OK, ci provo.
Prima di tutto: attenzione che, soprattutto con gli slanci, la linea di confine tra stretching dinamico e balistico rischia di assottigliarsi fino a scomparire
[1]. In secondo luogo, ti consiglierei di far precedere questa fase di mobilità da una un po' più ritmata, il salto della corda è il mio preferito a tal guisa, ma pure corsetta, jacks e via così. Ovviamente con ritmo adeguato al fatto che si è appena iniziato. Tendenzialmente io lavoro così, dal molto tranquillo in crescendo fino a quando la temperatura è già bella alta, sudato (un velo) e il respiro più profondo (non affannoso). Tendenzialmente 4 - 6 minuti.
Dopo, nella fase di mobilità, prova a concentrarti più che sullo "stretching" sul muovere le articolazioni in tutta la loro escursione, alternando sullo stesso distretto movimenti piccoli e rapidi prima, poi sempre più ampi. Più che stretching, termine comunque improprio per quanto strautilizzato per questa fase, concentrati sull'
attivazione di tutti i muscoli, sentili muovere, mantieni un certo ritmo, accompagna con respirazione sempre profonda.
Comunque il sonno capitava anche a me quando mi scaldavo (più spesso mi facevano scaldare) in maniera non corretta. Onestamente con gli elementi a disposizione non so dirti perchè prima no e adesso sì il sonno.