La maggiore efficienza in un lancio non rettilineo si ottiene (/ si può ottenere) solo quando è importante imprimere la massima velocità (tangenziale) all'arto e il peso di ciò che si lancia è trascurabile (meno che medio basso quindi). Non si incontrano resistenze quindi.
A noi però interessa invece la potenza (dove si parla di forza applicata in un'unità di tempo) perchè, anche se inizialmente abbiamo le mani libere, poi ci troviamo a impattare improvvisamente contro una resistenza.
Il che' cambia tutte le carte in tavola.
Come dicevo, l'ottimo sarebbe misurare con apparecchi specifici ogni pugno su un campione sufficientemente ampio e rappresentativo. Non mi pare ci sia, però. Allora ci affidiamo ad altro.
In questo senso, il lancio della palla medica o di un peso, imitando il gesto tecnico, è l'esercizio per eccellenza. Movimento ampiamente predittivo e fattivamente utilizzato su larga scala sia per trasformare la forza sia per misurare i progressi di potenza, laddove (quasi sempre) manchino apparecchi più sofisticati.
Anche se teniamo la palla medica dall'inizio del movimento, mentre in un pugno la resistenza si ha improvvisamente circa a metà strada, l'attivazione muscolare è quanto di più simile si possa trovare.
Dato questo per assunto, i risultati del lancio con i vari attacchi lasciano poco spazio all'interpretazione (ognuno può provare se crede).