La via delle arti marziali

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Offline nameganai

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #15 on: March 21, 2012, 09:48:33 am »
0
uhm...a mme sembra che ultimamente,più di togliere e cercare l'essenza,si badi ad aggiungere integrando...
un vincente trova sempre una Via,
un perdente trova sempre una scusa....

www.nameganaidojo.135.it

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Offline Saburo Sakai

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #16 on: March 21, 2012, 09:51:10 am »
+1
Il mio pensiero è abbastanza semplice.

La pratica marziale ci espone a delle situazioni di stress (quando le prendiamo e anche quando le diamo) che creano degli effetti collaterali nella vita di tutti i giorni. :)
Questo lo avevo intuito, quello che non mi è ancora chiaro è se (secondo te) tutte le discipline marziali e non portano allo stesso "risultato"

Non lo so, però Dorje ha ragione secondo la mia esperienza.
Per un periodo di circa 2 anni cercavo di allenare lo stato di costante vigilanza anche fuori dal dojo, ambiente dove questo atteggiamento è sempre richiesto.
Anche la notte avevo il sonno leggero, e riuscii pure a sventare un furto a dei vicini percependo nel sonno dei rumori che nessun'altro sentì.
La mattina appena suonava la sveglia mi imponevo di non stiracchiarmi sbadigliando, ma di scattare con un balzo dal letto.
Cavolate penserete ? Forse... a me dava una grande soddisfazione, mi sentivo particolarmente "vivo".
Di contro questo favoriva un eccessivo nervosismo e reattività, a volte anticipavo talmente potenziali situazioni di pericolo che passavo dalla ragione al torto e mi infilavo in dei bei casini.
Diciamo però che passato questo periodo (per fortuna) e metabolizzata la cosa, lo stato di vigilanza "latente" mi è rimasto dentro a fronte di una maggiore rilassatezza. E tuttavia mi rendo conto che periodicamente va nuovamente alimentato, stando attenti a non eccedere, perché non si sopisca.
Per alcuni anni anche la mia ragazza ha praticato Karate, e questo aspetto di attenzione e reazione al pericolo le è aumentato moltissimo.
Poi non necessariamente questo avviene solo nel Karate, ma diciamo che un certo approccio enfatizza tali accorgimenti.  :)
« Last Edit: March 21, 2012, 10:15:00 am by Saburo Sakai »
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline The Spartan

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #17 on: March 21, 2012, 09:53:03 am »
+1
Approccio alla vita forse può essere un discorso complesso ma imho è indiscutibile che ci sia una stretta connessione fra il proprio modo di essere e quello che si pratica...
Uno estremamente concreto ad esempio e con i piedi per terra difficilmente si troverà bene in ambienti in cui si mena il can per l'aia per mesi e ci si arrovella su supercazzole mondiali...
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Offline Tran Hung Dao

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #18 on: March 21, 2012, 10:00:13 am »
0
Non è vero..perchè dici così. Di solito i maestri si attengo alla propria scuola insegnando il programma ufficiale (se esiste) e divulgando l'intera disciplina..poi ogni maestro potrà dare del "proprio", ma senza togliere o aggiungere materiale al programma..

Bé, di esempi che hanno modificato (soprattutto "ottimizzato") ciò che c'era prima ce ne sono tanti. Nel karate per esempio: vogiamo citare Oyama?

Nelle discipline thai succede lo stesso: si tende a "togliere ed otimizzare", non ad aggiungere ed appesantire.

Nella maggior parte delle discipline c'è una ricerca dell'essenza!

Ovviamente parlo per esempi da me conosciuti, ciò che non conosco non posso giudicarlo..
Forse quando si parla di KARATE non è come parlare di Vovinam..
KARATE lo "ottimizzo" e creo il "mio" Karate dandogli anche un nome..
VOVINAM è già qualcosa di codificato, non un nome generico da dove poi partono vari stili...quindi chi ha apportato modifiche ne ha poi cambiato il NOME e quindi disciplina..
Un po come dire KUNG FU..poi ci sono gli stili..
In realtà anche il Vovinam subisce modifice e ottimizzazioni..ma non da parte di un Maestro ma da parte di un consiglio che ne decide la viariazione a livello globale conl'accordo di tutti..ci si mette un po ad effettuare il cambiamento.
Ad esempio, nell'ultima trasferta del Maestro Nguyen Van Chieu dal Vietnam ha corretto alcune tecniche a coppie che in qs ultimi anni son state ottimizzate e rese un po' più efficaci e semplici..non è lavoro semplice, perchè deve farlo per tutti i paesi che aderiscono alla federazione..o la fa con documentazioni che accertano la decisione comune del Consiglio e non sue decisioni...in questo caso si cambia, in alcuni casi si toglie o comunque si ottimizza mantenendo la base orginale...

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Offline steno

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #19 on: March 21, 2012, 10:07:20 am »
-4
Sono più daccordo con muteki. :)
Il karate ha quattro stili maggiori (più praticati) e diversi altri minori (meno praticati), un karateka riconosce il "collega" di uno stile maggiore, da come fa ikata e dall'impostazione del kumite.
Le distanze "da gara" sono molto più shotokan di quel che potrebbe sembrare, poiché come sapete benissimo, il ma-ai dello shotokan è quello più vicino alla katana... quindi alla sfida rituale, che non al combattimento vero e proprio.
Da che mi ricordo, il wado ryu è molto vicino allo shotokan, ma con proteziuoni maggiori, per lasciare più libertà in combattimento.
Poi c'è lo shito, che ha una genesi molto stretta con il goju, sebbene autonoma dallo stesso.
In definitiva comunque, il karate più diffuso, è anche quello che meglio si presta a fare le gare, quindi lo shotokan, essendo stato riprogrammato da Funakoshi figlio sostanzialmente per quel motivo.
Ma se si va a guardare determiante cose, come il combattimento a corta distanza, il goju e lo shito sono molto più specialisti, contenendo diverso lavoro su gomiti, ginocchia, leve e sbilanciamenti di varia natura.
Tanto per dire, neko ashi dachi è strutturata per la corta distanza, moto dachi o sanchin daci per il corpo a corpo, dove proteggere "le sfere" è importantissimo, dato che le ginocchiate all'inguine, come dimostrano i sistemi moderni, semplici cloni del karate tradizionale, sono usatissime.

Pertanto, dire che il karate rimane karate togliendo tecniche peculiari, prima appiattisce le macro differenze stilistiche, poi trascina nella palude degli SDC un'Arte Marziale, cosa sacrilega, come dire che sanda e kung fu siano la stessa cosa.
Poi se vogliamo, il DO è un discorso diverso, e li, affermare ciò che ha affermato sovulge non è sbagliato, togli pure tecniche, ma se il DO rimane identico, il karate è karate.
Sono daccordo, ma guarda che schifezza è diventato con questo concetto, in quanto portato troppo avanti...
Siamo al punto che il krav maga, nulla più che karate tradizionale, viene visto come il non plus ultra...
io ho imparato le stesse identiche cose da anni, e le chiamo goju ryu :D :D
la fijlkam è alla frutta


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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #20 on: March 21, 2012, 10:23:49 am »
0
La natura stessa dello "scontro" modifica il tuo punto di vista. E attenzione, non sto parlando necessariamente di cambiamenti epocali o chissà quali cose. Ma già il fatto di imparare che subire un pugno non fa poi male come immagini che possa fare, modifica l'atteggiamento generale.
Quindi nel senso che vedi in ottica meno negativa lo scontro di qualsiasi tipo?
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Offline Darth Dorgius

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #21 on: March 21, 2012, 10:24:58 am »
0
La natura stessa dello "scontro" modifica il tuo punto di vista. E attenzione, non sto parlando necessariamente di cambiamenti epocali o chissà quali cose. Ma già il fatto di imparare che subire un pugno non fa poi male come immagini che possa fare, modifica l'atteggiamento generale.
Quindi nel senso che vedi in ottica meno negativa lo scontro di qualsiasi tipo?

Anche, ma non solo. :)

Cittadino del Territorio Libero di Trieste.

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Offline Saburo Sakai

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #22 on: March 21, 2012, 10:25:31 am »
+1
La natura stessa dello "scontro" modifica il tuo punto di vista. E attenzione, non sto parlando necessariamente di cambiamenti epocali o chissà quali cose. Ma già il fatto di imparare che subire un pugno non fa poi male come immagini che possa fare, modifica l'atteggiamento generale.
Quindi nel senso che vedi in ottica meno negativa lo scontro di qualsiasi tipo?
Boh... io ho imparato che un pugno fa molto più male di come lo immagnavo !  :spruzz:
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Offline Luca Bagnoli

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #23 on: March 21, 2012, 10:25:57 am »
+3
penso esattamente l'opposto di steno e muteki. meno cose si fanno e più karate ci vedo. anzi estendendo il discorso alle AM in generale : meno cose si fanno e più sostanza ci vedo. spessissimo trovo tantissime tecniche e pochissima sostanza. mentre dovrebbe essere il contrario.

questo è bushido ( cit. )  :spruzz: :spruzz: :spruzz: :spruzz:

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #24 on: March 21, 2012, 10:26:22 am »
0
Siamo al punto che il krav maga, nulla più che karate tradizionale, viene visto come il non plus ultra...
io ho imparato le stesse identiche cose da anni, e le chiamo goju ryu :D :D
Ussignor.... uguale a quale karate? Il tuo?  ;)

Poi se vogliamo, il DO è un discorso diverso, e li, affermare ciò che ha affermato sovulge non è sbagliato, togli pure tecniche, ma se il DO rimane identico, il karate è karate.
A me sembra che dorje dica che il DO è indipendente dalla pratica scelta, in quanto dici tu non mi sembra...
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Offline Bingo Bongo

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #25 on: March 21, 2012, 10:27:58 am »
+2
Interessante post questo...

poi è chiaro che possiamo togliere un sacco di tecniche e movimenti, ma non sarà più karate

Non sono d'accordo con questo.

Uno può continuare a sfoltire le tecniche come proprio percorso, tirando fuori quanto trova di essenziale... Il karate non penso sia un insieme di tecniche quanto un modo di approcciarsi al combattimento (e, di conseguenza, alla vita).

Voi che ne pensate?
Penso che il Karate abbia un repertorio di tecniche legate le une alle altre da principi che fanno del Karate un'AM caratteristica cioè identificabile in modo univoco come Karate.
Se un allievo o un maestro esegue una nuova tecnica e nel farlo rispetta i principi del Karate allora anche se quella tecnica non fa parte del repertorio tradizionale o del programma tecnico comunque è Karate.
Senza questa condizione non solo il Karate sarebbe una disciplina finita, ma sarebbe assolutamente inutile dal punto di vista del combattimento reale: risolvere problemi di combattimento nuovi continuando a fare Karate.
Altrimenti parliamo di "mosse", ma non di Arte.

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #26 on: March 21, 2012, 10:28:22 am »
+1
La natura stessa dello "scontro" modifica il tuo punto di vista. E attenzione, non sto parlando necessariamente di cambiamenti epocali o chissà quali cose. Ma già il fatto di imparare che subire un pugno non fa poi male come immagini che possa fare, modifica l'atteggiamento generale.
Quindi nel senso che vedi in ottica meno negativa lo scontro di qualsiasi tipo?

Anche, ma non solo. :)

Sei faticoso dorje....

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Offline Ethan

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #27 on: March 21, 2012, 10:28:57 am »
0
bah che si chiami A invece che B è ininfluente se il fine è lo stesso.
I nomi, i riti e le formule sono sovrastrutture che si consolidano quando finisce la necessità del perseguire il fine originario e, con buona pace di tutti, le arti se sono MARZIALI hanno come fine  quello di prevalere.
I principi alla base delle tecniche qualificano per grandi aree il combattimento corpo a corpo o armato ( se proprio qualcuno sente la necessità di catalogare, NON io comunque..) non il resto.
L'idea comune di dp per quanto mi riguarda è ancora più perversa...

Alla fine "you win or you lose" il resto sono supposte mentali

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Offline Luca Bagnoli

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #28 on: March 21, 2012, 10:29:43 am »
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se il kendo viene considerato dai giapponesi la massima espressione della filosofia e della sostanza del budo e annovera 4 tecniche un motivo ci sarà...

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Offline Shurei-Kan

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Re:La via delle arti marziali
« Reply #29 on: March 21, 2012, 10:32:02 am »
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penso esattamente l'opposto di steno e muteki. meno cose si fanno e più karate ci vedo. anzi estendendo il discorso alle AM in generale : meno cose si fanno e più sostanza ci vedo. spessissimo trovo tantissime tecniche e pochissima sostanza. mentre dovrebbe essere il contrario.

questo è bushido ( cit. )  :spruzz: :spruzz: :spruzz: :spruzz:

Cazzo! Questa è da incorniciare e stampare in palestra e in fronte ad ogni Karatecaro............ :thsit:

APPALUSI!


Io aggiungerei anche il praticare moooolto di più e il sollazzarsi meno sui forum.....ma degusbus.....
« Last Edit: March 21, 2012, 10:52:09 am by Sound-Karate »