diversità tra scuole e inconciliabilità

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muteki

Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #15 on: March 07, 2012, 09:06:15 am »
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Ho una domanda: le varie scuole insegnano anche strategie differenti, o in sostanza sono affini?

@sanchin: la metafora matematica non l'ho capita.

le strategie di base sono differenti. per esempio alcune lavorano sulla lunga distanza, altre sul corpo a corpo con leve e proiezioni. cambiano anche le preferenze su colpi dritti o circolari, calci alti o bassi ecc. ma nessuna esclude, in questo senso, le altre. si tratta per così dire di percentuali di preferenza di date tecniche o dati principi rispetto ad altri.

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #16 on: March 07, 2012, 09:10:42 am »
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Certo è che è possibile cambiare scuola, io l'ho fatto ma non sarebbe per me possibile seguire due metodi diversi, è bene concentrare le proprie energie in un sol punto perchè la geometria ci insegna che l'infinito nasce da un punto mentre da due punti passa una sola ed unica retta.
L'infinito nasce da un punto... nel senso che per un punto passano infinite rette?
E su questo va bene, ma tanto tu fai un cammino solo mica infiniti quindi non capisco cosa intendevi dire...
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Offline Darth Dorgius

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #17 on: March 07, 2012, 09:11:39 am »
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Ho una domanda: le varie scuole insegnano anche strategie differenti, o in sostanza sono affini?

@sanchin: la metafora matematica non l'ho capita.

le strategie di base sono differenti. per esempio alcune lavorano sulla lunga distanza, altre sul corpo a corpo con leve e proiezioni. cambiano anche le preferenze su colpi dritti o circolari, calci alti o bassi ecc. ma nessuna esclude, in questo senso, le altre. si tratta per così dire di percentuali di preferenza di date tecniche o dati principi rispetto ad altri.
Dalla tua descrizione quindi sembrano piuttosto affini. Per strategie differenti intendo più qualcosa tipo.... Una si basa sull'uscire dalla traiettoria dei colpi, una sull'entrare ad ogni colpo. In tal caso vedrei la pratica di 2 scuole come deleterea, perché in una ti abitui a fare l'opposto di ciò che faresti nell'altra.

Però se in tutte si studiano le stesse strategie di base e c'è solo una "percentuale di preferenza" come differenza, allora direi che le pratiche siano conciliabili[1].
 1. Anche se, per mia mentalità, sarebbe un discorso difficile da portare avanti.
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Offline Dipper

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #18 on: March 07, 2012, 09:23:41 am »
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Sì, le diverse scuole possono avere strategie differenti. Una distinzione canonica a titolo esemplificativo potrebbe sicuramente essere tra quelle che derivano dall'area di Naha, che prediligono un approccio più roccioso e quelle dell'area Shuri, tendenzialmente più rapide e leggere.
La complementareità delle strategie (di cui la dicotomi appena riportata è un esempio) è proprio uno dei motivi per cui secondo me il riavvicinamento delle scuole e la rottura degli schemi recentemente costituiti è cosa buona.
Uno non deve restare ingabbiato in una strategia, deve poter essere libero di scegliere quella che più gli aggrada e comunque esercitarsi anche nell'altra (nelle altre).
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Offline nameganai

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #19 on: March 07, 2012, 09:28:01 am »
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ma quindi secondo voi,
uno che comincia da zero e pratica,chessò,shotokan e goju ryu,non si troverebbe in difficoltà a gestire le stesse tecniche gestite in maniera differente?

tipo lo zenkutsu più ampio ecc...
un vincente trova sempre una Via,
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Offline Dipper

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #20 on: March 07, 2012, 09:36:21 am »
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ma quindi secondo voi,
uno che comincia da zero e pratica,chessò,shotokan e goju ryu,non si troverebbe in difficoltà a gestire le stesse tecniche gestite in maniera differente?

tipo lo zenkutsu più ampio ecc...
Nel Kyokushin & affini lo fanno senza problemi :thsit:
Combattere da lontano e da vicino non è solo una questione di gusti personali, ma anche di necessità, se mi trovo in un ascensore o in campo aperto mi muoverò in modi differenti.
Se uno non è in grado di adattarsi forse non è molto portato per il combattimento, secondo me.
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Offline Darth Dorgius

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #21 on: March 07, 2012, 09:39:21 am »
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Uno non deve restare ingabbiato in una strategia, deve poter essere libero di scegliere quella che più gli aggrada e comunque esercitarsi anche nell'altra (nelle altre).

Secondo me esistono strategie antagoniste, strategie complementari, e strategie in ambiti diversi.

Le antagoniste non le mischierei, quelle complementari invece (e anche lo studio di ambiti diversi) penso siano da caldeggiare. :)
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Offline Dipper

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #22 on: March 07, 2012, 09:54:41 am »
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Il problema non sono le strategie, ma le situazioni per le quali tali strategie vengono scelte.
Purtroppo tali situazioni possono essere complementari, contrapposte, antitetiche... eppure ci sono e non avere nemmeno un'infarinatura per poterle frotneggiare tutte significa avere un punto debole per ognuna di quelle in cui non si è preparati.
Poi naturalmente ognuno avrà le sue preferenze :)
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Offline Darth Dorgius

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #23 on: March 07, 2012, 10:11:33 am »
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Il problema non sono le strategie, ma le situazioni per le quali tali strategie vengono scelte.
Purtroppo tali situazioni possono essere complementari, contrapposte, antitetiche... eppure ci sono e non avere nemmeno un'infarinatura per poterle frotneggiare tutte significa avere un punto debole per ognuna di quelle in cui non si è preparati.

Quelli li identifico come "ambiti diversi", quindi per me va bene studiarli e non si rischia di compromettere un addestramento a discapito di un altro.
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Offline Paguro49

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #24 on: March 07, 2012, 10:22:21 am »
+2
Io sono fermamente convinto che, per mere ragioni di interesse, ci siano una montagna di balle su cosa si faccia o meno in questa e quella scuola, su quali strategie si adottino oppure no.
Mii spiego meglio.
Parlare di lunga o corta distanza, di questa o quella strategia, è un esercizio buono per una discussione, ma pessimo per un combattimento.
Più volte abbiamo chiacchierato sul fatto che, nei Kata, troviamo elementi antitetici alla connotazione stilistica e strategica di questa o quella scuola.
Kata Shotokan che hanno proiezioni e leve, finanche lotta in piedi, mentre nelle scuole si insegna la lunga distanza.
A mio avviso, la sola cosa vera è che, pur di distinguersi, molte scuole, o quasi tutte, abbiano perso pezzi di se stesse, focalizzandosi su un solo scenario, quando però, la realtà ci dice che, in combattimento, lo scenario cambia in continuazione, in modo imprevedibile per giunta.
Quindi il combattente che sceglie di ignorare X eventualità del combattimento, di fatto va al suicidio e io non credo che i Karateka realmente capaci di combattere, fossero dei pirla che, in caso di aggressione, trovandosi in una situazione non contemplata dalla propria scuola, dicevano "arimo" e stabilivano cosa si poteva fare e cosa no in una aggressione a morte.
La scuola pinco pallo lavora sulla corta distanza..........eh vabbè, ma se io tengo la distanza lunga che fai?
Mi aspetti finchè mi innamoro e provo a baciarti?
La scuola tizio e caio lavora sulla lunga distanza.....eh vabbè, ma se si finisce corpo a corpo? La buttiamo sul sesso?
Il fatto è che, a furia di volersi differenziare per forza, fra scuole, stili, organizzazioni, si sono cancellate cose importanti nei programmi didattici, nel repertorio tecnico, tramutando dei combattenti in giocatori di Kumite, che giocano solo fra di loro, con le loro regole.
La conciliabilità fra scuole e stili, non è solo una cosa possibile e praticabile, non è solo una fonte di arricchimento, ma è anche, secondo me, un preciso dovere di chiunque veda il Karate oltre la semplice rappresentazione formale, il solo modo per recuperare "Tradizione", Marzialità e realtà, dopo di che, uno che davvero vuol capirci qualcosa nel combattimento, si va a fare i suoi giri anche fuori dal karate.
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita


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muteki

Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #25 on: March 07, 2012, 11:30:15 am »
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il vero problema è che spesso sono gli insegnanti a non conoscere la materia. rido quando sento cose come che nel karate non ci sono ganci o leve o calci bassi.

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Offline Luca Bagnoli

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #26 on: March 07, 2012, 11:33:28 am »
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più che non esserci direi che in molti casi sono fatti a cazzo di cane purtroppo

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Offline Paguro49

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #27 on: March 07, 2012, 12:03:30 pm »
+1
più che non esserci direi che in molti casi sono fatti a cazzo di cane purtroppo
Verissimo ma sempre per colpa delle persone.
La tecnica di per sè non è sbagliata, è sbagliata l'attenzione che gli viene dedicata.
Nello Shotokan, ad esempio, moltissima parte della fase di lotta, è stata gradualmente tramutata in semplici passaggi da un colpo all'altro, o da una parata a un colpo, piuttosto che semplici cambi di direzione.
In parte si può imputare la cosa alla predilezione che, Gigo Funakoshi, aveva per lo Stiking, lui era un colpitore, con una certa avversione al corpo a corpo, sebbene credo che non fosse nelle sue intenzioni snaturare quelle parti, ma piuttosto penso non abbia avuto il tempo per rielaborarle come avrebbe voluto, altrimenti non sarebbe mai stato definito "un genio" da gente come Kase.
Sta di fatto che, in molti Kata, si trovano quelle fasi del tutto stravolte in gesti inutili e unicamente estetici.
L'esempio che ho fatto spesso, riguardo ad un passaggio di Heian Shodan, alla fine del terzo Oi Tsuki, quando ci si gira in Gedan Barai, che in realtà sarebbe una presa (invece dell'ultimo pugno) che porta a Tai Otoshi, credo renda l'idea.
La prima volta che ci trovammo al parco feci vedere un passaggio di Kanku Dai, dove c'era (fonte Campionato Mondiale a Tokyo) una inverosimile presa all'avambraccio con ancor più inverosimile proiezione, ma che fatta bene, diventava una leva (Sankyo) del tutto verosimile.
Vale per lo Shotokan come per tutti gli altri stili e scuole.
Del resto (e mi ripeto) la cosa più ovvia, pensando a combattenti che combattevano, è pensare che, la tecnica subita, laddove abbia prodotto una sconfitta, venisse studiata e acquisita per poter avere una possibile replica in vista di una rivincita.
Quindi la contaminazione, se si pensa a combattimenti "sinceri", non può che essere inevitabile.
Se però si vuole evitare che, presentandolo a un pubblico, il Karate somigli troppo al JJ o al Judo, si baderà a non fare quelle cose che trarrebbero in inganno, così come se si vuole distinguere (per promuoverlo) lo Shotokkan dal Wado, lo Uechi dallo Shorin, si farà la stessa cosa esagerando.
Alla fine si avrà un metodo del tutto unico e identificabile, ma che non serve a una mazza fionda.
« Last Edit: March 07, 2012, 12:05:20 pm by PaguRonin »
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Offline Luca Bagnoli

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #28 on: March 07, 2012, 12:15:02 pm »
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Perfettamente d'accordo Luke ! comunque in linea di massima io sono molto favorevole alla specializzazione : come ho già detto è la via più rapida verso l'efficenza !

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Offline Paguro49

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Re:diversità tra scuole e inconciliabilità
« Reply #29 on: March 07, 2012, 12:30:28 pm »
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Ovvio che poi uno sarà il caso si specializzi sfruttando le proprie predisposizioni naturali.
Se però, mettiamo il caso, abbiamo un Luca Bagnoli che, per condizione di vita o per necessità professionali, sapesse di doversi ritrovare spesso in situazioni di scontro, allora sarà indispensabile avere un panorama tecnico che contempli più eventualità possibile, perchè i due pugni e due calci, magari bastano in alcune occasioni, ma poi si rischia di beccare l'altro Luca Bagnoli che se ne fotte, para o schiva, entra, ti annoda, ti butta nell'umido e se ne va ridendo. ;)
Dipende sempre dalle finalità e dalle necessità.
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