Ma io non sono mica per eliminare, tutt'altro, sono per integrare e.....riformulare.
Per me il fulcro è il combattimento, con tutto ciò che risulta utile al caso, tutto il resto non lo butto, ma lo conservo nelle giuste proporzioni, per non scordare, per rispetto eccetera.
Lo dico calandomi nella testa (e forse sbagliando) di chi visse a quei tempi, immaginando che la priorità fosse l'abilità in combattimento, da cui l'elaborazione di un metodo composto di tecniche e strategie.
Tolti due o tre, i Kata sono una cosa recente, anche nello Shotokan, arrivano con la codifica dello stile, quindi con Gigo Funakoshi, mentre il padre faceva lavorare in Kihon, forse anche perchè, avendo pochi allievi da seguire, poteva seguirli tutti individualmente, senza necessità di strumenti "uniformanti" come i Kata.
Poi si espande il movimento, si fanno le competizioni, comprese quelle specifiche, nascono nuovi Kata a iosa, ma è un'altra storia.
Chi allora studiava un modo per combattere, cercava tecniche, movimenti, metodologie e strumenti migliori per raggiungere lo scopo, aggiornandosi, integrando, implementando le conoscenze.
Ogni volta che qualcuno suonava come un tamburo un maestro noto, il lavoro successivo era capire come avesse fatto, come si fosse preparato, con che metodi,quali tecniche aveva usato per vincere, così che il metodo progediva, perchè dovendo combattere "fisicamente", la sola necessità era di essere aggiornati, all'avanguardia, più avanti degli altri.
Solo dopo è iniziata la "conservazione", quando il prodotto è diventato di massa, quando lo hanno esportato.
Ma se oggi penso a un tradizionalista in senso letterale, penso a uno che non troverebbe spazio in alcuna federazione, perchè fedele agli stessi principi di chi aveva necessità di restare in piedi e integro, sperimenta, migliora, modernizza, evolve e integra.
Diversamente parliamo di una nobilissima rievocazione storica, purchè non si attribuisca ad essa una funzione pratica, di combattimento, che non può avere.
P.S.
Nella mia idea di Marzialista iper tradizionalista, non ci sono tanto gli aspetti storici, quanto quelli contenutistici, la sostanza, che assimila per mentalità e caratteristiche, il combattente di oggi a quello di ieri.
Il mio scopo è "non prenderle", che è diverso da "non prenderle da un Karateka, o da un Pugile, o da un Lottatore ecc", ma se non evolvo nella pratica e nei metodi, non sono per nulla tradizionalista, perchè non svolgo lo stesso lavoro, con gli stessi intenti, dei combattenti cui faccio riferimento.
Esempio pratico, Saburo oggi, è 100 volte più tradizionalista del Saburo di 3 anni fa