Tanto, ma proprio tanto tempo fa.
Nota palestra Milanese, anni 70, in spogliatoio ci sono sti due ragazzi, uno deve decidere se iniziare o meno, l'altro non tace un secondo, parla con tutti, per sua fortuna Sensei è già sul tatami che spazientito attende l'ingresso degli allievi.
Il chiacchierone chiede a me e a un altro "quali sono i vostri colpi più forti?"
Entrambi rispondiamo che dipende dalla situazione, lui invece, molto sicuro di sè, dice "io tiro ushiro mawashi geri"con espressione di quello che si aspetta un "oooohhhhh" e lo si accontenta
Purtroppo non gli basta, quindi parte con un mezzo simposio sul fatto che "da quel calcio non c'è difesa, entra sempre, bisogna stare attenti perchè rompe tutto quello che incontra, è un calcio mortale....."
Entro in tatami col mal di testa, già col problema di Sensei che c'ha la legnata facile, non proprio il massimo insomma.
Il chiaccherone, con accanto l'amico che lo segue come un'ombra (forse per il calcio che uccide) entra e si mette da una parte, guarda me e il mio amico (mancano 15 minuti all'inizio) e "allena" il colpo mortale.
Piede della gamba che calcia verticale, ginocchio piegato, gamba alzata poco sotto la cintura, gira su se stesso facendo non meno di 4 o 5 saltelli sul piede d'appoggio, con i pugni serrati vicino al petto.
Io mi metto in seiza, che se inizio a ridere prendo mazzate più del solito, il mio amico mi imita, sensei lo vede
Lui è stato lasciato per metà lezione in seiza e l'altra metà l'ha passata facendo giri di palestra in zenkutsudachi basso basso, mentre l'amico era già uscito prima che iniziasse la lezione