Cerco di spiegarmi meglio anch'io.
Innanzi tutto non ero sicuro se parlavi di me o di te, ma le obiezioni non sono mai stupide se ben argomentate e per quanto ritenga che in questo caso tu ti stia sbagliando (in questo specifico caso, in altri post anche di questo 3d ti ho messo il
), parlare non è mai una cazzata.
Così ho scelto una frase che si adattava a entrambe le ipotesi
Veniamo a noi.
Posto che un articolo da solo è un po' poco, anche T-Nation riporta però
un articolo molto ben scritto e di gran peso, dove spiega che il 60% dell'1RM è il
minimo sindacale per l'ipertrofia, a condizione necessaria che ci si alleni a cedimento o con enfasi sulle fasi eccentriche. Body Building insomma. Ed è ipertrofia sarcoplasmatica, lì sì in poco tempo si ottengono risultati di tutto rispetto, come dimostrano i tanti frequentatori di palestre commerciali che dopo un anno sono belli gonfi.
Ora, anche parlando di ipertrofia sarcoplasmatica, credo sia pacifico che chi si allena con modalità a circuito (quindi diverse stazioni con recuperi incompleti per un certo numero di round) con il 60% dell'1RM a cedimento o con eccentriche accentuate stia mirando all'infortunio.
L'ipertrofia funzionale poi passa come minimo, dopo il periodo di adattamento neurale, nel range del 70 - 80% e onestamente se uno fa circuiti con quei carichi è meglio che saluti prima i suoi cari.
T-Nation è una miniera, ma siccome riporta diverse opinioni di diversi autori può non sempre essere coerente al 100%.
Ti riporto un grafico estremamente diffuso in ambito di PA dove si parla di forza e ipertrofia:
Puoi vedere che intanto per ottenere l'adattamento neurale necessario per la successiva ipertrofia (miofibrillare ovviamente), un percorso
obbligato, si necessita di diverse settimane di allenamento di forza. In questo grafico non si vede che parla di strength training, ma ce ne sono analoghi dove il senso è più esplicito, come
qui ad esempio (non l'ho letto tutto, ma in corrispondenza del grafico trovi quello che ti sto dicendo).
Ad ogni modo, l'adattamento neurale è un discorso prettamente
qualitativo e ti posso garantire che con i circuiti l'adattamento neurale non solo non lo ottieni, ma addirittura facilmente te ne allontani (pur ottenendo altri benefici, si intende, di qui la complessità di strutturare un programma di allenamento per mediare i vari effetti). Perchè questa è una cosa che si allena
da freschi, il SNC è il primo a gettare la spugna in stato di affaticamento e lo fa molto presto. Presto si intende una manciata di secondi. E quando è così, possiamo fare ciao all'adattamento.
Tuttavia, tra parentesi, il SNC è quello che ad alti livelli fa la vera differenza, gli atleti più forti rispetto agli altri hanno una frequenza di scarica, impulsi elettrici, maggiore.
Un illustre esempio di allenamento prettamente mirato all'adattamento neurale e conseguente ipertrofia funzionale è il MAV, che non a caso si consiglia ai principianti (parte iniziale della curva di crescita della forza) ed è imperativo fermarsi al primo segno di cedimento tecnico (dove per tecnico si intende non solo di forma ma anche di fluidità di esecusione).
Ricordiamoci infine che il circuito è spesso indicato a ragione come un ottimo mezzo per perdere peso, se uno più uno fa due è quindi un allenamento catabolico, mentre per l'ipertrofia ci vuole uno stimolo anabolico.
Ora ammesso anche per ipotesi che un circuito in determinate condizioni possa produrre una moderatissima ipertrofia, in scarsità di tempo e di risorse io sono convinto che è meglio senz'altro buttarsi su metodi collaudati e verificati per gli obiettivi stabiliti.