Trattiamo prima questi punti e poi torno IT:
scusa ma tu...quanta gente hai ucciso?
Per ora non ho ucciso ancora nessuno.
mi diresti gentilmente dove "ne hai visti tanti" ?
Oggi sono un perfetto colletto bianco, inserito nella società, che fa i suoi allenamenti anche per una certa dipendenza fisica e psichica.
Quando leggi i miei post probabilmente ti farai anche l'idea, spero corretta, che io sia una persona di cultura media al quale piace chiacchierare e discutere di temi di filosofia, che tenta collegamenti trasversali nella vita e nelle AM.
Questo è il risultato di una scelta che per vari motivi ho dovuto fare, con fatica, a un certo punto della mia vita.
Per predisposizione personale e per il contesto in cui sono cresciuto fino più o meno ai 25 anni ho quasi condotto una doppia vita: sono andato in strada molto presto e fin da subito ho preferito stare, perché affascinato e forse per natura, nella parte "oscura della forza". E' una battuta, ma neanche tanto.
Quindi dalle botte fra ragazzi come evento occasionale che capita a tutti sono passato velocemente a vivere in un certo contesto dove gli amici erano persone che entravano e uscivano di galera, dove qualcuno entrava e usciva dopo essersi fatto 9/10 anni per omicidio. Dove ogni giorno era un continuo caricarsi di parole come rispetto, forza, incutere paura, soldi e potere. Tutti usavano il coltello, qualcuno aveva la pistola con la quale ogni tanto faceva qualche rapina. Qualche altro non riusciva più a stare fuori dal carcere. Adesso quando ci si picchiava dovevo confrontarmi con gente che era come noi, ma che non erano nostri amici. Quindi spunta il coltello, quindi si cerca di stare sempre con le spalle coperte perché non sai se quando torni a casa in scooter ti affiancheranno con la macchina e una volta buttato giù ti riempiranno la gamba di coltellate come successe a un amico.
Succede che in 3 picchiamo 6 ragazzi e nessuno di questi a parte mordersi le mani riesce a muovere un muscolo.
Succede che usciti di discoteca dei ragazzi fanno i furbi in macchina e pochi chilometri avanti li troviamo dentro una cunetta. Ci fermiamo e gli facciamo la festa.
Succede che in Calabria litigo con 2 tizi in un bar, esco dal bar e intimo loro di uscire perché li voglio ammazzare. Loro non escono e io insisto che devono dirmi anche il calibro con cui vogliono essere ammazzati. Mi tolgo le scarpe e la maglietta e tiro un pugno contro un cassonetto di ferro dell'immondizia spostandolo di mezzo metro. Si forma il vuoto intorno. Ci sono almeno 100 persone che osservano la scena. Riescono a calmarmi solo quando il padrone del bar e altri 5 vengono a spiegarmi che quei 2 si si erano sbagliati. Fecero bene a dirmi che si erano sbagliati perché oggi come allora permetto di disturbarmi solo quando mi viene ricordato il giorno in cui ho dato il permesso di farlo.
Era agosto. A settembre uno di quei 2 tizi venne arrestato perché andò a un asilo di Reggio e sequestrò armato di coltello o taglierino una classe. Su internet trovi sicuramente qualcosa.
Succede anche che qualche anno fa un ragazzo mi saluta e mi dice: "Ti ricordi quando mi picchiavi?" e io rispondo "Ah si? veramente no" e penso che prima o poi mi prenderò una coltellata da qualcuno che vorrà vendicarsi per qualcosa che non ricordo neanche più di aver fatto.
Se mai ci vedremo davanti a una pizza potrò anche farti ridere con altri episodi e parlandoti di scene ridicole al Niguarda dove sono finito per le botte prese, ma ora Moai, tu pensi davvero che io mi voglia rifugiare dietro alla pratica delle forme senza sapere di "cosa" voglio parlare?
@Giogia: non posso garantirlo (grat), ma prometto che dal prossimo post oltre che tornare IT cercherò la sintesi.
@Moai: la parte interessante nei prossimi post IT dove spero di chiarire che l'obiettivo del topic è cogliere un punto che va "appunto" oltre le apparenze