ora appena metto il videino lo vedrete, ma l'errore più grosso è stato nel momento della discesa: appena sono arrivato a circa 100° di angolo al ginocchio, mi son reso conto che era un peso pazzesco (per me) e, forse complice un po' di paura, mi son quasi autogiustificato dicendo che ero arrivato a 90° e da lì son partito.
Appena son partito c'è stata una frazione di secondo, forse 3-4 decimi, in cui non mi sono proprio mosso, e lì mi son un po' spaventato, mentre poi in realtà l'ho sollevato anche abbastanza bene.
L'altra cosa, che è la principale per cui mi sono ripreso e volevo far partire la discussione qui, è che in realtà il rack solo apparentemente facilita il movimento, perché in realtà la fase di risalita non dovrebbe far compiere al bilancere un segmento di retta perfetto, ma seguire più le curve fisiologiche. Invece c'è un momento in cui mentre spingi senti che stai spingendo contro il rack (con la risultante della forza in direzione diagonale al rack, e quindi che dà maggior attrito).
Ieri sera ho guardato un manuale di metodologia e preparazione atletica e riguardo allo squat sul rack dice più o meno la stessa cosa. Avere il bilancere libero, oltre che èssere più giusto perché mette in moto gli stabilizzatori del movimento, evita anche un movimento poco naturale, che invece la presenza del bilancere su due guide verticali ti fa fare.