Il discorso è che a quanto sto vedendo non ci sono formule magiche. Quindi non c'è un "sempre giusto" e un "sempre sbagliato" ma un "adeguato a...".
Per esempio adesso in molti demonizzano lo strethcing passivo. In realtà è un modo di pensare sbagliato perchè ad ogni tipo di allungamento corrispondono diversi scopi.
Prima di una competizione ad esempio lo stretching passivo è controindicato per i motivi sopra citati. Ma d'altra parte lo stretching dinamico stimola i fusi muscolari e la risposta contrattile del muscolo proprio quando dovrebbe allungarsi di più, e infatti l'escursione di un movimento passivo è sempre più ampia di quella di un movimento attivo.
Anche i movimenti tipici dello stretching balistico, ormai superato, hanno la loro utilità anche se molto diversa da quelo che si credeva negli anni '70.
D'altra parte con un muscolo molto affaticato e intriso di acido lattico, lo stretching passivo a fine lezione oltre che sgradevole è pure pericoloso.
Quindi tutto sta nel definire i propri obiettivi e abbinare ad essi modi (e i tempi) più adeguati.
Detto questo, se si vuole lavorare per migliorare la flessibilità (ben consci che però nel tempo immediatamente successivo non si potranno allenare in modo ottimale altre particolari capacità), considerato che a tempertaure alte il muscolo si lascia stirare di più, il riscaldamento prima è necessario