Condivido il primo punto ma ritengo che la maestria, cosa che richiede sicuramente tempo, si possa raggiungere anche - e soprattutto - negli sport da combattimento. Anzi, penso che proprio nel professionismo, dove gli atleti sono costretti ad allenarsi tutti i giorni, sia più facile acquisire le caratteristiche tecniche da te sopra descritte.
L'aspetto cui faccio riferimento è nel raggio di azione.
Se sei un agonista, indipendentemente dal livello, sei necessariamente uno specialista, ossia la maestria di cui parliamo, la raggiungi (magari anche più in fretta) in quelle specifiche cose che alleni a livello tecnico.
Non avrai, tanto per fare un esempio scemo, alcuna necessità di lavorare sugli Shuto, sui Nukite e su determinati bersagli, ma non perchè fai qualcosa di meno efficace, semplicemente perchè non te ne può fregare di meno di quelle cose.
Idem dicasi per armi, ambienti urbani particolari, x numero di avversari, psicologia e strategia dello scontro.
Ovvio che, per occuparsi di tutti questi aspetti, occorra più tempo, cosa che manca al professionista che ha da badare alle competizioni rispettando i limiti imposti dall'anagrafe.
Certo è che, se sei ricco e non hai un cazzo da fare nella vita, ti ci dedichi tutti i giorni, a più riprese giornaliere, così fai in 3 anni quello che gli altri sperano di fare in 12.
Io sono convinto che Cassius Clay sarebbe stato una belva in qualsiasi ambito del combattimento, a mani nude o meno, ma a lui cosa poteva mai importare di proiezioni e lotta? A qual pro avrebbe dovuto interessarsi di blocchi e leve?
Di contro va detto che, se hai un vissuto da agonista a certi livelli, hai anche maturato una abitudine e una attitudine ad acquisire nozioni e tecniche, che ti rende avvantaggiato rispetto al praticante comune, così che necessiterai di tempi enormemente inferiori per raggiungere gli stessi livelli.