Pur nella sua semplicità, la fionda rimane un’arma efficace ed attuale, tanto che il suo porto e il suo utilizzo sono ancora oggi regolati da precise norme di legge (
http://www.earmi.it/armi/fionda.htm).
Come tanti miei coetanei, anche io da ragazzo ne ho costruite ed utilizzate tante, sfruttando i materiali a disposizione (troppo facile, e soprattutto troppo costoso acquistare quelle già belle e fatte!)
Dovendo fare da baby sitter a due nipotini scalmanati in una piovosa domenica invernale, ho fatto che avrebbe fatto qualunque zio degno di questo titolo: insegnare ai nipoti come si costruisce e si utilizza un oggetto fondamentale per la crescita virile, come appunto è la fionda.
Per cominciare, ho recuperato una forcella di ulivo, ricavata da un residuo di potatura effettuato qualche giorno fa.
Ho tagliato il ramo alle dimensioni adatte per essere impugnate, considerando la forcella lunga tanto quanto l’impugnatura, e quest’ultima con una lunghezza tale da poter essere comodamente impugnata.
Impiegando un normale taglierino, ho poi privato la forcella della corteccia e degli spuntoni dei rametti rimasti attaccati, ottenendo una superficie sufficientemente liscia.
A questo punto normalmente la forcella andava essiccata o al sole o al fuoco, ma i nipoti non aspettano e quindi mi sono limitato ad una rifinitura con due passate di carta abrasiva, prima a grana grossa e poi a grana media, lasciando alla frequenza dell’utilizzo la lisciatura finale.
Sulle due estremità della forcella ho ricavato, con un seghetto da traforo, due tacche in cui alloggiare successivamente gli elastici, avendo cura che la loro profondità fosse sufficiente ad alloggiare gli elastici, ma non tanto accentuata da mettere a rischio la tenuta del legno.
Gli elastici, come da tradizione, sono stati ricavati da una vecchia camera d’aria, da cui ho tagliato due strisce lunghe circa 25 cm.
La toppa in cui alloggiare il proiettile l’ho invece ricavata dalla tomaia di simil-cuoio di una vecchia scarpa, tagliando un ovale di circa 5 cm di larghezza.
Praticati due fori sulla toppa, ho legato con dello spago gli elastici alla forcella ed alla toppa, praticando alle estremità dei nodi per ridurre le possibilità di sfilaggio.
Fionda finita e collaudata, con grande soddisfazione mia e gioia dei nipoti (un po’ meno dei genitori...)