Per qualche ragione (tipo che sono scemo ad esempio) mi viene in mente Roky IV, dove Drago si prepara al Match con le più moderne attrezzature e metodologie, anche qualche punturina, mentre Roky se ne va nella baita, a spaccare legna, a correre nella neve, a sollevare rocce eccetera.
In qualche misura, nella sua accezione pratica, penso che ci sia una sorta di ragionamento simile, venduto così agli allievi, ossia il metodo old style, di quelli che "ci combattevano per la vita" a giustificare una pratica superata dal tempo.
Ovvio che non riguarda l'aspetto storico, tradizionale e di programma, mi viene il parallelo solo riguardo le pseudo proprietà allenanti, formative e in combattimento dei kata.
Poi magari ho detto una cazzata eh
Non so se ti riferisci alla mia risposta; nel caso rispondo (scusa il gioco di parole).
Io non sono affatto contro la modernità: ho usato protezioni moderne, sacchi e scudi moderni, pesi e bilancieri nel training marziale, sia utilizzando esercizi "moderni" che integrando materiali nuovi negli esercizi tradizionali.
Sono però convinto, da esperienza diretta, che molti degli esercizi tradizionali siano perfettamente adatti allo scopo allenante nelle AM.
Non mi sembra cosa così strana.
Piccolo escursus: una cosa mi incuriosisce: moltissime volte viene detto che si sono persi i metodi tradizionali, che si vorrebbe studiare per essere in grado di combattere in stile con i mezzi dello stile stesso e che si vorrebbe ricercare e utilizzare ciò che è l'AM in senso tradizionale. Poi quando qualc'uno dice che almeno in alcuni termini (uso di alcuni esercizi specifici, training particolari o altro) lo fa o cerca di farlo, sembra che faccia la cosa più sbagliata del mondo. Mi sembra quantomeno curioso l'atteggiamento.
Ovviamente non mi riferisco a te in particolare, ma al tono ed al modo di porsi nelle ultime discussioni che ho visto ed a cui ho partecipato. La cosa mi lascia un po' perplesso. Poi per carità, su un forum si è per parlare. Quel che si dici può anche laciare il tempo che trova. Ma tant'è....
Ciao Nick.
Non era riferito a te, ma a un generale approccio che non condivido, poichè ritengo sia frainteso e poco approfondito.
Puntare a voler ottenere le stesse capacità e caratteristiche dei combattenti di xxx anni fa, può anche essere giusto, ma non ha nulla a che fare con gli stumenti da utilizzare per raggiungere quello scopo.
Se Anko Itosu pestava un Makiwara, la corteccia di un albero, o se sollevava anfore piene, magari è perchè non disponeva di bilancieri, macchine, colpitori e quant'altro, cioè a dire che, non sono gli strumenti a rendere più o meno forte e pericoloso il tizio, perchè userà ciò che ha a disposizione, bensì la sua tempra, le situazioni che dovrà affrontare.
Essere letali, comporta essersi trovati nella necessità di essere letali, li dove scaturiscono risorse inaspettate, scariche di adrenalina che in dojo te le scordi, ma anche solo prepararsi, con l'ombra di ciò che accade nelle strade, li dove uccidere o ferire non è nemmeno un reato, comporta un approccio mentale assai differente rispetto ad oggi.
Allo stesso modo, pur prendendo per buone determinate finalità, rivolte al combattimento, dei Kata, è palese che oggi esistano metodi e strumenti più efficaci, non fosse altro che per progresso e esperienza sopravvenute.
Che poi sia giusto conservare sono il primo a sostenerlo, però non bisogna confondere piani e finalità.
Le AM non nascono per meditare, ne per fare aerobica, ma piuttosto per studiare e padroneggiare il combattimento, ergo ogni loro aspetto è rivolto al miglior risultato utile in combattimento.
La filosofia è conseguenza (nemmeno obbligatoria) della pratica, a patto che la pratica sia concreta il più possibile.
Se si hanno finalità differenti dal combattimento, troppe altre attività ci sono, più efficaci, più piacevoli, più adatte.
Nessuno ma proprio nessuno di quelli che studiavano AM per necessità, per serie e concrete eventualità pericolose, si sarebbe mai sognato di utilizzare metodi e strumenti diversi dai più moderni e innovativi a disposizione, proprio perchè la storia era seria.
La nostalgia Old Style, lo sguardo al passato, è (o dovrebbe essere) sostanziale, non formale, cioè rivolta a ciò che erano, alla tempra, alla determinazione eccetera, ben sapendo che, il maestro pinco pallo, che faceva così e cosà, se fosse vissuto oggi, con tutto quello che i nostri tempi mettono a disposizione, col cazzo che faceva ugualmente così e cosà!
Io ho una lunga storia alle spalle, ho attraversato quasi tutti i periodi del Karate e delle AM in Italia, quindi anche i metodi, gli studi, le evoluzioni.
Beh oggi non mi preparerei mai come negli anni 70 o 80, non se volessi ottenere lo stesso livello di risultati, perchè me la dovrei vedere con chi utilizzerebbe strumenti e metodi più efficaci, meno dispendiosi, più sofisticati, finendo per farmi rompere più di quanto comunque non mi spaccassi di mio.
Non sò se mi sono espresso al meglio.......ma c'ho un sonno boia