Ok, leggo un sacco di libri belli, ma questo mi ha fatto talmente incazzare che non posso che dargli più risalto.
Ho letto un po' di biografie di militari. I tre autobiografici di McNab, quello dell'israeliano Aaron Cohen, o No Easy Day, giusto per citarne alcune.
Le ho adorate tutte. TUTTE. Anche le autobiografie o biografie romanzate di poliziotti italiani. Tutti.
Tranne questo.
MAREMMA DIAVOLA STO LIBRO.
Uno dei primi dettagli che mi è saltato all'occhio, è la mancanza di contestualizzazione o approfondimento socio/storico.
Sì, parla delle Olimpiadi di Monaco del 72 che portarono l'idea, in tutto il blocco NATO, della necessità di avere unità antiterrorismo.
Ma per dire, McNab faceva delle osservazioni interessanti e significative su ciò che succedeva in Irlanda del Nord.
Cohen portava avanti appassionate analisi (e secondo me fondamentali per chi se ne interessa) sulla situazione sociale israeliana e palestinese. Mark Owen si soffermava su come la Guerra al Terrorismo è cambiata nel corso degli anni.
Questo ha in mano tipo 40 anni di storia italiana, di cui può narrarne i cambiamenti, gli stravolgimenti sociali, le rivoluzioni culturali e al massimo con cosa se ne esce? "Eh sì, erano gli anni '70 e la gente aveva anche paura a camminare per strada che magari gli sparavano."
FINE.Ma comprendo perfettamente che questa è una questione che copre i miei interessi personali. Per me può essere una mancanza, per altri no. Andiamo avanti.
Ecco, a me tutto il libro è sembrata una gigantesca sega narcisistica.
Ora, negli altri predetti libri elementi come "orgoglio" "stima personale" ecc. comparivano sempre, ovviamente. Si sottolineava l'importanza del gruppo, del fidarsi di se stessi e degli altri, e di come l'addestramento forgi il tuo carattere e il tuo fisico. Erano argomenti fondamentali.
MA QUESTO HA BISOGNO DI RIPETERLO OGNI DUE RIGHE! CHE PALLE!
E' una continua opera di autoincensazione. Ogni due righe un "Non siamo superman, siamo esseri umani, però minchia quanto siamo bravi" "siamo persone con sentimenti, ma quanto siamo belli e fighi" "siamo GIS noi"
Mamma mia. Mi ritrovavo a saltare INTERI CAPOVERSI. Roba che non mi succedeva da dieci anni.
Non scherzo quando dico che in quasi ogni pagine c'è una riga dedicata alla sua/loro autoincensazione. E un continuo, pedissequo ripetersi degli STESSI IDENTICI CONCETTI (siamo bravi, siamo fighi, abbiamo sentimenti, siamo i migliori ma siamo umani, BLA BLA BLA)
Un'altra cosa che apprezzai in McNab e Owen era il semplice "facciamo questo lavoro un po' perchè non sapevamo che altro fare, un po' perchè ci è capitato, un po' per la voglia di avventura. Ma Cristo quanto ci piace, lo adoriamo alla follia e non vorremmo fare altro od essere altrove nella vita."
Senza contare che c'era sempre un certo patriottismo di fondo, ma senza eccessiva retorica e comunque un continuo sfottò sia alla Regina da una parte. che allo Zio Sam dall'altra.
In questo invece è un continuo "Oddio che bello essere italiani" "Oddio che orgoglio la mia Italia" "Povere le nostre famglie a casa che sono lì ad aspettarci e sospirare per noi" "Poveri noi che vorremmo essere a casa a giocare coi figli" "Mamma mia quanto vorrei sparare in faccia a questi delinquenti, ma non lo faccio perchè sono superiore e migliore di loro. Comunque viva l'Italia" "Madonna che schifo questi criminali, noi comunque siamo meglio di loro e mica vigliacchi. Noi stiamo dalla parte giusta. E comunque siamo GIS."
Ma un continuo. Non scherzo.
E il tutto comunque sempre AFFOGATO in un odiosissimo sentimentalismo all'italiana modello fiction di Canale 5.
Personalmente ho trovato IRRITANTE avere "davanti" una tale possibilità di approfondire su tecniche, tematiche, realtà, e invece leggere nient'altro che noiosi racconti di sentimentini personali sopra ogni cosa, ogni azione.
N.B. Negli altri libri c'erano sempre riferimenti a sensazioni ed emozioni personali. SEMPRE. Fanno parte del nostro essere individui. Ma erano trattati in maniera meno stopposa e sdolcinata, e soprattutto AFFIANCAVANO altro. Non si occupavano solo di quello.
Giuro che più che un romanzo di tematica militare, normalmente destinato agli appassionati, mi è sembrato di più un romanzetto per casalinghe. E magari era così concepito.
L'unico motivo per cui mi sentirei di consigliarne la lettura è il capitolo dedicato alla liberazione di San Marco dai Serenissimi.
Da sbellicarsi dalle risate.
MA non vale 18 euro.
Ok, è passata, mi sono sfogato.
Sicuramente avrò tralasciato qualcosa. Ma integrerò.