Credo che abbiate ragione. A volte vedendo le cose da fuori si vedono con più chiarezza.
Quando in palestra faccio a pugni mischiando il mio sudore e il mio dolore a quello degli altri: è perfetto.
Quando rimango solo perché la pelestra la chiudo io e tiro un pugno nel vuoto: allora quel pugno non è più solo un pugno.
Rappresenta la mia volontà di distruggere tutto ciò che il mio pugno trovarà sulla sua strada. Quel pugno adesso sono io.
Solo che quando quel pugno sono io, io mi faccio "schifo" perché la mia mente, oggi, fugge lontana dal quel sangue, dalla osse che fanno male, dagli ematomi, dai colpi in testa, dagli ospedali in contesti lontani da un confronto leale. Tanto sbagliati quanto è giusto fare a botte in un incotro leale.
Allora devo tornare lucido e pensare che non è colpa mia se sarò io quello che farà "del male". Perché quella sarà la cosa giusta da fare. Perché sarà un "male" giusto. Ne sarò costretto. Lo faccio solo per difendermi...(Ma per me non è più così da anni).
Non sarà per colpa mia. Devo pensare che è la vita che è così, ma appena penso di essere tornato lucido penso all'Aikido che come una vocina mi dice: "no, ti stai sbagliando. Non è così. Puoi scegliere
di non fare male. Puoi essere così grande da poter difenderti dal male senza fare male a tua volta..." E allora è un casino.
E' un casino perché per fare l'Aikido in strada dovrei avere il triplo delle palle che ho e allora spero che non capiti ancora, in strada, di dover scegliere perché non so se ne sarei ancora capace.
E cerco di razionalizzare questi concetti pensando a tutte quelle cose banali e tradizionali come "vincere se stessi", come "accettare di aver perso" che in questi momenti mi sembrano così vicine e
vere. Penso ai grandi karateka e a Ueshiba e nonostante fossero più grandi di me li sento così vicino. Penso al loro dolore. Perché poi il dolore sopratutto quello nella testa è uguale per tutti. Allora è facile sentirsi stanchi, come mi sento io, credere che il male esista per davvero, come credo io, e non capire più quando si è lucidi e quando no.
Questo non toglie che se in palestra vedo fare salotto, poco impegno e cazzeggio e non vedo pugni tirati come dio comanda non partano calci nel culo a pioggia.