Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.

  • 66 Replies
  • 16544 Views
*

urukhai

Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #30 on: February 28, 2012, 19:49:05 pm »
0
Permettimi Pietro, ma ormai anche questa è una "scusa" che al Wx non basta più.


Gibi io ti ho semplicemente fatto un'analisi storica di come siamo arrivati ad oggi, onestamente non mi interessa molto di disquisire di cosa facciano o meno gli altri oggi...
e se il loro sia giusto o sbagliato...
preferisco parlare di storia oppure di quel che faccio io...
purtroppo il marketing ancora oggi è una bestia nera con cui il wx deve convivere e pagare pegno...
anche solo per il semplice fatto di "essere additati per quelli che facevano marketing"...
se dipendesse da me e se bastasse non chiamerei più quello che faccio wing tsun e mi tirerei fuori da queste, per me, inutili polemiche...
mi sono totalmente rotto le scatole di tutto questo mondo...
preferisco di gran lunga passare il mio tempo ad allenarmi in palestra.


Con tutti gli insegnanti che dicono di essersi allontanati dalla politica EWTO, madre del  marketing da te citato, con la EWTO stesso che sostiene di aver cambiato "rotta", il Wx dovrebbe essere stravolto, rinnovato,  ed invece, tolta la parte di marketing (li dove ciò fosse vero)  si continua con delle abberrazioni tecniche belle e buone.



Se non si rielabora il sistema didattico ex novo, oppure se non si riesce a ridare un senso al vecchio capendone i punti positivi e modificandone le aberrazioni negative, difficilmente le cose cambieranno.
Noi ci siamo mossi in questo secondo modo, partendo da un sistema didattico non ewto.


Con questo non sto dicendo che quello che faccio io sia meglio di altri, delle polemiche 1% vs 99% non me ne può fregare di meno.
Sto semplicemente dicendo che per quanto ci riguarda siamo partiti dalle basi che ci sono state date e in anni di ricerca e sperimentazione stiamo evolvendo lo stile in base alle nostre esperienze attuali e passate.


Poi che il nostro risultato possa piacere o meno, ci sta tutto, ma l'importante è che tutti noi ci divertiamo a farlo e non diamo false illusioni ad alcuno.




Bada che alcuni blasonati SDC fanno più marketing del Wx tra magliette, pantaloncini griffati, galà serali e interviste ai campioni MA la tecnica è chiara, il campo di applicazione anche, chi combatte davvero e chi no ancora di più ecc ecc.



Il problema di fondo è che il wx, per come la vedo io, non è fatto solo per combattere.
Io personalmente lo vedo come uno stile che lavora su due aspetti:
1) il combattimento
2) la preservazione / il miglioramento del proprio corpo sia dal punto di vista percettivo che qualitativo.


detto in altre parole preservare il corpo a tutto tondo in dinamiche disfunzionali.


Per come la vedo io il campo di applicazione è chiarissimo e anche le didattiche.


Rileggendo la tua risposta vedo proprio chiaro quel sistema a "scatole cinesi" a cui facevo riferimento nel post di apertura e che tu hai esplicato, con i tue esempi,  in maniera ancora più tecnica..solo che per te sono i punti forti del Wx (semplicemente li reputi mal interpretati) per me sono la causa del suo insuccesso!!



Non ho parlato di punti forti.
Non farmi dire cose che non ho detto.
Ho semplicemente raccontato storicamente come sono nati quei programmi, che senso avevano in origine e come sono stati stravolti nel corso del tempo.


Questa stroria non regge. Io da quest'anno ho provato a tirar su un corso di bjj . Sono un cintura bianca, figurati se posso avere una "visione globale dello stile" eppure quello che so fare sono in grado di insegnarlo agli altri. Chi mi ha insegnato era, altrettanto, una cintura  bassa, anche lui non aveva la visione "totale" dello stile (ma diverse gare sulle spalle), eppure mi ha insegnato; ho gareggiato qualche volta e, video alla mano, ho rifatto le stesse cose che mi aveva mostrato. Quindi mi ha insegnato più che bene!
Cosa ha il Wx di tanto diverso da non permettere ciò?



Il wx non è uno stile semplice, per poterlo riuscire a capire bisogna avere una visione globale di tutto proprio perchè si occupa di più aspetti e non solo di combattimento.


Esistono stili più semplici da capire e da far funzionare?
Sicuramente!
Ma io mi diverto a fare cose complicate  ;)


Nel wx, come in tanti altri stili serve avere per prima cosa una panoramica generale, per poi poter approfondire i vari aspetti.
Senza questa panaromica si vanno a creare aberrazioni come il kau sau che serve per combattere.


E' improponibile l'idea che nel Wx un primo livello non può insegnare bene il lat sao perchè non conosce il chi sao!! (giusto per fare un esempio con due esercizi a caso eh).



é improponibile che insegni il lat sau senza sapere che il lat sau altro non è che un esercizio propedeutico al chi sau, un pre-chi sau ad "intermittenza"...
senza saper fare il chi sau e senza riuscire a capire/esprimere la struttura e le dinamiche di un pugno (orizzontale e verticale) ed alcuni principi ad esse collegate è un po' complicato che possa insegnarlo senza trasformarlo in un orrido batti batti le manine privo di senso.


Ma e' una didattica a dir poco abberrante!!



De gustibus :)
Io personalmente trovo lo stile sempre più intrigante e continuo ad approfondire il suo sistema didattico..
praticandolo, ricercandolo e dove possibile evolvendolo con coerenza.



Permettimi ma io non ci credo, quella era la difesa da gancio del Wx (sistema NON dotato di difese da attacchi circolari e non a contatto)



E chi ha mai detto che non ci sono difese da attacchi circolari?
Le difese da attacco circolare ci sono eccome e vengono fatte con i gomiti...
sono dinamiche che, per lo meno noi, introduciamo da subito e che poi vengono riapprofondite in seguito nella terza forma.


Noi cerchiamo di dare in un arco di tempo breve tutte le dinamiche motorie proprie dello stile per poi andare a lavorare su altri aspetti.


Pietro, reputi davvero credibile che nessuno e dico n-e-s-s-u-n-o abbia capito questa cosa? Cavolo, quì hanno decifrato i geroglifici egiziani e nessuno ha capito a cosa servivano i lat sao? E non parliamo mica di quattro gatti visto che il Wx è tra gli stili col maggior numero di praticanti al mondo.
Che poi con chiunque parli ti dice che lui li ha capiti e gli altri non ci hano capito nulla!
Ma ti sembra, onestamente,  possibile?
Il mio parere è come sopra: pur di non eliminarli del tutto come esercizi o di ridimensionarli talmente tanto da non sembrare più wx, i vari insegnanti che hanno ammesso che non sono utili, pur di tenerli all'interno del loro programma didattico hanno cercato (malmente, chi più chi meno) di dar loro un senso, ma la sostanza non cambia. Ci vuole più "coraggio" , più presa di coscienza, occorre macellare più vacche sacre!



Gibi, per te possono essere storielle o invenzioni dell'ultima ora..
di certo non è in mio potere farti cambiare idea...
ma per quel che mi riguarda ho avuto tra le mani materiale didattico anni '80 di matrice non EWTO dove queste cose erano spiegate...
e tante altre me le ha raccontate Allan Fong le varie volte che ci siamo visti...
un tempo lo stile era insegnato diciamo "diversamente"...
Fong in 3-4 anni stava già alle armi (in budozirkel praticava da 3-4 anni)...
aveva finito di avere la panoramica dello stile che poi avrebbe approfondito negli anni a venire.


Vero. Ma ciò avviene anche in altre discipline ma senza che venga stravolto tutto e non si capisca più nulla tra principi ed applicazioni! Perchè ciò nel Wx invece non accade?



Perchè come dicevo altrove siamo arrivati ad un punto di non ritorno...
o si stravolge tutto facendolo diventare una sorta di sdc...
ma allora secondo me è meglio andare a fare un sdc...
o ci si rimbocca le maniche si fa un po'  di sana ricerca e sperimentazione e si cerca di dare un senso, dove possibile, a quanto ci è stato tramandato.


Permettimi..ma è inutile far credere che esista una corretta interpretazione dei principi che ti porterà a fare un Wx migliore e diverso dagli altri quando ai più non è ancora chiaro di cosa si occupa il Wx.. darà comunque dipendenza agli allievi, stavolta non per delle sterili sequenze ma per la comprensioni di fantomatici principi, ma il succo non cambia.. siamo sempre lì!!



Invece il succo cambia eccome...
se si cambia radicalmente l'approccio mentale allo stile...
per quanto mi riguarda noi abbiamo un sistema "finito" di didattiche...
una sorta di ciclo....
che torniamo a rifare più e più volte nel nostro "corso di studi"...
i principi sono finiti, non sono infinti...
quello che varia ad ogni ciclo è la nostra percezione del corpo e la nostra consapevolezza del contesto in cui ci troviamo.


Vedi,  prima del Wx ho praticato TKD a livello agonistico e fatto qualche gara, non sono un praticante che dopo anni di forme ed esercizi a vuoto ora si è convertito all’agonismo e passa da un estremo all’altro.
Io non sono per l’agonismo a tutti i costi ma, come dici tu, nel Wx siamo arrivati ad un punto tale che ci vuole un qualcosa di “forte”, tu parli addirittura di sparire , per me l’unica maniera è introdurre l’agonismo  così da mettere finalmente un po’ ordine, in modo che i praticanti possano  vedere da se ciò che funziona e ciò che non va bene, sia come tecniche che come metodologie senza dover pendere soltanto dalle parole del proprio insegnante (figura importantissima e da rispettare sempre, che sia chiaro).


Vedi il problema di base è che le nostre esperienze sono diverse e giustamente giudichiamo in base a quelle.


Per quel che mi riguarda, in base alle mie esperienze di sanda con qualche podio anche a livello nazionale, per quel che riguarda Antonio, il mio insegnante, che in passato ha insegnato sanda per anni e ha preparato anche dei ragazzi per le prime gare di "free fight" che si sono tenute in italia, per quel che riguarda stefano, insegnante con cui collaboriamo da anni, e che a tuttoggi insegna sanda e che è stato campione europeo di sanda, e per quel che riguarda tanti altri del nostro gruppo: noi troviamo le didattiche che seguiamo noi (e che in parte abbiamo sviluppato) molto funzionali per i due contesti applicativi di cui ti ho parlato prima.



Il nostro modo di vedere o praticare lo stile è meglio o peggio di altri?
Ma chissene!!
Non ce ne frega nulla di farci queste domande!
Non ci interessa creare campioni o diventare super eroi, ci interessa solo allenarci facendoci il mazzo divertendoci insieme ed magari essere semplicemente rispettati per questo.


Tutto il resto è noia ;)

*

Offline Dipper

  • *****
  • 12.859
  • What?
  • Respect: +5647
  • Pratico: Karate - PA
Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #31 on: February 28, 2012, 19:49:39 pm »
0
Sò che la tua è una battuta (seppur con un grande fondo di verità) ma la prendo come spunto per dire che è ora di smetterla di dare le colpe agli insegnanti del "passato", le nuove leve siamo noi e tocca a noi darci da fare. Senza se e senza ma.
Dare sempre la colpa a ciò che è stato senza fare niente è altrettanto comodo quanto credere ciecamente al proprio insegnante senza mettersi le pile nel sacco e fare le esperienze sulla propria pelle.   
:-*
継続は力なり 空手の修業は一生である
UIPASC
AIF FIPL

*

Anducar

Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #32 on: February 28, 2012, 20:15:11 pm »
0

Sò che la tua è una battuta (seppur con un grande fondo di verità) ma la prendo come spunto per dire che è ora di smetterla di dare le colpe agli insegnanti del "passato", le nuove leve siamo noi e tocca a noi darci da fare. Senza se e senza ma.
Dare sempre la colpa a ciò che è stato senza fare niente è altrettanto comodo quanto credere ciecamente al proprio insegnante senza mettersi le pile nel sacco e fare le esperienze sulla propria pelle.   

Dilgendein, Kernspect ecc... sono gli insegnanti di oggi.
Che vuoi che ti dica?
Io nel mio piccolo me ne sono andato, spiegando la motivazione a quelli che me l'hanno chiesta e facendo il possibile per fare cattiva pubblicità.
Dovrei andare a casa dei suddetti e dirgli che stanno facendo minchiate?
Loro stanno fornendo con le loro federazioni un prodotto che bene o male "piace" alla massa.
Non posso arrivare io, o un gruppo di praticanti, o ex pratricanti e voler fare una rivoluzione che magari vogliamo solo noi.
Perchè si può dire quello che si vuole, ma a parte noi (ambiente forum) e altri relativamente pochi "illuminati" gli altri sono felici delle illusioni che vengono loro vendute.
Se quelle persone avessero voluto una pratica faticosa e "dolorosa" come uno SDC sarebbero andati a fare uno SDC, o un'arte marziale come si deve.
Hanno scelto il WX perchè credono nel marketing e "vogliono" crederci.
Queste persone non vogliono forme complicate, dover fare troppi sforzi in palestra, rompersi il naso e sopratutto non vogliono essere messi di fronte alla triste realtà.
Non dovremmo avere la presunzione di sapere cosa e meglio per gli altri...
Se i pochi seri si sentono insultati ad essere accomunati al "WX fuffa" in quanto fanno cose diverse (praticano seriamente) consiglio di cambiare nome alla loro disciplina...

*

Offline Yuen-Ming

  • ***
  • 1.385
  • Respect: +131
Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #33 on: February 29, 2012, 08:38:23 am »
0
Gibi io ti ho semplicemente fatto un'analisi storica [...]

Il problema di fondo è che il wx, per come la vedo io, non è fatto solo per combattere.
Io personalmente lo vedo come uno stile che lavora su due aspetti:
1) il combattimento
2) la preservazione / il miglioramento del proprio corpo sia dal punto di vista percettivo che qualitativo. [...]


Ciao Pietro,

dato che parti da dati secondo te storici posso chiederti da cosa deduci questo secondo fine del WC?

YM

*

urukhai

Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #34 on: February 29, 2012, 09:16:53 am »
0
Gibi io ti ho semplicemente fatto un'analisi storica [...]

Il problema di fondo è che il wx, per come la vedo io, non è fatto solo per combattere.
Io personalmente lo vedo come uno stile che lavora su due aspetti:
1) il combattimento
2) la preservazione / il miglioramento del proprio corpo sia dal punto di vista percettivo che qualitativo. [...]


Ciao Pietro,

dato che parti da dati secondo te storici posso chiederti da cosa deduci questo secondo fine del WC?

YM

Ciao YM, forse mi sono espresso male, non intendevo dire che il wx nei secoli ed in tutte le sue sfaccettature ha sempre avuto queste due finalità (che poi spesso sono le finalità di quasi tutte le AM in tempi di "pace"), ma che la linea che ho studiato io le ha al suo interno in maniera ben chiara a livello didattico.

Poi se sono state inserite da Ng mui, Ip, LT, Maday o chicchesia è un altro discorso...
per quel che ci riguarda noi siamo partiti da una chiarezza didattica che Maday ci ha trasmesso e questa didattica stiamo continuando a ricercare e ad evolvere con coerenza trovando molti punti di contatto con svariate discipline che possono andare dal sanda a metodi reality based, dal daito ryu al judo passando per la scherma occidentale, dallo yoga al "qigong" passando per metodi di ginnastica posturale occidentali (souchard, mezieres, feldenkrais, etc...).

Quello che facciamo non è mischiare di punto in bianco cose prese da altri stili nel nostro wing, ma andiamo ad analizzare i principi su cui si fondano le varie discipline (di cui abbiamo esperienza diretta o di Maestri con cui collaboriamo) per vedere come principi simili possano essere stati interpretati in contesti diversi sia dal punto di vista tecnico, che strategico, che socio-culturale.
Fatto questo li andiamo a ricercare nella nostra Arte per vedere se qui potevano essere presenti o meno e in caso affermativo come si sono andati ad evolvere o involvere.

Il fine è quello di avere una maggior comprensione di quel che facciamo e dove serve evolvere, perchè no, alcune didattiche mantenendo una forte coerenza e chiarezza rispetto a tutto il resto del nostro sistema didattico.

Probabilmente quello che facciamo oramai si discosta molto dal wx comunemente inteso, ma non ricercando l'originalità a noi sta bene così.
Per alcuni staremo facendo una fatica inutile perchè andiamo a reinventare la ruota...
per altri le nostre collaborazioni non avranno senso perchè non sono solo con persone che combattono nelle gabbie...
ma poco importa...
l'importante per noi, come ho già detto prima, è faticare e crescere insieme divertendoci e lavorando contemporaneamente su questi due aspetti e soprattutto non trasmettendo false illusioni e miti.

Tutto qui  ;)
« Last Edit: February 29, 2012, 09:20:59 am by urukhai »


*

Offline Yuen-Ming

  • ***
  • 1.385
  • Respect: +131
Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #35 on: February 29, 2012, 10:09:46 am »
0
Brrrrrr....  :halo:

YM

*

urukhai

Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #36 on: February 29, 2012, 10:11:50 am »
0
Brrrrrr....  :halo:

YM


Infatti il caso ruota era per te caro  :-* :P

*

Offline GiBi

  • ****
  • 3.397
  • Respect: +1471
  • Pratico: BJJ - Grappling(MMA)
Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #37 on: February 29, 2012, 10:33:36 am »
0
se dipendesse da me e se bastasse non chiamerei più quello che faccio wing tsun e mi tirerei fuori da queste, per me, inutili polemiche...
mi sono totalmente rotto le scatole di tutto questo mondo...
preferisco di gran lunga passare il mio tempo ad allenarmi in palestra.
Fai benissimo. Siamo in due.  :)

Se non si rielabora il sistema didattico ex novo, oppure se non si riesce a ridare un senso al vecchio capendone i punti positivi e modificandone le aberrazioni negative, difficilmente le cose cambieranno.

Assolutamente daccordo.

Il problema di fondo è che il wx, per come la vedo io, non è fatto solo per combattere.
Io personalmente lo vedo come uno stile che lavora su due aspetti:
1) il combattimento
2) la preservazione / il miglioramento del proprio corpo sia dal punto di vista percettivo che qualitativo.
detto in altre parole preservare il corpo a tutto tondo in dinamiche disfunzionali.
Per come la vedo io il campo di applicazione è chiarissimo e anche le didattiche.

mmmhhh..non sò..in quanto al combattimento, nel momento in cui vedo lavoro sulla distanza, lavoro di lotta al suolo (tanto per citarne due) senza aver intergrato con altro, deduco che non sia chiaro il campo di applicazione del wx, che palesemente non è nato per quei contesti.
In quanto alle didattiche, finchè vedo fare IRAS "perchè dà stabilità ecc ecc" deduco che anche la didattica non è chiara o quantomeno è abbondantemente superata al giorno d'oggi.

Il wx non è uno stile semplice, per poterlo riuscire a capire bisogna avere una visione globale di tutto proprio perchè si occupa di più aspetti e non solo di combattimento.
Esistono stili più semplici da capire e da far funzionare?
Sicuramente!
Ma io mi diverto a fare cose complicate  ;)
Nel wx, come in tanti altri stili serve avere per prima cosa una panoramica generale, per poi poter approfondire i vari aspetti.
Senza questa panaromica si vanno a creare aberrazioni come il kau sau che serve per combattere.
Neanche gli altri stili sono semplici, tutt'altro. Avere una didattica chiara e accessibile non significa che il proprio stile sia semplice così come averne una "fumosa" che giustifica le varie difficoltà di apprendimento con un "eh, ma devi vedere cosa c'è al programma successivo per capire meglio" non è segno di un prodotto migliore perchè più complesso (al massimo è più complicato). La d-i-d-a-t-t-i-c-a- del Wx ha fallito in 30 anni che è in occidente. La cosa è palese, è davanti agli occhi di tutti. Le mie parole NON riguardano la tua scuola Pietro, parlo in generale.

Senza questa panaromica si vanno a creare aberrazioni come il kau sau che serve per combattere.

Ecco, prendiamo questo come esempio. Sai quante volte l'ho sentito (anche per altre tecniche)?
"Fai questo gesto così "
"Eh ma quando l'ho applicato su mio cugggino non ci sono riuscito"
"Per forza è un principio, mica un tecnica"
"Allora posso farlo anche diversamente?
"No no"
"E' perchè?"
"Perchè altrimenti poi in combatimento ti becchi un colpo"
"Ma come, non avevi detto che non era un tecnica?"

Se sto benedetto kau sao non serve per combattere, perchè per "correggerlo" vengono usati esercizi a coppia che assomigliano al combattimento? Scommetti che se mi vuoi correggere il kao sao mostrandomi come io lo esegua in modo scorretto lo farai "entrandomi" con un pugno?. 

é improponibile che insegni il lat sau senza sapere che il lat sau altro non è che un esercizio propedeutico al chi sau, un pre-chi sau ad "intermittenza"...
senza saper fare il chi sau e senza riuscire a capire/esprimere la struttura e le dinamiche di un pugno (orizzontale e verticale) ed alcuni principi ad esse collegate è un po' complicato che possa insegnarlo senza trasformarlo in un orrido batti batti le manine privo di senso.

mhà non sò che dirti..a questo punto sarebbe più logico insegnare prima il chi sao e poi il lat sao. Se per essere ben chiaro a che serve il lat sao occorre praticare il chi sao meglio invertire i ruoli nella didattica.
Ma poi, tutti gli insegnanti sostengono di aver capito il lat sao e che gli altri no (non mi rivolgo a te e alla tua scuola) e alla fine i risultati sono sempre gli stessi. Vuoi il mio parere? Il lat sao , dopo 30 anni di sperimentazione, ha abbondamente fallito in termini di didattica. Se un esercizio per principianti  è così complesso va un attimino rivisto eh...Se ognuno ne ha dedotto una sua personale opinione da un esercizio per principianti c'è proprio qualcosa che non và. Eliminarlo proprio no eh? E non ditemi che se togliamo quà e là poi non si fa più Wx. Pure lo stretching con il rimbalzo non si fa più (spero) dopo decenni che si è fatto, ma sempre stretching si chiama.

E chi ha mai detto che non ci sono difese da attacchi circolari?
Le difese da attacco circolare ci sono eccome e vengono fatte con i gomiti...

https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=10631.0



Per il resto, riguardo alla passione con cui portate avanti la vostra ricerca ed ai motivi per cui lo fate nessuno deve avere da ridire in quanto ognuno trova ed "usa" le AM per quello che più gli aggrada ed ogni lavoro va rispettato.
Buona pratica.  :)




 

*

Offline Yuen-Ming

  • ***
  • 1.385
  • Respect: +131
Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #38 on: February 29, 2012, 10:34:10 am »
0
Infatti il caso ruota era per te caro  :-* :P

Ti offro una ruota anche io allora  :gh:



YM

*

urukhai

Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #39 on: February 29, 2012, 12:21:32 pm »
0

Speriamo di non creare un inutile flame con questo mio post...
e che riesca ad esprimere quel che penso senza venir male interpretato :csadd:

Fai benissimo. Siamo in due.  :)


 ;)



mmmhhh..non sò..in quanto al combattimento, nel momento in cui vedo lavoro sulla distanza, lavoro di lotta al suolo (tanto per citarne due) senza aver intergrato con altro, deduco che non sia chiaro il campo di applicazione del wx, che palesemente non è nato per quei contesti.


Nessuna Arte è nata fatta per un contesto...
si è evoluta nel tempo dando mano mano focus alle nuove problematiche che si è trovata ad affrontare.
Alcune poi vengono risolte brillantemente, altre no...
fa parte del processo evolutivo...
ovvio che senza un mezzo di "confronto" l'evoluzione è complicata...
ma il confronto non è solo agonistico, noi per esempio lo facciamo con collaborazioni e scambi tra insegnanti e allievi.


Sarebbe anche da discure sul termine marziale...
magari si dovrebbe distinguere tra arti "marziali" e arti "civili"...
visto che ben pochi sono gli stili che sono stati usati marzialmente da degli eserciti regolari.
In un'arte marziale militare probabilmente non ha senso preoccuparsi degli aspetti salutistici per esempio...
non fa parte di quel contesto...
lo scopo è essere funzionale per vincere la guerra...
non essere "funzionale" per tutelare il soldato, spesso i soldati sono stati usati solo come "carne per bantha".


Per tornare al tuo post, sul lavoro sulla distanza non sono d'accordo, per come mi è stato trasmesso è proprio del wt...
la terza forma, per come la vedo io, lavora proprio su questo.


Sul lavoro a terra sono d'accordo, un tempo non ce ne era necessità e non era contemplato...
oggi la necessità esiste...
con questo non significa che il wt debba diventare bjj o competere con il bjj...
ma solo che è divertente e stimolante trovare delle metodiche funzionali collegate e  coerenti con il resto dello stile che ti permettano un minimo di gestire il suolo per poi poter ritornare ad un contesto a te più congeniale in piedi.


Non sto parlando di antigrappling e minchiate simili, ma di imparare a proiettare, cadere, chiudersi a terra proteggendosi, imparare a gestire un minimo la posizione a terra e non appena possibile uscire da quel contesto.


Dinamiche proprie per esempio anche dello shuai jiao, ma anche di altri stili cinesi (per esempio nello stile che studiavo prima il Lam Kiun Pak Toi del Maestro Choo Kang Sing era contemplata una vera e propria lotta a terra non troppo dissimile al bjj... e sto parlando di cose insegnate negli anni '80/'90 prima che nascesse il boom bjj in italia).


Comunque è chiaro che a terra il bjj sarà sicuramente sempre migliore e all'avanguardia, proprio perchè è specializzato...
e da noi chi vuole approfondirlo è liberissimo di farlo (e infatti vari lo fanno).


Come ti ho detto a noi non interessa creare supereroi pronti a 360°, ma semplicemente creare persone consapevoli del proprio corpo, delle problematiche generali dei vari contesti e che non si facciano male facendo cose assurde.


Il nostro centro ricerca e le nostre collaborarizioni sono nate proprio per questo scopo.


Io personalmente non insegno nello specifico lotta a terra, ma capita che con i miei allievi o con il mio insegnante ci proiettiamo o semplicemente finiamo a terra e lì cerchiamo semplicemente di limitare i danni...
il combattimento è anche questo.


Di certo non andrò mai a dire ad un mio allievo che con quel poco che gli insegno a terra è in grado di battere una cintura di qualche colore di bjj...
metto sempre ben in chiaro le cose...
l'importante per me è fargli fare esperienza motoria, incidere engrammi e dargli delle idee...
renderlo consapevole ed in grado di giudicare...
se poi vuole approfondire quel campo lo indirizzo da maestri specializzati di quella disciplina.



Ma non parliamo solo di lotta a terra...
altro caso molto più interessante di reinventare (sarebbe meglio dire riscoprire) la ruota per esempio l'ho fatto con le armi.
Sono anni che lavoro e ricerco per riportarle in vita come scherma a sè stante...
ed in questo campo penso di essere riuscito ad ottenere dei discreti risultati, riuscendo oramai tranquillamente ad interagire con praticanti di scherma tradizionale occidentale specializzati in quel contesto.
Ed infatti questa parte dello stile ora la insegno anche come disciplina a sè stante.



Per molti non ha senso questo tipo di approccio?
E' un reinventare la ruota senza senso?
Visto che, dove esistono, non si potranno mai raggiungere livelli delle discipline specializzate in quei campi?
Parere condivisibile...
ma il nostro approccio non esclude quello di fare la disciplina specializzata...
anzi...
chi di noi va a fare queste discipline è fondamentale proprio perchè ci porta indietro degli ulteriori feedback ed idee.


E soprattutto il nostro scopo non è quello di creare una disciplina migliore di un'altra esistente, ma solo di migliorare gli strumenti in nostro possesso per aumentare la consapevolezza del praticante a livello psico-motorio.


Per fare un discorso più generale, io vedo il wt come uno strumento per percepire il corpo e la mente...
e per questo lo uso...
e la percezione / consapevolezza che mi ha sviluppato la trovo molto utile in qualsiasi altro contesto applicativo che mi sono trovato ad affrontare.
Ma questo probabilmente è vero per qualsiasi disciplina affrontata in un certo modo ;)


In quanto alle didattiche, finchè vedo fare IRAS "perchè dà stabilità ecc ecc" deduco che anche la didattica non è chiara o quantomeno è abbondantemente superata al giorno d'oggi.


Se viene insegnata perchè dà stabilità sono perfettamente d'accordo....


Neanche gli altri stili sono semplici, tutt'altro. Avere una didattica chiara e accessibile non significa che il proprio stile sia semplice così come averne una "fumosa" che giustifica le varie difficoltà di apprendimento con un "eh, ma devi vedere cosa c'è al programma successivo per capire meglio" non è segno di un prodotto migliore perchè più complesso (al massimo è più complicato). La d-i-d-a-t-t-i-c-a- del Wx ha fallito in 30 anni che è in occidente. La cosa è palese, è davanti agli occhi di tutti. Le mie parole NON riguardano la tua scuola Pietro, parlo in generale.


La didattica che seguo io non è fumosa per niente...
e non si basa su "devi vedere cosa c'è al programma successivo per capire meglio"
se una didattica fosse strutturata come dici tu, di nuovo sono perfettamente d'accordo.


Ecco, prendiamo questo come esempio. Sai quante volte l'ho sentito (anche per altre tecniche)?
"Fai questo gesto così "
"Eh ma quando l'ho applicato su mio cugggino non ci sono riuscito"
"Per forza è un principio, mica un tecnica"
"Allora posso farlo anche diversamente?
"No no"
"E' perchè?"
"Perchè altrimenti poi in combatimento ti becchi un colpo"
"Ma come, non avevi detto che non era un tecnica?"

Se sto benedetto kau sao non serve per combattere, perchè per "correggerlo" vengono usati esercizi a coppia che assomigliano al combattimento? Scommetti che se mi vuoi correggere il kao sao mostrandomi come io lo esegua in modo scorretto lo farai "entrandomi" con un pugno?. 


Il kau sau spiega un principio di attivazione del braccio, della mano...
l'estetica è funzionale solo per amplificare una sensazione.
Tu trovi fuorviante il fatto che per allenare questa sensazione si usi l'estetica del pugno...
ed il discorso ha un suo senso se l'insegnante non spiega il fine del lavoro ed il fatto che quello non è un pugno (e come potrebbe esserlo visto che sta su una linea vincolata e ad una distanza errata?) ma un semplice strumento didattico per allenare quella sensazione.
Una volta che l'allievo ha percepito e sviluppato quella sensazione allora l'estetica kau sau non serve più e si passa ad usare quella sensazione su qualsiasi dinamica di movimento.


mhà non sò che dirti..a questo punto sarebbe più logico insegnare prima il chi sao e poi il lat sao. Se per essere ben chiaro a che serve il lat sao occorre praticare il chi sao meglio invertire i ruoli nella didattica.

Infatti il chi sau ad un braccio e le routine pugno su pugno o pak pugno speculari o incrociate (non le chiamiamo lat sau proprio perchè è un termine fuorviante e privo di senso) procedono da noi di pari passo e si completano a vicenda.


Se un esercizio per principianti  è così complesso va un attimino rivisto eh...

Insegnare l'esercizio senza avere alcune basi è complesso...
non è complesso fare l'esercizio.


Per fare un altro esempio, sparare non è difficile in sè, trasmettere tutto quello che gira intorno allo sparare senza averne la percezione ed il vissuto sì.


Insegnare per sentito dire o in base a quel che si è vissuto sono due cose profondamente diverse secondo me ;)


Se ognuno ne ha dedotto una sua personale opinione da un esercizio per principianti c'è proprio qualcosa che non và. Eliminarlo proprio no eh?


Si può eliminare sì, oppure ridargli un senso e un fine riscoprendolo e ricontestualizzandolo.


https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=10631.0


Il thread l'avevo letto, ma proprio perchè non mi rispecchiavo in quella descrizione del wx non sono intervenuto.
Il wt per me è altro...
e non sto dicendo che quel che faccio io sia meglio o peggio...
semplicemente trovo quella tua analisi un po' limitante rispetto a quel che studio, ma forse come dicevo prima quel che studio io oramai c'entra poco con il wx comunemente inteso (e di nuovo non sto parlando di 1% vs 99%  ;) )


Per il resto, riguardo alla passione con cui portate avanti la vostra ricerca ed ai motivi per cui lo fate nessuno deve avere da ridire in quanto ognuno trova ed "usa" le AM per quello che più gli aggrada ed ogni lavoro va rispettato.
Buona pratica.  :)


Grazie anche a te :)


*

Offline Yuen-Ming

  • ***
  • 1.385
  • Respect: +131
Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #40 on: February 29, 2012, 12:36:02 pm »
0
Sul lavoro a terra sono d'accordo, un tempo non ce ne era necessità e non era contemplato...
oggi la necessità esiste...

...
Come hai fatto giustamente notare ottimi sistemi di lotta esistono ed esistevano in Cina: ti sei chiesto perché dunque "non c'era la necessita", visto che pensi che sia così ?

YM

*

urukhai

Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #41 on: February 29, 2012, 12:42:07 pm »
0
Come hai fatto giustamente notare ottimi sistemi di lotta esistono ed esistevano in Cina: ti sei chiesto perché dunque "non c'era la necessita", visto che pensi che sia così ?

YM


Penso che sia così perchè nel wx "tradizionalmente" (che termine orrendo) non era contemplata...
se ci fosse stata la necessità l'avrebbero probabilmente contemplata no? ;)


Sulle motivazioni non mi sono mai posto il perchè...
onestamente ho ricercato altro negli ultimi anni...
semplicemente vedendo quel che si fa in vari lineage di wx l'ho sempre preso come dato di fatto oggettivo.


Tu, invece, che motivazioni dai?

*

Offline Yuen-Ming

  • ***
  • 1.385
  • Respect: +131
Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #42 on: February 29, 2012, 13:04:05 pm »
0
Pietro,

devi pensare alle varie AM cinesi come a tante armi diverse.

Avrai la spada, la sciabola, il bastone, il coltello, l'arco o l'alabarda - ogni arma ha alcuni punti di forza ed alcuni punti deboli. Ogni arma ha le sue caratteristiche specifiche ed il proprio campo d'azione ideale.
Chi studia e porta con se un arco cercherà la distanza, chi studia un coltello cercherà il corpo a corpo.

Nelle AM con il tempo ogni arte é andata specializzandosi sempre di più, in maniera da cercare non tanto di sopperire ai propri punti deboli ma piuttosto di rafforzare al massimo i suoi punti di forza oltre a sviluppare strategie che gli consentissero di creare sempre le condizioni affinché questi punti di forza potessero essere utilizzati al meglio. Con la stessa logica di PURA PRATICITÀ anche le armi sono andate affinandosi e migliorando i loro punti di forza e non tentando di inserirvi le (pur buone ed interessanti) caratteristiche delle altre armi.

Quindi nel WC non c'é la lotta a terra o le proiezioni non perché un tempo non servissero mentre ora servono, ma semplicemente perché questa arte come tutte ha scelto una sua specializzazione.
Questa é l'unica strada PRATICA se si cerca il progresso marziale.

Oggi dunque inserire i programmi di cui parli non rappresenta un ritorno alla tradizione, come mi sembra di capire tu cerchi di motivare la tua ricerca, ma piuttosto una involuzione dell'arte stessa.

Che invece uno si possa divertire a studiare la lotta a terra o il maneggio della pistola non é certo un problema ma é un discorso diverso.

YM

*

urukhai

Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #43 on: February 29, 2012, 13:27:44 pm »
0
Nelle AM con il tempo ogni arte é andata specializzandosi sempre di più, in maniera da cercare non tanto di sopperire ai propri punti deboli ma piuttosto di rafforzare al massimo i suoi punti di forza oltre a sviluppare strategie che gli consentissero di creare sempre le condizioni affinché questi punti di forza potessero essere utilizzati al meglio.

Ma il perchè della specializzazione sicuramente sarà dipeso anche dal contesto in cui si è sviluppata...
forse quel campo non è stato sviluppato perchè si confrontava principalmente con altre discipline che non contemplavano per vari motivi quegli aspetti...
ma comunque personalmente non la ritrovo una motivazione interessante...
mi spiego...
a me interessa cosa farci oggi con il wx e capire anche quali possano essere nuovi contesti.

Quindi nel WC non c'é la lotta a terra o le proiezioni non perché un tempo non servissero mentre ora servono, ma semplicemente perché questa arte come tutte ha scelto una sua specializzazione.
Questa é l'unica strada PRATICA se si cerca il progresso marziale.

Non sono d'accordo...
ossia sono d'accordo se si vuole iperspecializzarsi...
io sono più per avere un approccio che mi permetta una visione globale...
non solo nelle AM, ma  in qualsiasi attività di tutti i giorni...
dalla scuola in poi...
un chiaro esempio è la medicina...
ora hai medici iperspecializzati, ma si è persa completamente la capacità dei medici di un tempo di risolvere i problemi affrontandoli in maniera più semplice e globale.

Se è stata fatta una scelta oggi diventata così "limitante", è stato secondo me fatto un grosso errore...
il combattimento non può essere così settoriale e le mma lo hanno dimostrato egregiamente.
 Non sempre lo specializzarsi è un bene...
è un bene essere consapevole dei propri limiti e dell'esistenza di specialisti da cui andare.

 
Oggi dunque inserire i programmi di cui parli non rappresenta un ritorno alla tradizione, come mi sembra di capire tu cerchi di motivare la tua ricerca, ma piuttosto una involuzione dell'arte stessa.

Mai parlato di ritorno alla tradizione in questi miei post...
e comunque per me la tradizione è una "tradizione" di ricerca e sviluppo non intendo di certo con tradizione uno studio archeologico del passato.

 

*

Offline Yuen-Ming

  • ***
  • 1.385
  • Respect: +131
Re:Il Wx, il metodo e le scatole cinesi.
« Reply #44 on: February 29, 2012, 13:44:02 pm »
0
Ma il perchè della specializzazione sicuramente sarà dipeso anche dal contesto in cui si è sviluppata...
forse quel campo non è stato sviluppato perchè si confrontava principalmente con altre discipline che non contemplavano per vari motivi quegli aspetti...
ma comunque personalmente non la ritrovo una motivazione interessante...
mi spiego...
a me interessa cosa farci oggi con il wx e capire anche quali possano essere nuovi contesti.

Mi stai dicendo che non ti interessa il WC come arte marziale, forse stai cercando di sviluppare una attività sportiva che ti consenta di praticare con amici di altre discipline

Quote
Non sono d'accordo...
ossia sono d'accordo se si vuole iperspecializzarsi...
io sono più per avere un approccio che mi permetta una visione globale...

Le AM sono uno studio PRATICO della difesa della vita.
Si sono sviluppate in Cina tramite generazioni di praticanti che hanno fatto le migliori scelte per il loro sviluppo, in periodi in cui il riscontro pratico era una cosa seria.
Tu puoi non essere d'accordo ed io ti ripeto che evidentemente non ti interessa lo studio delle AM

Quote
un chiaro esempio è la medicina...
ora hai medici iperspecializzati, ma si è persa completamente la capacità dei medici di un tempo di risolvere i problemi affrontandoli in maniera più semplice e globale.

Vorrà dire che se ti ammalassi seriamente potendo scegliere tra un medico "di un tempo" ed un buon specialista di oggi faresti la scelta peggiore e probabilmente ci lasceresti le penne.
La specializzazione, come per le armi, significa che se hai problemi al cuore vedrai un cardiologo che conosce quell'organo come le sue tasche. Senza la specializzazione ti curerà un medico che sa "un po' di tutto" e che magari fino a ieri ha avuto occasione di fare soltanto estrazioni dentali.

Quote
Se è stata fatta una scelta oggi diventata così "limitante", è stato secondo me fatto un grosso errore...
il combattimento non può essere così settoriale e le mma lo hanno dimostrato egregiamente.

Mi pare tu continui a confondere lo sport con le AM ed in questa maniera non vedo un gran futuro per la nostra discussione :)

YM