Per rispondere anche a Nicola, non volevo che passasse il messaggio che i test sono inutili. Sono anzi necessari!! Trovo sia giusto somministrarli per adattare la strategia all'atleta. Come però è stato osservato da più persone, da un lato i test, specifici e non, mostrano senz'altro le inclinazioni di un atleta e, lo scrivevo prima, ci danno degli indizi sul tipo di fibra, ma non possiamo avere infallibile certezza su quante fibre I o II abbiamo a disposizione per quell'atleta (non contiamo poi il fatto che in diversi settori del corpo la distribuzione è variabile per fattori soggettivi e oggettivi).
Mi viene da pensare, magari un atleta ha poco scatto anche se ha molte fibre II perchè non è capace di reclutarle e magari si è allenato da sempre sul fondo. O al contrario uno ha parecchio scatto perchè recluta tutte (per dire, in realtà non è mai tutte) quelle che ha a disposizione sebbene non ci sia una distribuzione particolare tra le due categorie.
Poi naturalmente con l'esperienza l'allenatore saprà confermare le sue impressioni o correggere il tiro.
Ci sono poi ambiti in cui diverse distribuzioni possono coesistere, ad esempio sport situazionali (come AM / SdC, ma magari anche sport di squadra con diversi ruoli) o magari anche in sport non situazionali dove però il livello è amatoriale o comunque non professionistico.
Certo è che per gareggiare nei 100 metri, o nella maratona, alle Olimpiadi il discorso cambia parecchio, ma cambiano anche i mezzi a disposizione.