“
Qualcuno sa dirmi come mai lo XYQ e' tanto accostato allo BGZ ? le metodiche d'allenamento non sono diverse? e' solo un completamento tecnico fra linea diretta e circolare ma con i principi o dell'uno o dell'altro? o sono uguali?
Ho fatto questa domanda a vari praticanti e ho sempre ricevuto risposte diverse.” Prendo spunto dal quesito posto da Mattia (mi ha acceso delle riflessioni che esulano dalla domanda stessa)…in realtà non risponderò direttamente perché la risposta non è pertinente alla curiosità di M. (ah ah vado proprio fuori strada)…
Cercherò di esporre tutta una serie di considerazioni inattendibili (elaborazioni personali) su quel che è ricerca di indizi ed esperienza diretta fino ad accostare (concettualmente per ciò che reputo delle caratteristiche di fondo significativa) un bagua all’YQ da una parte e da un’altra il bagua al taiji (lo so che così non vuol dir nulla)…non è la pretesa di dire ciò che “funziona” ma semplicemente “giocare” sulle mie limitate esperienze ed intuizioni per convergere in accostamenti presunti…fare un sunto su un quadro generale e delineare una sostanziale dicotomia di vedute (questioni che di fatto “allontanano” le due pratiche)…non è valutare la genuinità dei contenuti bensì prendere atto di due visioni di bagua molto differenti a prescindere dalla miriade di differenze tra scuola e scuola.
Mi sembra esplicito il mio espormi al “raccontare” senza nessuna attendibilità valutativa…sarò prolisso ma è una questione di rispetto verso tutte le pratiche..io condivido le mie considerazioni con l’intento di suscitare curiosità e dialogo costruttivo…un “secondo me” enorme e tanta voglia di essere instradato al confronto…del resto questa mia tesi sugli accostamenti va oltre la validità di un metodo a discapito dell’altro, anzi proprio non pone il problema…si esemplifica nel dire che un metodo (forse) si distingua da un altro perché ognuno (generalizzo a due) si avvale di presupposti di sistema diversi per essenza…all’interno di un mare (diciamo mediterraneo…l’oceano pacifico è proprio al taiji) chiamato baguazhang.
Il discorso si andrà ampliando con una serie di indizi, considerazioni disordinate per poi fantasiosamente proporre una strampalata tesi…spero sia motivo di ulteriori spunti…in un forum è lecito raccontare le proprie esperienze dirette per poi dilungarsi in altri riferimenti, ipotesi,intuizioni…giusto per discorrere tra amici
Dopo sei anni di bagua in X scuola ho deciso di uscire fuori dal pozzo…a parte diverse parentesi…quella più significativa è stata con ZDG.
Il periodo frequentavo un certo maestro che aveva contattato l’allievo di WHZ nonché “nipotino” di WZF…avrò fatto si e no sei stage e praticato per due annetti presso la palestra del signore (bella esperienza a livello umano) che lo seguiva dappertutto…va bò un po pochino però il giusto per porre alcune considerazioni.
Vorrei essere il più onesto e preciso possibile…in modo che si capisca che non tendo a porre questioni che inducano al confronto competitivo ma semplicemente prendo atto di come “io” ho percepito e metabolizzato esperienze, letture, contenuti video e quant’altro che più o meno si presentano “pubblicamente” (lo sottolineo perché non conosco, nel caso di ZDG, quel che quest’uomo insegna privatamente ai suoi allievi; mi pare una fondamentale premessa) per riflettere su due pratiche differenti dove le differenza non stanno solo nel movimento in sé ma in generale si ancorano a delle premesse teoriche totalmente diverse.
Sono curioso e mi si creda che a quel povero uomo di Shangai l’ho riempito di domande…soprattutto ai primi stage…non eravamo molti..ambiente ideale per fare quesiti su quesiti su quesiti…
Le prime argomentazioni erano sul mio bagua…in gran parte “negato”…ma verrò poi a delineare meglio le vicende con relative considerazioni.
Prima impressione: sconcerto totale per tutto il tempo perso che avevo buttato in sei anni…tutta un’altra cosa…altre posture anche se i principi generali eran gli stessi… vi assicuro che anche poggiare il gomito al corpo strigendo nel farti piccolo era una gran fatica e motivo di forte equivoco…ci è voluto un bel po’ per capire gomiti giù e per disconoscere “song”…ma andiamo con ordine…
In questa discussione vorrei saltare di palo in frasca ma credo che alla fine tutto torni…perlomeno dovrebbe tornare.
A mio parere vi sono delle grosse differenze e sono riconducibili, oltre tutta una serie di diversità di forme e didattiche varie, ad un curriculum che contempla certe cose e curriculum che non le contempla.
Io venivo da scuola molto particolare, si camminava in cerchio sempre concentrati sul dantien…il maestro, mentre si girava (tutti in cerchio in base alle cinture…tanti gruppetti che giravano), si metteva a fare il suo nei gong nei quattro angoli della palestra rivolto verso gli allievi (le finalità sono insite nella contemplazione di certe “possibilità”)…pratica a porte chiuse…le cose erano semplici…concetto di rilassamento, postura, respirazione, concentrati sul dantien…all’inizio era una frase ossessivamente ripetuta…poi venivano altre cose…ma prima si diceva che il dantien andava formato (pratiche propedeutiche)….insomma sintetizzo così…la respirazione era importante, come estremo riferimento si veniva detto che, soprattutto nelle posizioni statiche, due piume poste sotto il naso devono arrivare a non muoversi. Mente quieta e persino il viso doveva essere sempre rilassato e il dolore e la fatica non dovevano distorcere l’espressione.
Mi ricordo che si faceva una sorta di tui sho col bastone…una volta ho provato col maestro…praticamente lo si appoggia in pancia all’altezza delle tre dita sotto l’ombelico e si coordina la respirazione col compagno senza far cadere il bastone (diverse volte quando il maestro “scaricava” era una bella botta.come se fosse una revolverata…ma questo conta poco)…il maestro dei maestri (tra cui il mio) era una persona dalle capacità particolari…vi sono parecchie testimonianze e certo qui si va sul sentito dire…vi è quel che conosco per diretta esperienza…a detta di tutti ottimo combattente…insomma sicuramente, a prescindere dalle sue capacità, era portatore di un messaggio che è comune ad altre correnti di pensiero…nel suo bagua si contempla la trasmissione esterna di qi, tecniche di coltivazione (lo so che magari siamo in balia dei sincretismi però concedetemi la licenza di usare il termine), e altre cose…attenzione io mi attengo a ciò che ho visto e che ho valutato, ognuno poi ha la fortuna di capire ciò che è giusto…non è mio compito dire ciò che funziona.
La mia prima scuola prevede una pratica “privata”, dopo circa dieci anni di programma si va a fare il vero lavoro interno, il bagua si evolve e si va a contemplare ciò che non ha importanza descrivere ora… le basi partono da presupposti che certo fanno una gran fatica a convivere con approcci scientifici ma bisogna riflettere sul fatto che certa prassi (e mi riferisco in generale alla conoscenza cinese in campo medico soprattutto)si è sviluppata per un’ arco di circa venti secoli senza nessuna influenza esterna…avranno pur sviluppato metodi coerenti secondo altri presupposti che non siano quelli comuni a noi??? Manfred Porkert (sinologo) diceva: il metodo scientifico corrisponde alla mera frazione, per quanto concerne la scienza della vita, dello sforzo umano verso la conoscenza.
Mi si diceva sempre di girare intorno ad un albero giovane e forte e per far ciò ci si introduceva ad alcune pratiche e concetti (per esempio aprire e chiudere il centro del palmo)…la pratica contemplava orari, punti cardinali, stagioni e quant’altro… cerchio orario e antiorario aveva un chiaro significato etc etc
Inutile dire come ZDG negasse ogni possibile pratica che contempli una emissione di qi fuori dal nostro corpo e qualsiasi contenuto che sia di presupposto a tale ipotetica finalità…ah ah non vi dico la faccia quando accennai sul prendere il Qi da un albero…il suo bagua era per questo vicino all’YQ e presumo che il fondatore dell YQ stimasse l’arte perché conoscesse forse il bagua di WZF? Se avesse parlato di LZM forse…mah…son solo fantasie ma è sicuro che l’YQ e la visione di ZDG hanno un negazionismo di fondo verso tutti quegli aspetti che per esempio caratterizzano molte scuole di taiji.
ZDG è concreto…quasi occidentale…movimento che nasce dal centro, postura, principi, tecnica, allineamento,…niente misticismi o altro…niente pratiche di astinenza (lui dice che sesso va bene se moderato…come mangiare tutto (da noi non si mangia carne..senza imporre nulla chiaro)..si muove bene ed è veloce…didatticamente come pochi…durante gli stage i vari partecipanti andavano a bere o mangiavano barrette energetiche tra una pausa e l’altra…il mio maestro mi avrebbe fulminato…è proibito mangiare e bere durante la pratica
Il bagua di ZDG andava agli antipodi col taiji yang (generalizzo), il mio primo bagua si abbinava perfettamente al taiji (ossia in linea generale non andava a pugni)….ZDG diceva chiaramente che se fai bagua non puoi fare taiji…perlomeno non serve taiji per fare bagua (e si mise a spiegare su posture diverse etc)…il suo bagua non contemplava song per esempio….questa cosa mi lasciò parecchio sorpreso…lui diceva semplicemente gomiti giù… Da noi song era fondamentale…mi piace e posto questa definizione di YM:
“
Ti dico cosa si intende per 'song', generalmente tradotto con 'rilassato’
Questo e' un dolce chiamato in cinese 'songgao' (appunto dolce 'song') ed e' un pan dolce MOLTO lievitato fatto a vapore simile ad una spugna, se lo premi ritorna immediatamente alla sua forma iniziale”
il mio maestro diceva che bisogna essere morbidi, rilassati e centrati, canalizzare e colpire, all’inizio per sviluppare delle specifiche qualità ci si allena più o meno così
(non conosco questo bagua, se contempla song o meno… mi riferisco al minuto 1e00 al 1e07 le pratiche son simili alle nostre…)…oppure tutti in un cerchio che attaccano liberamente uno al centro, chi difende non deve muoversi e deve assorbire ruotando nell’asse…e altri svariati esercizi sulla sensibità che non si fermano a quello stadio di concretezza fisica…ci si prepara ad altro
… nel canalizzare si parla di stadi differenti…per alti livelli, in generale, vi sono necessariamente pratiche particolari come ad esempio l’ astensione da sesso (pratica dei cento giorni dove non devi avere proprio il pensiero..quando sale libido si diceva di pensare al ghiaccio o altro) ed altro…
Un fratello di pratica del mio maestro conobbe ZDG e frequentò lo stage per un giorno…non volle seguire quel bagua…disse che non era quello che andava cercando…certo rimasi stupito e da lì non compresi che in effetti era diverso e non compatibile per quello che poi intuì successivamente …diceva che a lui erano state insegnate cose molto differenti che non collimavano con quelli che erano obbiettivi e finalità secondo la “sua” trasmissione (ben conscio che..cito Lu:
“ L'acqua di sorgente di una montagna è quasi sempre potabile e trasparente. Quando scende a valle diventa più sporca, quando passa nei villaggi diventa non potabile, quando arriva in città è inquinata e sporca.”)
…sta cosa mi lasciò perplesso e in parte non riuscivo a capire ( a prescindere tendo a sottolineare come l’esperienza con ZDG mi abbia arricchito tanto..dal vivo è spettacolare per precisione e velocità, implacabile in certe dimostrazioni, non riesci a capire da dove arriva..e poi è decisamente sinuoso e bello da vedere decisamente sopra la media).
Conosco bene il mio maestro e certi suoi fratelli di pratica (in rete il più che gli assomiglia come movenze e stile in generale è questo
…certo il paragone è lontanamente estetico e non può essere altrimenti), devo ammettere che non ho mai incrociato gente così concretamente “piena”…loro si “muovono” poco…dunque due strade differenti…anche nell’approccio al combattimento.
Dopo avere assaggiato un bagua diverso, certi accadimenti e coincidenze mi han fatto tornare all’ovile vecchio..semplicemente per chiudere un cerchio e trovare un confronto di dialogo…si è discusso ed il maestro direttamente ed indirettamente mi ha fatto vedere nel corso degli allenamenti cose notevoli ma “diverse” per premessa da applicazioni ZDG…si discuteva anche del passo ed avanzamento, come fatto da ZDG venivano a mancare condizioni essenziali per il “suo” modo di vedere e non si potevano integrare le due pratiche…ognuno va nella sua direzione…è sensato…a lui hanno insegnato così.
Mi pare sia chiaro cosa alla fine emerge: diversi paradigmi che radicalmente differenziano le scuole…una dicotomia certo generalizzante ma troppo significativa. Se il mio primo maestro diceva che il qi si può trasmettere, visualizzare, annusare etc non credo che usasse stessi metodi e prassi di bagua che usa un valido e famoso maestro quale ZDG che nega a priori tutto ciò...perché allora chiamare tutto baguazhang?…ah ah domanda idiota vero…nell’Yq non si parla di emissione volontaria di qi a distanza, non credo che si parli neppure di palmo che penetra internamente, credo che sia una premessa fondante dello stile...
questo è di per sé negato a priori dall’YQ e dalla visione di ZDG
Nel taiji si contemplano invece fenomeni particolari che certo fan parte di un curriculum di conoscenza che ha diversi presupposti teorici che magari analizzati con i parametri occidentali non convincono..anzi spesso è motivo di derisione e non rispetto…
in questa disordinata raccolta di indizi mi sovviene Ym che menzionava qualità contemplate in certe trasmissioni…camminare senza calpestare l’erba…
https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=784.30…è curioso come capitando in un intervista di un allievo di LZM., un certo
Ma quanxu
http://it.youtube.com/watch?v=d2P5GJUsP4EHo potuto leggere cose che si allineano in qualche modo al “sistema” di "contenuti" presenti nella mia prima scuola…anche nel bagua di LZM si contemplano qualità particolari come camminare in cerchio senza toccare il suolo (esempio che ricorda quello sopra)….il lavoro sul dantien inferiore può dare in cambio grandi abilità…anche in questa scuola sono prese necessariamente in considerazione pratiche alchemiche ed astinenza sessuale…
Ma quanxu dice le stesse cose che il mio maestro mi disse a proposito dell’avanzamento scuola ZDG…evidentemente ognuno segue la strada che è “sua” e questo mi fa supporre che i paradigmi di premessa siano direttamente collegati…ogni pratica è coerente alla sua base ed ognuna merita rispetto, non riesco a capire perché tra due stili chiamati bagua ci siano delle differenze così grandi..attenzione differenze insite nell’abc…è come se in America non ci fosse la forza di gravità, eppure non stiamo a parlare di una regione di Marte, le altre differenze rispetto al Giappone sono enormi ma ci possono stare..la forza di gravità sarebbe un’illogica differenza, troppo eclatante…..
Ma quanxu dice: “pratica bacino inferiore è troppo esigente per il corpo, ci devono essere certe condizioni (vedi astinenza) […]quando avete nei gong, se si vuole spingere lui in aria come una palla di cuoio è possibile farlo anche a volontà”
da poco in un Blog ho letto una frase che ora non ricordo a chi è stata attribuita: “fare il miglior bagua è fare taiji in cerchio”….a prescindere dalla faziosità implicita direi che non sono l’unico ad ipotizzare accostamenti e similitudini.
Concludo dicendo che quando un praticante si cimenta nel lavoro di ricerca e sperimentazione, si incunea in un grosso formicaio dove la ricerca e i tentativi di paragone devono prima o poi far posto ad una scelta. Non si può stare una vita a cercare…prima o poi ti devi fidare del “tuo” discernere e perseguire UNA via…le altre vie sono “altre” ma non prive di dignitosa valenza….
saluti