Forse sono stato poco chiaro.. intendevo dire, che il funzionamento della tecnica,
deve travalicare qualsiasi aspetto sportivo o stilistico, intese sia gare di kata che di kumite.
Il karate è stile, ma non deve essere ridotto a stilema, altrimenti è morto!
Il karateka pezzotto, disse chiaro e tondo che il karate per strada è: (SIC!) sporco, brutto e cattivo, HA RAGIONE, il kata formale fa bene all'animo e lo forgia, ma è quell'altro ch ti salva le chiappe!
Per strada non puoi fare mille fiori, devi abbattere entro tre, esagerando quattro tecniche, perchè gli aggressori sono sempre uno in più di quello che vedi, questa è norma di prudenza per non farsi prendere alla sprovvista da complici\amici dell'aggressore.
Le tecniche vere, il bunkai vero, è quello che in poco nulla abbatte l'avversario.
Nei 3 kata taikioku basilari del goju per esempio (taikioku jodan, jodan-chudan e ghedan), si imparano alcune tecniche di base, l'equilibrio, il concetto di tai sabaki e di sbilanciamento, doti necessarie in combattimento e subito applicabili.
In altri kata, si migliora questo bagaglio e lo si amplia, già dai gekisai, che offrono leve, strangolamenti, proiezioni ed elusioni.
Quindi le migliori applicazioni, in sostanza sono tutto e nulla.
E già, perchè il karate è situazionale, devi avere un ventaglio di opzioni molto ampio, per poterti adattare al contesto, numero e stazza degli avversari, eventuali armi da botta o taglio.
Se da un certo attacco, tu sai fare una difesa, basta che l'attacco sia leggermente diverso e la difesa non funziona più, però se hai un ventaglio di opzioni, se non va una hai le altre, chiaro?