A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali

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Joker

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Da settimane, per non dire mesi, ho in mente di aprire questo topic ma continuavo a rimandare l'impegno per mancanza di tempo cronica.

Dovete sapere che questo anno accademico[1] è stato un periodo di riflessioni, esperimenti ma poco allenamento; è stato il culmine di una crisi che ha radici profonde, maturata nei 6 anni trascorsi di karate ma che ha toccato anche l'ambito universitario e sociale. Ora mi costa un certo sforzo ripercorrere la mia avventura perché ho adesso un modo di vedere le cose assolutamente opposto a quello che avevo quando le ho fatte. Provo comunque a fare un breve riassunto dei miei ragionamenti, così che possiate capire la linea che collega i miei pensieri[2]. Le righe seguenti rispondono anche in parte al topic Delusi Marziali. I presupposti a questo topic sono invece qui  :)

Prima di approdare alle am ho praticato per 13 anni di nuoto, fatto le mie gare, allenamenti giornalieri più pesi (dai 14 anni). Ma smetto perché non lo sopporto più...ero alla ricerca di qualcosa di "superiore"[3]

Come ho accennato più volte, ho iniziato am, karate, mosso da un malcelato disagio interiore: bullizzato, ridicolizzato, isolato dal resto del gruppo, introverso per natura fino all'adolescenza, a 16 anni mi iscrivo ad un corso di karate, mettendomi alla ricerca dell'invincibilità. Un corso essenzialmente di garate, quasi solo kata e kihon ma con un maestro eccentrico e poliedrico. In breve, il primo anno ero entusiasta e ho accetato ciecamente tutto ciò che veniva detto e mostrato; dal secondo in poi invece ho cominciato a pormi dubbi/domande, ho avuto periodi di stop in cui mi sono confrontato con altre realtà. Ma era ancora un periodo buio, un periodo in cui ritenevo le am superiori a qualsiasi sport, bramavo di essere più forte di tutti e mi sono rifugiato in un mondo strano. Un universo parallelo, in cui tutto dipende dal chi, fede (nell'energia interna), forza (d'ogni tipo) e il classico karate=kata sono indissolubilmente legati. (Questo ebbe grandi ripercussioni anche fuori dagli allenamenti). Devo dire che quel corso e quel maestro avevano anche qualche lato positivo, ma da un punto di vista psicologico mi fecero un gran male.
Ma io volevo essere forte, a qualsiasi costo: che fosse chi, karate o forza bruta non importava. In questo periodo provai anche pugilato; ma non ero ancora pronto per fare un passo così grande. Lasciai, ma ebbi un assaggio di realtà che tuttora ricordo bene; avevo iniziato a capire che il combattimento non è né artisticamente bello né indolore.

Attraverso lunghe riflessioni e ricerca spasmodica su youtube capivo alcune cose, ma la vera crisi e i maggiori progressi sono arrivati quando ho scoperto i forum. Questo in particolare. Non prendete i complimenti che scrivo per mera formalità, vi sono sinceramente grato perché mi avete dato un collegamento tra il mio mondo e la realtà che da solo mai sarei riuscito a trovare. Grazie.

Iniziava un periodo di materialismo e concretezza anche eccessivo, ma nel profondo ero ancora attaccato al vecchio mondo mistico (e misterico, potrei aggiungere, perché spesso mi accennavano qualcosa ma poi dicevano "lo vedrai quando sarai pronto"). Avevo capito alcune cose: necessità di confronto, futilità nel combattimento del chi kung, scarsa utilità delle sole tecniche a vuoto, bisogno di esplorare nuovi ambienti per avere dei termini di paragone. A giugno (2011) rinuncio all'esame 1˚ dan per conservare i soldi per cambiare disciplina; era la cintura nera vera che ambivo da anni ("vera" per distinguerla dalla nera data in palestra dal club stesso)!
Siamo a ottobre 2011, è il momento di cercare una nuova palestra. Prima di abbandonare il karate definitivamente scopro che a Milano esiste una palestra di Uechi-ryu, stile che avevo imparato ad apprezzare su youtube e Yoseikan Budo.  Provo prima Uechi, mi sembra nettamente più efficace del karate precedente e mi iscrivo, senza provare YB (cosa di cui mi sono in parte pentito). In 3 mesi lì realizzo alcune cose:

1) per la prima volta, pratico karate senza pippe mentali sull'energia interna
2) imparo ad eseguire con maggiore scioltezza i movimenti che prima facevo "a robottino", tipico del garate shito/shotokan
3) capisco la necessità di fare preparazione atletica adeguata. Ma a questo corso manca totalmente; è uno dei motivi per cui a dicembre smetto Uechi-ryu (l'altro è che anche qui il kumite libero non esiste)

A novembre provo pure daito-ryu: realizzo che le koryu non fanno per me, troppe etichette da rispettare, mi sento incatenato mentre pratico. Disciplina interessante ma non soddisfa le mie esigenze.

Pausa esami da dicembre a marzo (2012). È stato il momento più importante della mia crisi perché, aiutato anche dall'esterno, comincio ad abbandonare la mia spasmodica ricerca dell'efficacia!  :sur: Nel frattempo mi parte un ginocchio e per la prima volta torno a praticare uno sport non marziale: nuoto. Riscopro la gioia di praticare senza farsi pippe mentali sulla potenza, come non succedeva da quando avevo 14 anni. Anzi, come non mi era mai successo: è in questo momento che faccio la pace col mio passato, con chi mi aveva deriso da bambino, con tutte le mie rocambolesche avventure marziali e con me stesso innanzitutto.
Giungo a questa conclusione: devo cercare una disciplina che abbia qualcosa di marziale, che è un aspetto che mi piace. Ma deve innanzitutto divertirmi e aiutarmi a migliorare la mia condizione psicofisica. Non devo ridurmi schiavo di improbabili teorie mistico-filosofiche e neppure andare a farmi smontare su un ring. Per me è un hobby; il mio primo interesse è ciò che studio.

La crisi finisce qui.



A marzo ho stilato una lista delle palestre migliori della mia zona e che avessero tutte anche la sala pesi o si facesse comunque una preparazione atletica adeguata. Così ho provato le scorse settimane kendo, capoeira, sono tornato a fare una lezione di boxe e ho assistito a una lezione di Muay thai. Nei prossimi post descrivo oggettivamente queste 4 esperienze (qualcuno era curioso...) e poi faccio le mie riflessioni al riguardo. In verità vorrei provare in futuro anche atletica, ma il problema al ginocchio a cui avevo accennato sopra ancora mi impedisce di correre e saltare per più di mezz'ora  :( . Comunque ho già scelto cosa fare.  :)

Ho anche partecipato alle mazzate tribali. Avendo già stabilito i miei nuovi obiettivi, ero andato soprattutto per farmi conoscere e conoscere i forumisti; ma mi sono divertito molto più di quanto pensassi e, se in futuro avrete piacere ad avere anche un semi-marzialista, tornerò volentieri  :)

Causa mancanza di tempo, i prossimi post potrebbero arrivare anche a distanza di giorni, quindi abbiate pazienza e...stay tuned  ;)
 1. cioè da settembre
 2. se non la trova nessuno, vuol dire che sono ammattito. Sparatemi  XD
 3.  :nono:

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Offline Rev. Madhatter

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Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #1 on: March 29, 2012, 19:24:33 pm »
+1
Sei ovviamente il piu' che benvenuto alle mazzate, come penso avrai intuito quello che ci lega e' esattamente una versione di arti marziali libera da certi pipponi,praticata per il gusto di farlo,di divertirsi e di stare in compagnia...sei quindi candidato piu' che perfetto  :thsit:


Il resto del discorso non posso che capirlo ed essere molto lieto per la tua "liberazione"  :sur:
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline The Spartan

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Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #2 on: March 29, 2012, 19:29:57 pm »
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Ma provalo lo YB.... :thsit:
YOU WANT SOME?COME GET SOME!
www.spartan-academy.jimdo.com

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"Ho tutto il giorno libero!"


The Guy - P.K. & Chris...rustici compari.

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Offline DJ scanner

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Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #3 on: March 29, 2012, 19:41:46 pm »
+1
bel post jolly, rivedo nel tuo scritto diversi tratti in comune con il mio vissuto, sprattutto sul fatto che psicologicamente l'insegnamento di certi maestri può essere devastante, nel mio periodo di karate sviluppai una personalità che se ci penso mi faccio ancora schifo.
sono contento di sapere che hai fatto pace con il passato, ciò vuol dire che c'è speranza anche per me, ma per il momento non ci riesco. :(
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Offline Dipper

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Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #4 on: March 29, 2012, 19:52:55 pm »
+1
Inutile dirti che hai il mio pieno appoggio :thsit:
Poi abbiamo ancora più tratti in comune di quello che pensavo XD
継続は力なり 空手の修業は一生である
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Offline etciù-ryu (raffreddato!!)

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Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #5 on: March 30, 2012, 09:20:06 am »
+1

jolly ma fammi capire...ma a uechi praticamente che facevate? solo kata e basta?
e se si come giustificava questa cosa fulvio?

comunque anche io devo ringraziare il forum perchè mi ha veramente molto aiutato a capire alcuni limiti ma anche potenzialità. sopratutto devo ringraziare perchè ho trovato degli amici con i quali ci divertiamo a Sparlare degli utenti (fischiavano le orecchie a qualcuno di voi ieri sera?  :D)

oh jolly io comunque abito a monza, qualche volta se ti va ci becchiamo per allenarci assieme  :)

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Offline Saburo Sakai

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Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #6 on: March 30, 2012, 09:26:51 am »
+1
Bellissimo post Jolly, sa di liberazione. Di gioia ritrovata.

Alla fine lo scopo di tutti è quello.

Mi ha fatto riflettere anche sull'approccio alle AM, molto comune il tuo. Purtroppo credo che chi è stato spinto in origine da quelle motivazioni non possa trovarci quello che cerca.

Complimenti per la franchezza, le scelte e... buon divertimento !  ;)

Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #7 on: March 30, 2012, 09:38:46 am »
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Ho anche partecipato alle mazzate tribali. Avendo già stabilito i miei nuovi obiettivi, ero andato soprattutto per farmi conoscere e conoscere i forumisti; ma mi sono divertito molto più di quanto pensassi e, se in futuro avrete piacere ad avere anche un semi-marzialista, tornerò volentieri  :)
Si dice turista marziale   ;)

Giungo a questa conclusione: devo cercare una disciplina che abbia qualcosa di marziale, che è un aspetto che mi piace. Ma deve innanzitutto divertirmi e aiutarmi a migliorare la mia condizione psicofisica. Non devo ridurmi schiavo di improbabili teorie mistico-filosofiche e neppure andare a farmi smontare su un ring. Per me è un hobby; il mio primo interesse è ciò che studio.
Punto di vista molto simile al mio, nel mio caso penso soprattutto dovuto all'età. Comunque condivido, ci vuole anche un po' di "leggerezza" nella vita  ;) 
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Offline Syntrip

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Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #8 on: March 30, 2012, 09:47:31 am »
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diverse cose ci accomunano, Jolly, hai il mio appoggio  :)
Come un nano in bilico sull’orlo di un orinale, dovevo muovermi in punta di piedi…Come un cieco ad un’orgia, dovevo farmi strada palpando.

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Offline Bellerofönte

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Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #9 on: March 30, 2012, 09:54:12 am »
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Bravo,
appena puoi prova lo YB !
"Costantemente mantenersi presenti dentro la propria pelle, esercitarsi, avere una condotta particolare, disprezzare il facile comodo, disprezzare l’inutile lusso, essere uomini raffinati, ma essere uomini fermi. Mantenere la fedeltà della parola. E nel fisico esercitarci a combattere."


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Joker

Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #10 on: March 30, 2012, 12:20:32 pm »
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Innanzitutto vi ringrazio, sono rimasto piacevolmente sorpreso dall'interesse che avete mostrato.  :)

Ma provalo lo YB.... :thsit:
Bravo,
appena puoi prova lo YB !

Già. I rimorsi di coscienza mi sono venuti alcune settimane fa, quando grazie ad una discussione aperta da Bellerofonte ho scoperto che l'istruttore era pure in gamba (quello che ha formato Morini). Questa primavera andrò sicuramente a fare una lezione per curiosità però ora non riuscirei a frequentarlo perché lo tengono troppo presto come orario per me  :( Ad ogni modo, col senno del poi è tutto facile, ma avevo bisogno di provare Uechi per sapere se era solo la palestra precedente sbagliata, o tutto il karate.

bel post jolly, rivedo nel tuo scritto diversi tratti in comune con il mio vissuto, sprattutto sul fatto che psicologicamente l'insegnamento di certi maestri può essere devastante, nel mio periodo di karate sviluppai una personalità che se ci penso mi faccio ancora schifo.
sono contento di sapere che hai fatto pace con il passato, ciò vuol dire che c'è speranza anche per me, ma per il momento non ci riesco. :(

Ho parlato molto male del mio primo maestro e , in effetti, mi ha fatto molto male sul piano psicologico e sulla mia adolescenza. Però negli ultimi mesi ho riconosciuto che da un punto di vista tecnica mi aveva lasciato qualcosa di buono: coordinazione, agilità ed elasticità che prima non avevo[1]. È un personaggio eclettico e stravagante che apprezzava tutto il tradizionale. Sul karate ne sa parecchio[2], ha imparato pure kung fu[3] e jujitsu. Per intenderci: nel dojo non avevamo il poster di Funakoshi o Mabuni ma di Bruce Lee. Secondo lui rappresentava l'approccio a tutto tondo verso le am marziali che ammirava.  Purtroppo con l'età si è avvicinato sempre di più alle pratiche interne cinesi, si è anche di recente laureato in medicina olistica[4] e il corso era sempre più spiritico. E poi proibiva severamente il confronto diretto.

Poi abbiamo ancora più tratti in comune di quello che pensavo XD

 :blue: Sono sempre più curioso di conoscerti di persona  :thsit:


ti rispondo dopo che per te c'è da scrivere di più. Magari qualcosa in PM, non si sa mai  ;)

Bellissimo post Jolly, sa di liberazione. Di gioia ritrovata.

:+1: hai colto nel segno  :thsit:

Ora me la sto godendo tutta  XD

Punto di vista molto simile al mio, nel mio caso penso soprattutto dovuto all'età. Comunque condivido, ci vuole anche un po' di "leggerezza" nella vita  ;) 

Sono d'accordo  :thsit:

 1. ma proprio zero  :nono:
 2. è un 7˚ dan in fijlkam. Anche se solo per i primi 6 sono sicuro che li meritasse, comunque vuol dire qualcosina. Dicono tutti che abbia anche un passato in nazionale, ma non ho mai avuto conferme al riguardo.
 3. dal defunto maestro Ragno, che alcuni di voi conosceranno. Erano amici.
 4. non comment  :dis:

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Joker

Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #11 on: March 30, 2012, 12:24:01 pm »
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jolly ma fammi capire...ma a uechi praticamente che facevate? solo kata e basta?
e se si come giustificava questa cosa fulvio?

piemmerò


comunque anche io devo ringraziare il forum perchè mi ha veramente molto aiutato a capire alcuni limiti ma anche potenzialità. sopratutto devo ringraziare perchè ho trovato degli amici con i quali ci divertiamo a Sparlare degli utenti (fischiavano le orecchie a qualcuno di voi ieri sera?  :D)

 XD

oh jolly io comunque abito a monza, qualche volta se ti va ci becchiamo per allenarci assieme  :)

volentierissimo  :sur:

(dopo pasqua però)

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Joker

Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #12 on: March 30, 2012, 14:46:39 pm »
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KENDO

È stata la prima lezione di prova e la seconda che ho apprezzato di più. L'ispirazione mi è arrivata da Crux: avrei provato scherma ma le palestre sono lontane[1], così...kendo! Sapendo che qualcuno era interessato, scrivo qualche riga in più.  ;)

La lezione è di 1 ora e mezza e si tiene in una sala di una palestra fitness; quindi purtroppo niente parquet giapponese[2]. Ad occhio eravamo 15-20 praticanti, con diversi DAN-nati e due istruttori a seguirci. Questo l'ho trovato positivo perché i due insegnanti avevano un modo di fare molto diverso tra loro ed erano in qualche modo complementari. Ovviamente non erano esattamente su un piano paritetico per evitare diverbi tra loro.

La lezione inizia con un saluto, senza cerimonie troppo lunghe ma ho notato una grande quantità di particolari: bisogna appoggiare shinai (simulacro di spada formato da 4 listelli di bambù), bogu (armatura completa) in un punto preciso perché c'era un significato pratico quando al posto di shinai c'erano lame vere. Dopo il saluto, un minuto di raccoglimento in cui svuotare la mente per entrare nella mentalità da allenamento. Molto zen, ma nulla di metafisico. Ho apprezzato. 

Iniziamo il riscaldamento, durato 20': in cerchio, guardando tutti verso il centro, abbiamo fatto esercizi di avviamento sia per scaldare i muscoli che per scioglierci. Circonduzioni delle braccia, delle gambe e dei piedi (per la caviglia) Per quel che concerne lo stretching pre-attività abbiamo lavorato soprattutto su spalle, polsi[3] e polpacci. Poi abbiamo preso lo shinai e, sempre in cerchio, suburi. Suburi sono fendenti nel vuoto, usati sia per riscaldarsi, sia per potenziare i colpi[4]; ce ne sono di diversi tipi. Una delle cose meravigliose del kendo è che lo stesso colpo, un fendente dall'alto al basso, può essere portato in mille modi diversi. Un po' come il gancio nel pugilato  ;)
A me invece di suburi hanno spiegato i movimenti (tai sabaki) avanti e indietro; il giorno dopo male cane ai polpacci che vengono sfruttati pesantemente.

Nota lessicale. Men (testa) Kote (polsi, accento sulla e finale), do (busto) indicano sia il bersaglio di colpi sia la parte dell'armatura (bogu) che protegge quel bersaglio. Infine Yoko-men è un fendente dall'alto al basso portato in obliquo[5]

Ora, a coppie, abbiamo allenato men, kote, do. Positivo che ogni 10 ripetizioni si cambiava partner.

Poiché si era ancora senza armatura, i colpi dovevano essere arrestati prima del bersaglio ma portati comunque col kiai. Nulla di entusiasmante e nulla di diverso da quel che ho visto nel karate, sebbene ho dovuto prendere un po' l'occhio sulla diversa distanza di combattimento. L'esercizio consisteva nel portare 10 volte la stessa tecnica con un avanzamento frontale; l'avversario si scopriva volutamente per lasciarci colpire. Non è proprio facile come sembra, perché bisogna riuscire a coordinare bene avanzamento, caricamento, kiai e colpo a bersaglio così per 15'. In verità amici kendoka mi avevano già mostrato le basi anni fa, quindi me la sono cavata benino   :dis:

Ora altri 15' dello stesso lavoro di prima, ma dopo che tutti avevano indossato il bogu. Questo sì che era divertente, perché potevo bastonare un avversario passivo senza trattenermi  :sur: Appena ho iniziato a portare i colpi, ho subito capito che facevo un bel po' di errori di cui prima non mi accorgevo, ma allo stesso tempo non dovendo trattenermi avevo un problema in meno, quindi curavo di più avanzamento e traiettoria del colpo.
A questo punto abbiamo aggiunto un pizzico di varietà eseguendo sequenze più lunghe di colpi. La maggiore difficoltà era mantenere il concetto di "ippon": portare ogni colpo come se fosse quello definitivo.

Infine kirikaeshi. Esercizio complesso da descrivere e fondamentale nel kendo; si tratta in breve di una sequenza di scambi che contiene tutte le basi del kendo. Si comincia con men, poi pausa, poi 4 avanzamenti veloci con men, poi 5 spostamenti indietro ma ancora eseguendo men. Nei 4 spostamenti avanti e i 5 indietro però l'avversario non si lascia colpire ma si esercita a parare, o meglio a deflettere il colpo con il proprio shinai. Infine si avanza ancora facendo uchi komi: men (l'avversario non para) + do in un tempo solo e infine uscita laterale. Anche nel kendo si suda  XD

GLi ultimi 20-30 minuti jigeiko e shiai. Il primo è un combattimento libero e continuato, il secondo è il combattimento "da gara", in cui l'azione si conclude ad ogni colpo andato a segno. Sebbene le competizioni siano di shiai, il jigeiko è fondamentale per allenarsi, è il combattimento tradizionale.
Sembrava tutto molto divertente ma non avendo il bogu non ho potuto partecipare  :(

La lezione è finita con saluto, altro minuto di silenzio (per ripercorrere la lezione col pensiero e memorizzare quanto appreso) poi chiacchiere e doccia.  :)

Riflessioni. La lezione è stata nel complesso piacevole. Mi ha colpito come il kendo riesca a fondere bene sport e tradizione meglio di quanto abbia mai visto altrove: c'è un codice da seguire eppure si riesce a praticare liberamente. Lo stesso senso di libertà me lo ha dato poter tirare bastonate senza trattenersi. Per la prima volta nella mia vita, ho potuto fare un kiai senza preoccuparmi delle coneguenze; mi hanno assicurato che il bogu assorbe tranquillamente colpi ben più potenti delle mie sventagliate. È una sensazione tutta particolare, mettere tutto te stesso in un solo colpo e, quando la forza si scarica sull'avversario, ti senti "vuoto", libero e leggero. Immagino che il jigeiko sia anche più divertente, ma senza bogu o sei un suicida o sei un Dog Brother  XD
c'è unache una parte che può essere noiosa: ripetere lo stesso taglio decine di volte a vuoto o bloccando il colpo va affrontato con la mentalità giusta. Mi torna in mente un discorso affrontato tempo fa sul forum la differenza tra ripetere una tecnica mille volte e conoscere male 1000 tecniche: tutti dicono che bisogna seguire il primo approccio, poi però nella realtà molti si "rompono". (Da qui le am con milioni di tecniche).

Ultimo appunto sull'ambiente. Come tutti gli ambienti dove c'è il confronto diretto, i praticanti sono piuttosto concreti, ci sono concetti zen ma nessun pippone metafisico. Non c'è il caos di federazioni che ho visto in altre discipline: una sola italiana (cik), sottoposta ad una sola europea a sua volta sottoposta all'unica federazione giapponese. Con questo spirito in Lombardia i vari club sono molto "vicini" ed e possibile a qualunque livello partecipare a lezioni tenute da altri maestri in altre palestre. È un ambiente rilassato ma serio.
Infine, la disciplina attira gente mediamente nerd e la mananza di preparazione atletica consistente non fa certo cambiare la loro natura  XD




 1. lo ammetto, da qualche mese sono un po' pigro  :-[
 2. il parquet giapponese è costruito con un ingegnoso sistema di listelli sospesi: c'è una sorta di timpano (vuoto) sotto il pavimento e quindi il pavimento è in piccola misura elastico. Questo è utile per proteggere le articolazioni quando si salta, specialmente a piedi nudi.
 3. se non ricordo male, il muscolo brachioradiale
 4. questo se si usano bastoni più pesanti
 5. colpisce le tempie, sebbene nel vecchio kenjutsu il bersaglio era la base del collo

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Offline Saburo Sakai

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Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #13 on: March 30, 2012, 14:53:20 pm »
0
+1 al bel contributo.  ;)
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline Barvo Iommi

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Re:A Grande Richiesta: le mie lezioni di prova & Riflessioni personali
« Reply #14 on: March 30, 2012, 14:56:17 pm »
0
grazie :)