono state sperimentate da tutti,in maniera semplice e forse tra le piu' innocenti vi e' l'utilizzo di esse da parte di mendicanti o venditori ambulanti.
Sfruttando le regole di civilta' si approcciano sul piano umano e personale, con un saluto o un sorriso educato al quale e' "per regola civile" buona norma rispondere.
Ad esso poi seguono le "richieste" che spesso,provate a ricordare le vostre prime esperienze in merito, lasciano perlessi e infastidi,proprio perche' "non sta bene approfittarsi della mia gentilezza".
La parte rilevante e' come tale disagio sia strettamente personale e possa inibire tanto l'azione quando la realizzazione di cio' che sta accadendo.
E' invece importante avere consapevolezza di tali meccaniche per riconoscerle e svincolarsene.Detto in maniera semplice non bisogna sentirsi in colpa se per strada non ci si ferma a rispondere a qualcuno che ci chiede l'ora,specie se in piena notte ed in una strada vuota.