Meditando sui vari post inseriti, mi è venuta in mente un'altra linea per questa discussione.
Personalmente sono un buon incassatore, visto che mi muovo in modo molto "piantato" (in effetti dovrei migliorare molto il gioco di gambe & gli spostamenti). In genere tendo ad aspettare il momento giusto per assestare qualche buon colpo, mirando a punti esatti.
Spesso mi capita di pensarci un paio di volte prima di sparare il colpo e, se il mio avversario è nuovo della palestra (diciamo che il maestro fa' iniziare lo sparring dopo un paio di mesi), evito proprio di partire almeno quattro volte su cinque.
A me sembra utile, anche perchè mi dispiace colpire qualcuno agl'inizi... Secondo voi?
secondo me, dietro una facciata di rispetto e buonismo nascondi una mancata comprensione del setting relazionale all'interno del gioco sportivo-ring.
il saltellare fa accedere alle parti del cervello del gioco e della sfida tra pari. Invece rimani piantato a terra come in un vero scontro, non accettando più o meno consciamente la regola giocosa dello scambio regolamentato, per quanto aggressivo.
Ulteriore conferma arriva dal fatto che per entrare in guerra hai bisogno di un casus belli, d'esser colpito per primo, dimostrando così di prendere sul serio quello che invece è un gioco.
Un gioco se vogliamo violento e non senza rischi, ma sempre un gioco tra adulti consenzienti.
Quindi non credo al tuo buonismo, ma solo alla tua rabbia repressa che attende una razionalizzazione per motivare la propria esplosione.
E' normale, in un maschio umano non castrato.
Ma se ne prendi coscienza davvero, non solo razionalmente, riuscirai presto a percepire come gioco quello che è un gioco, una sfida, e a lasciarti andare al divertimento che nel caso dei guanti è un divertimento condiviso e costruttivo tra due persone che vogliono aiutarsi ad imparare.
Mah, io parto dal concetto che devo chiudere la partita il prima possibile, sparring o meno. Il che mi catapulta spesso in una dimensione abbastanza estranea dal concetto di botte-gioco.
Comunque credo che la tua sia un'analisi giusta, ma non condivido l'aspetto della rabbia. Parecchi anni fà ti avrei dato ragione, ora che sono cresciuto dentro, credo che sia molto diverso.
A pensarci bene, il fatto che non ceda con i nuovi, può derivarmi dal fatto che possono entrare male e far male ad entrambi, quindi vado a tutelarmi.
Con i vecchi compagni di allenamento, resto sullo stesso stile, ma gli scambi sono di sicuro più divertenti, ma resto sempre su di una solida difesa.
mi piace molto allenarmi (prima dell'incidente in moto e spero prima possibile) con un ragazzo che fa thai ed è molto più bravo di me.
facciamo sparring facendoci a volte un po' male, ma con molto rispetto e come se stessimo ballando, senza voler chiudere subito ma cercando invece di capire come migliorare, evidenziando magari con un colpo un errore dell'altro ma solo per mostrargli la sua apertura e compiacendoci se migliora.
è una sensazione molto bella, si può profondere affetto e manifestare amicizia tirandosi delle ginocchiate in clinch.
Poi quando sbaglio lui mi spiega, magari allontanadosi per parlare.
anche se la mia thai è ridicola rispetto alla sua, sto bene se mi attacca per primo ed anche se attacco io per primo, così come sto bene se cerca di entrare mettendo a nudo le mie carenze.
Questo, secondo me, dovrebbe essere "fare guanti" o "fare sparring".
se dovessimo davvero finire subito la prima cosa che farei sarebbe raccogliere un oggetto pesante o appuntito e finirlo. il resto è giocare.
Non nel senso dispregiativo infantile del termine, ma nel senso costruttivo di gioco come esplorazione e mutuo miglioramento.
tanto più se uno dei due è nuovo e dev'essere guidato un po'.
Comunque capisco perfettamente la tua "paura" che il principiante entri in modo scoordinato e vi facciate male entrambi.
Questo sottolinea ancora di più la natura di gioco: bisogna stare alle regole e muoversi in un modo promesso e condiviso altrimenti ci si fa male.