BOXECome avevo accennato qualche post fa, quella di Boxe non è stata propriamente una lezione di prova, in quanto avevo già provato l'arte e la palestra 3 anni fa per circa un mese. L'istruttore si ricordava ancora di me e mi ha gentilmente fatto entrare per una lezione. Nulla è cambiato nella pugilistica, al contrario è stato completamente diverso il mio modo approccio mentale alla disciplina.
Si tratta di un corso per amatori da 3 volte a settimana, 1.5/2 ore a lezione, tenuto da due insegnanti (uno cura la preparazione atletica, l'altro la pugilistica vera e propria); ho sempre trovato positivo che i neofiti, come me, si allenino assieme a chi è più navigato e fa già qualche incontro. È stimolante e si impara di più; ovviamente quando si fa guanti l'istruttore ci divide più o meno per livello o comunque mi ha sempre mandato con chi aveva massimo un paio d'anni d'esperienza.
La prima mezz'ora di lezione è in verità autogestita: aspettando che arrivino anche tutti i soliti ritardatari ognuno si fa 30' di riscaldamento che consiste (di solito) in saltelli della corda di diverso tipo. A me hanno sempre fatto notare che li faccio come una femminuccia, questo non è cambiato dopo 3 anni
Ora inizia il "lavoro principale". In questa lezione ci hanno fatto prendere i manubri da 2 kg
[1] e, guidati dall'istruttore che segue la preparazione atletica, abbiamo fatto circa 40' di esercizi: movimenti rapidi delle braccia, del busto, dei polsi e un pochino di gambe con alto numero di ripetizioni (almeno 30). Gli esercizi sono ad esempio alzate laterali per le spalle di diverso tipo, estensioni delle braccia per tricipiti, esercizi per i deltoidi piegandosi in avanti e anche, gli ultimi 15', combinazioni di pugni e schivate.
Sono 40' molto lunghi e a questa intensità, 2/3 kg sembrano sempre più pesanti, già dopo i primi 5' .
(colpa anche mia che ero quasi fermo da 3 mesi, almeno il nuoto mi ha aiutato per il fiato)
Per completezza, elenco gli altri tipi di lavoro principale che facevamo anni fa, i ragazzi mi hanno detto negli spogliatoi che non sono cambiati:
- l'esercizio che ho descitto sopra, ma senza pesi. Però con più ripetizioni, più veloci e anche con altri tipi di esercizi. Era per le giornate "scarico"
- Circuito, cambio stazione ogni 2'. Le stazioni di solito erano 3 tipi di addominali (alti, bassi, obliqui), piegamenti sulle braccia (larghe, medie, strette), esercizi per spalle e tricipiti con la panca, bicipiti e alzate laterali con manubri, deadlift e squat con bilanciere, sacco, corda, salti della corda con ginocchia al petto, burpees e qualcos'altro di faticoso che non ricordo.
- pugni ai colpitori. Esercizio semplice: tirare più pugni possibile in 2', poi cambio col compagno che regge il bersaglio. In realtà, una delle pecche della palestra è che non ha colpitori: i focus erano i guanti del compagno.
Dopo tutto ciò, inizia la parte più pugilistica, per 30-45'. A questo punto ci si divide: i più bravi e chi si sta preparando per un incontro entra nell'unico ring; gli altri fuori si alternano tra sacco, guanti con un compagno libero o shadow boxing allo specchio
[2]. L'importante è non stare fermi, altrimenti la punizione arriva in un lampo. Questa è, per me, la parte più divertente dell'allenamento; sia perché sono abbastanza libero di fare guanti al livello che mi è più consono (in accordo col compagno), sia perché è in questo momento che imparo cose nuove. In verità, di tecnica base ho imparato poco: in un mese mi hanno insegnato solo jab/diretto.
Questa lezione di prova è stata però piuttosto fiacca: 10' shadow, poi 10' sacco, infine 10' guanti con un signore che, a parte essere nella parte sbagliata dei 50, pratica (e da poco) più per stare in forma che per fare pugilato. Onore a lui che s'è messo in gioco, ma speravo di trovare qualcuno che correggesse me, non che dovessi io andarci piano.
RIFLESSIONI
Le prime volte, 3 anni fa, era stata un'esperienza piuttosto traumatica, sia perché venivo dal no contact, sia perché all'istruttore mancava un superwelter e voleva tirarmi su, quindi dalla seconda lezione mi aveva già messo sul ring, rendendo ancora più traumatico l'impatto.
Poi, devo ammettere, qualche anno fa ero piuttosto pirla e non sapevo come funzionavano le cose, quindi ogni volta che mi colpivano sul muso (sempre) io invece che riflettere sui difetti da correggere, mi incazzavo, andavo sotto, e ne prendevo di più.
Ho capito qual'è l'approccio mentale corretto anche leggendo i forum, cioè nell'ultimo anno
Anche per questo motivo, speravo di prenderne un po' di più. Comunque il mio diverso atteggiamento è stato notato sia dall'istruttore sia dai ragazzi, coi quali mi sono integrato meglio ora, in una prova, che in un mese, sempre 3 anni fa.
A parte questo, la lezione è stata abbastanza piacevole. Secondo me ci sono un paio di difetti non trascurabili nel corso:
- per quello che ho letto sul forum e sul web in genere, la preparazione fisica non è così buona come pensavo prima. Sicuramente meglio di molti altri corsi che ho visto (kendo, daito-ryu, uechi ryu,....) però ho pensato che è più stancante che allenante. In primis perché il potenziamento è fatto prima del lavoro tecnico, poi le tipologie di esercizi sono molto anni '80. Devo dire però, che la palestra dispone anche di una sala pesi discreta[3] con un istruttore piuttosto bravo. ad ogni modo, penso che una preparazione atletica ben curata la trovo solo in 5-6 palestre in Lombardia
- non hanno attrezzi: niente focus, cinture, pera, c'è solo un sacco leggero per il quale facciamo a turno. Io, ora che sono un po' più informato di 3 anni fa, quando è stato il mio turno mi sono impegnato a lavorare come raccomandate, ma essendo un esercizio curato dal sottoscritto, che non ha alcuna competenza pratica, non so se ho davvero lavorato bene. Ora, io sono inesperto e non so quanto sia grave per un corso sdc, ma la mancanza di colpitori penso che alla lunga si faccia sentire. Soprattutto quando sono andato a vedere la palestra di Muay Thai, che aveva abbastanza atrezzatura per rifornire tre palestre
- ultimo aspetto che mi lascia scettico è il problema di allenarsi tutti assieme. Sebbene non ci siano professionisti, la differenza di livello tra un dilettante che fa incontri da anni e uno che pratica solo per tenersi in forma è enorme. Di conseguenza è abbastanza difficile per gli istruttori tarare l'intensità dell'allenamento; di solito è (ovviamente) più per gli agonisti e gli altri, se ce la fanno, seguono. Però, anche se l'intensità è abbastanza alta, non si possono fare certe tipologie di esercizi perché, a qualsiasi intensità, richiedono un fisico già allenato.
Infine, ci sono un paio di elementi che hanno veramente poca voglia di allenarsi e stanno sulle palle a tutti (istruttori compresi, che da mesi provano a farli cambiare senza successo). Ma gli altri ragazzi sono dei galantuomini e non li hanno ancora pestati
Tirando le somme, devo dire che è stato piacevole tornare in quel luogo e ho potuto ancora una volta confrontarmi col mio passato, seppur breve. In verità ho apprezzato di più certi aspetti, come l'ambiente, la compagnia e lo spirito che si resipira in sala; ma ho anche notato dei difetti a cui prima non facevo caso. Non è sicuramente la miglior pugilistica di Milano e, come avrete capito, non è per chi vuole far carriera nella disciplina; sono tutti ragazzi (più o meno) che si ritrovano alcune ore a settimana per il piacere di praticare quest'arte. E poiché anche io seguo la stessa filosofia, non lo trovo in fondo un aspetto molto negativo.