Dalla presentazione nel forum come affermavo, la mia arte praticata è la gladiatura con armi hebetes di ferro senza filo della lama e con punta arrotondata (feriscono ma non arrivano agli organi vitali), le mie ricerche spaziano come interesse alle forme rituali di combattimento occidentale. Preciso, pratico sola una delle tanti classi gladiatorie più una sua variante....visto che non sono in un sito di favole, ma alla presenza di persone competenti è meglio precisare.
L'Archeologia Sperimentale nel campo dello Sport e dei Giochi nell'antichità, nonché nel settore Militare Romano e Greco, mediante una complessa procedura, è in grado di restaurare empiricamente attraverso sperimentazioni reali l'utilizzo e il funzionamento corretto di un oggetto o di un fenomeno al fine di accertarne il suo funzionamento o i suoi meccanismi, e dunque di convalidare o confutare una ipotesi. Ne deriva un prodotto che deve risultare coerente al 100% al Corpus Documentario, nonché altrettanto “efficiente e funzionale”, un lavoro che procede ormai da molti anni ed è sempre in evoluzione perché il soggetto principale è l'Uomo non un manichino che indossa un costume perfetto, complicato, vero... bisogna generare un piccolo mondo funzionale (eventi in anfiteatri di tutta Europa) con strutture e sovrastrutture di servizio, ma non è a caso che più di quaranta musei e istituzioni in Europa ci hanno costantemente finanziato nei nostri progetti e continuano a farlo. Grazie ad eventi ormai decennali e ad alcuni gruppi specializzati che “producono fenomeni reali”, e non “riproducono” semplicemente le cose defunte della storia, si riaccendono barlumi dell’autentica devozione del sentire, per esempio: l'Arte di Ercole (gladiatura). Le mie considerazioni sorgono da “esperienze reali” con armi hebetes, all'interno di quel luogo chiuso che è l'anfiteatro: col sangue, le ferite, la fatica, la paura, le ovazioni, il coraggio, sentimenti sempre esistiti che portati al limite generano fortissime emozioni che ci accomunano, e la immane responsabilità come artefice di indurre il pubblico ad uno stato psico-emotivo che entri in simpatia col procedere di quello che qualcuno ritiene dei semplici ...“spectacula”. L'alternativa, parlando sempre di gladiatura, è quella di commissionare dei costumi filologicamente corretti, con amici appassionati della storia e recitare un copione indossando una maschera, libero chiunque di esercitarla; così potete vedere combattimenti concordati, tecniche cinematografiche, velocità e caricamenti ridicoli, ovviamente con il semplice trucco che è quello di usare lame più lunghe possibili che roteando si incontrano, (eventualmente senza elmo per essere più fotogenici) dove il bersaglio non è l'uomo ma la lama, secondo me con un pugio....forse è più facile l'inverso. Utilizzando codesti artifici tutto può funzionare, dov'è la Valenza scientifica? la Verità dell'azione? la Giusta via? è palesemente chiaro, che non è la realtà.
Ebbene.... si ci facciamo male, quale miglior garanzia se non inganni chi ti giudica.