In più, date una occhiata dal quarto minuto in poi....
Brunei Darussalam Martial Arts - Gelanggang Berjasa 25.03.2011 , in buona parte, e in Brunei ed in Indonesia, le migrazioni cinesi avvenute dal 1.850 in poi, hanno apportato stili cinesi, poi diventati "Kuntao", e mescolati con il Silat autoctono....le migrazioni sono avvenute a causa delle guerre "taiping\tiandihui", ed hanno coinvolto in massima parte etnie Hakka, o Han dal Sud della Cina. Chiaramente, la "Mano Wing Chun" é pienamente riconoscibile....
Analizzando ed approfondendo....
Dal minuto 5, 17 circa, Haji Wahab Haji Salleh fa, in sequenza:
1)Gam sau.
2)Lap Sau (Min 5,26).
3)Tan Sau (Min 5,31).
4)Lap Sau (min 5,37).
5)Palmata (Min. 5,54)
6)Accenno di Tor Jarn Jut Sau (Min.6,11 e 6,24).
7)Giro di Pak e Lap (Min. 6,28 a seguire)
8)Bong / Lap, 7,16.
9)Torn Jarn Jut Sau (Min. 8,45)
Stile: Ampang Kibau
Altro Kuntau:
www.youtube.com/watch?v=SIUM-oZ_Zxw&feature=player_embeddedBroadly speaking, there were three waves of immigration of ethnic Chinese to Southeast Asia in general and Indonesia in particular. The first wave was spurred by trading activities dating back to the time of Zheng He's voyage in the early 15th century, the second wave around the time of the Opium War, and the third wave around the first half of the 20th century where the Warlord era, Second Sino-Japanese War and Chinese Civil War took place.
Chinese Indonesians whose ancestors immigrated in the first and second waves, and have thus become creolised or khiau-seng (in Hokkien) by marriage and assimilation, are called Peranakan Chinese.
Hokkien people, was coming from Fukien Province as area very important for the history of Chinese trade in the south. They have a character that they are very diligent, patient, and delicate. They are very good in trading. So most of them are economically success. Their migration into Indonesia reached a wide area in east Indonesia, central Java, East Java, and west Sumatra.
Teo-Chiu and Hakka (Khek) people from southern part of China in hinterland of Swatow of eastern Kwantung Province. The Teo-Chiu and Hakka people was emplyed in the minings, such as East Sumatera, Bangka island, and Biliton.
Kanton people ( Kwong Fu ), was the resident of southern part of Kwantung province. At the beginning they were interested by Indonesian mining industry, and they come with skill. They are the people who own shops, and blacksmiths. They are not as many as Hakka and Teo-Chiu.
Da questo melting pot, nasce il Kuntau, radici al contrario per il wing chun.
Ma questo ci dice che già nel 1.550 esisteva in Cina qualcosa di estremamente simile agli stili Hakka e Wing Chun...
Sempre per chi vuole approfondire, qualche video di papà e mammà....
www.southernmantis-litinloi.hk/litinloivideo1.htmlAltro video:
www.chowgar.com.au/video3set.htmA mio avviso, in parte da qui deriva la parte “dura” del wing chun. Ma anche da qui:
www.yongchunbaihechuen.com/videos.htmlE, sempre per chi vuole capire il tessuto sociale dell'epoca,stralci di un'opera edita da Utet sulla storia dell'oppio: noiosa se si vuole, ma utilissima per capire la Cina di allora.
L'oppio era conosciuto e coltivato in Cina già in epoca Tang come uno dei tanti medicinali erboristici utilizzati per combattere disturbi e dolori vari. Il suo potere era particolarmente indicato contro la dissenteria, la tosse, l'asma e l'insolazione. La sua prima trasformazione si verifica in epoca Ming: da medicinale (yao) diventa un efficace medicinale conosciuto come "pozione di primavera" (Chun yao) in grado di stimolare il desiderio sessuale, rivitalizzare il rapporto e controllare l'eiaculazione. Alla fine del XV secolo è un potente afrodisiaco per aumentare le prestazioni in quella che viene definita "l'arte del commercio con le donne".
Ad utilizzarlo, e a sancirne la nuova funzione, sono la corte imperiale, i letterati, gli ufficiali e gli uomini più facoltosi che lo fanno crescere nei propri giardini. A fare uso di oppio è la signora Wan, anziana consorte dell'imperatore Chenghua, che, all'età di 35 anni, doveva affrontare la concorrenza delle centinaia di donne a corte e aumentare il proprio fascino; è l'imperatore stesso che ha la necessità di procreare un erede. Eunuchi ed ufficiali di corte sono gli "alchimisti" che devono procurarsi le sostanze e preparare gli afrodisiaci.
Gentiluomini e letterati, come Fang Yizhi, contano le lodi della "fragranza nera" (wu xiang) e partecipano attivamente alla sua diffusione: «Quando è ancora un bocciolo verde, pungilo circa dieci volte con un ago. Ne uscirà il succo: mettilo in un vaso di porcellana e usa la carta per sigillarne la sommità. Lascialo riposare per ventisette giorni e diventerà oppio. Può controllare le polluzioni». L'oppio arrivava a Pechino nelle vesti di prezioso dono offerto dagli Stati vassalli, come il Siam, per compiacere ed ingraziarsi il potente vicino.
Il consumo di oppio non si innesta sul nulla. Trova un terreno preparato dalla diffusione del tabacco e del tè, sviluppatosi durante le epoche di prosperità e pace delle dinastie Ming e Qing, e dai riti e dalle usanze che si costituiscono attorno ad essi.
Nel XVII secolo, quando l'oppio è solo un lussuoso ed elitario afrodisiaco, il consumo del tabacco è universale, attraversa e dilaga in tutta la struttura sociale. Arrivato dalle colonie europee in Asia (Filippine, India, Indocina e Taiwan) solo sessanta anni dopo l'arrivo di Colombo in America, crea in Cina una vera e propria cultura popolare ed entra nella quotidianità delle persone comuni come modo per rilassarsi e svagarsi. Viene subito naturalizzato, "cinesizzato" potremmo dire; identifica il cinese indipendentemente dal sesso, dal rango sociale o dal mestiere. Come sottolinea l'autrice, i cinesi consumano il tabacco, come gli inglesi consumano il tè.