Mi spiace, ma pensare a Bunkai codificati, quindi movimenti precisi ed esclusivi in risposta a X attacchi, è il miglior modo per buttare nel cesso il Karate.
Alle cose che certi Maestri mostravano, andrebbero aggiunte quelle che dicevano, non nelle interviste, ma in risposta a domande di allievi.
Il Bunkai pensato come univoca risposta a un attacco, quindi codificato con precisione ed esclusività, equivale alla situazione tipica del corso Fuffa di DP, ovvero "se lui fa così tu fai cosà", in modo da ottenere un tizio o una tizia, che in una situazione in cui deve difendersi, se ne sta li ad aspettare che "lui faccia così", perchè non ha idea di cosa diavolo fare per rispondere a tutto quello che sta facendo nel frattempo.
Se le cose stessero così, cosa dovremmo fare? Aspettare che il balordo si decida ad attaccare con un buon zenkutsudachi, magari mettendoci uno tsuki o un geri fatto bene? Si perchè quello che avremmo imparato è specifico per quello specifico attacco!
Se davvero si deve guardare solo e soltanto all'interno del Karate, se nel Karate si deve guardare all'interno dei Kata, significa che possiamo fare a botte solo con dei Karateka? Se uno mi aggredisce, gli chiedo il BudoPass?
Io alcuni anziani personaggi li ho incontrati, ci ho parlato, ne ho seguito le lezioni, ho fatto domande, perchè ero pieno di curiosità e incapace di tacere, anche quando chiedere significava prenderle, ma non mi sono mai taciuto, indossando la mia miglior faccia di culo e chiedendo lo stesso.
Le risposte che ottenevo, erano puntualmente disarmanti sia per ovvietà che per semplicità.
La codifica dei Bunkai, è una depravazione stilistica, sono i Kata ad essere codificati, codificare i Bunkai significa creare nuovi Kata e non è così.
Quello che manca, quando si mostra un Bunkai, è quel "per esempio" che renderebbe tutto più fruibile, ma che, siccome dovrebbe essere ovvio e sottinteso, non viene detto.
Così ci si ritrova con bravi Karateka che fondano su finti totem la loro pratica, convinti che quel movimento sia la parata di un calcio, il contrattacco, il cambio di direzione perchè siamo attaccati a 45°, la parata plastica di un improbabile pugno, il colpo di grazia........
Beh per me non può essere così, le migliori applicazioni sono quelle credibili e semplici, quelle ovvie e immediate, mai uguali perchè mai uguali sono le situazioni quando sono reali e non "recitate".
Sarò un blasfemo, ma se uno come Kase proponeva, per un attacco X, un numero di replice da perdere il conto, se uno come lui, con lo stesso movimento di risposta, ora ti piegava in due, ora ti spbilanciava, ora ti proiettava, allora sono ben lieto di essere blasfemo.