Faccio notare che il discorso bambini è più complesso e meriterebbe approfondimenti ulteriori e accurati.
Le fonti riportate invece parlano soprattutto di adulti e spiegano che l'allenamento bilaterale serve
agli adulti anche in presenza e soprattutto in funzione poi di un uso monolaterale del corpo in gara.
In altre parole, allenarsi su due lati con cognizione di causa non è una perdita di tempo, tutt'altro!
"Poco ma bene", certo, ma come ipotizzavo all'inizio e ho visto confermato poi (ricordo che i test vengono fatti su atleti professionisti) la bilateralità non può essere classificata nel "molto" opposto al "poco", bensì nella corretta didattica per interiorizzare un gesto "bene".
Il rallentamento dell'apprendimento è solo un piccolo investimento iniziale, e soprattutto, come testimoniato da molti, una volta fatta propria l'abitudine a fare le cose da entrambe le parti, non fa quasi differenza imparare di qua o di là (magari eseguire sì, ma imparare no, e soprattutto dal lato forte poi è
sperimentalmente dimostrato che le tecniche vengono meglio).
Inoltre parlando di individui ambidestri o quasi ambidestri ci si riferisce a loro di eccezioni, può darsi... ma se non c'è sufficientemente informazione e di fatto in tutte le palestre si allena solo un lato, mi pare ovvio che poi risulti difficile trovarne.
Mi chiedo (e senza retorica) cosa succederebbe se si introducesse (insieme a molte cose che mancano) nelle routine di allenamento tale abitudine.
Senza polemica, in un bambino precocemente specializzato non ci vedo niente di speciale se non un il porre anzitempo un cap al suo potenziale atletico e prestazionale (anche nella specializzazione).
A proposito... anch'io credo nel destro risolutore
In the cross we believe