La mancanza di semplicità

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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #30 on: March 31, 2012, 23:00:47 pm »
+1
è molto semplice farlo in verità, basta che prendi quello che sai fare e ci combatti automaticamente cominci a scremare, quindi farlo praticamente è semplice ma farlo concettualmente è più difficile perchè significa che ovviamente non si crede più al sistema degli esami e delle cinture ( che invece siccome si basano sullo studio fanno giustamente accumulare tecniche) non si crede più al super maestro vero che è maestro perchè conosce tante tecniche quindi per coerenza si dovrebbero prendere le distanze dai corsi dove ogni settimana si fanno nuove tecniche  che si sa che non si possono applicare ( perchè intanto combattendo combattendo ci si è fatti una idea di quello che si può fare e quanti e quali mezzi si hanno bisogno per farlo) e insomma viene a decadere l'idea di corso collettivo e prende il posto di maestro che insegna a persona non a gruppo perchè ogni persona ha bisogno di un programma a parte ecc.

Insomma concettualmente cambia tutto

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Offline Davide.c

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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #31 on: March 31, 2012, 23:08:12 pm »
0
Che tra l'altro è secondo me il modo di fare più normale (quello che tra l'altro usiamo a scherma storica).

Anche se poi il fatto di abbandonare l'idea del corso multiplo secondo me non è nemmeno del tutto vera, diciamo che almeno all'inizio si può procedere abbastanza uniformemente, poi nel momento in cui ci si inizia a perfezionare la lezione deve diventare obbligatoriamente più personale.

il sistema delle cinture secondo me è fallato dall'idea del programma tecnico da imparare. secondo me la cintura se la si vuole mantenere dovrebbe marcare il raggiungimento di una qualità minima, che so, per passare da bianca a gialla devi riuscire a fare 20 piegamenti, 30 squat e 10 trazioni, tanto per dire una sciocchezza e così via.

ma se fosse per me io dividerei semplicemente in
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ed è fatta
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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #32 on: April 01, 2012, 00:13:18 am »
0
insomma viene a decadere l'idea di corso collettivo e prende il posto di maestro che insegna a persona non a gruppo perchè ogni persona ha bisogno di un programma a parte ecc.

Insomma concettualmente cambia tutto

è quello che ipotizzavo io e che da studente,faccio... ma devi trovare dei maestri che hanno il tempo e sopratutto il luogo per farlo... io ad esempio,con i miei ragazzi non ci riuscirei a meno che non fossero disposti a pagare le spese d'affitto dei locali in toto..

Che tra l'altro è secondo me il modo di fare più normale (quello che tra l'altro usiamo a scherma storica).

Anche se poi il fatto di abbandonare l'idea del corso multiplo secondo me non è nemmeno del tutto vera, diciamo che almeno all'inizio si può procedere abbastanza uniformemente, poi nel momento in cui ci si inizia a perfezionare la lezione deve diventare obbligatoriamente più personale.

deve essere così.


il sistema delle cinture secondo me è fallato dall'idea del programma tecnico da imparare.


nì (IHMO),dipende da quel che si cerca ed è comunque giusto trasmettere l'arte nella sua completezza.
ad esempio ho un nuovo allievo di 65 anni,oltre al programma tecnico,non posso pretendere che faccia di più.

secondo me la cintura se la si vuole mantenere dovrebbe marcare il raggiungimento di una qualità minima, che so, per passare da bianca a gialla devi riuscire a fare 20 piegamenti, 30 squat e 10 trazioni, tanto per dire una sciocchezza e così via.


c'è chi lo fa e lo trovo giusto,con le dovute eccezzioni.


ma se fosse per me io dividerei semplicemente in
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ed è fatta

io toglierei anche la marrone,dividendo la nera in maestri e praticanti (noi lo facciamo usando "dan" di colore diverso)
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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #33 on: April 01, 2012, 00:31:37 am »
0
Fratello Name ti volevo rispondere ma ho troppo sonno, ti rispondo domani con calma che mi rendo conto d aver semplificato un po' troppo alcuni punti;)
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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #34 on: April 01, 2012, 00:33:31 am »
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sogni d'oro Davide  :)
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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #35 on: April 01, 2012, 02:11:43 am »
+1
su per giù lo studio personale dovrebbe iniziare a cintura nera, questo anche storicamente parlando, dalla bianca alla marrone si dovrebbe dare una solida base al praticante e in tal senso i corsi comuni possono andare bene, ma dopo uno dovrebbe imparare a camminare da solo avendo sempre feed back con le altre cinture nere e colorate, ovviamente questo modo mal si sposa con l'opinione comune per cui ci vogliono anni e anni e anni e anni  per prendere la nera

oh cmq in generale il problema del karate è che è un mondo troppo ingessato per certi versi e troppo poco serio per altri ad esempio si è rigidi per il discorso cinture agli allievi ma poi si danno bellamente i dan perchè un maestro passa da una federazione all'altra e personalmente questo modo di essere forte con i deboli e debole con i forti non mi piace o si è rigidi con tutti o si è accondiscendente con tutti e pace

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Offline The Spartan

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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #36 on: April 01, 2012, 10:44:50 am »
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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #37 on: April 02, 2012, 10:08:58 am »
0
Ricollegandomi al post iniziale...

In verità nel Karate, escluso il regolamento di gara (per ovvie ragioni) sarebbe permesso fare DI TUTTO.

Semmai viene posta molta attenzione su concetti che vengono reputati "formativi". Ovvero: limare tutti i vizi "ereditati" per poter raggiungere un alto livello teconico ed esprimersi al meglio.

Molti Maestri si fermano a conoscere (e tramandare) solamente la fase di "limatura" dei comportamenti del praticante che possono ingenerare "vizi" od errori (posturali, dinamici ecc.ecc.) che possono in futuro impedirgli un ulteriore avanzamento tecnico.

E di contro molti praticanti, per svariati motivi, non pazientano fino al superamento di questa fase, in verità "dura" da un punto di vista mentale oltre che fisico.

Certo che non porsi troppi problemi e tenere un atteggiamento molto "naturale" fa piacere a tutti... fino a quando non ci si confronta a certi livelli e non ci si rende conto dei limiti di tale atteggiamento imposti da Madre Natura.
« Last Edit: April 02, 2012, 10:42:38 am by Don Bastiano »
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline Davide.c

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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #38 on: April 02, 2012, 14:28:18 pm »
+2
Il problema è la presunta durata di questa frase. Metterci 30 anni per imparare a tirare un pugno sarà pure poetico (stile funakoshi che capisce age uke primadi morire) ma è una cagata pazzesca, significa che il metodo di insegnamento è semplicemente una latrina! senza mezze misure XD

ma poi ripeto, il problema sta nelle cose che si vanno a pensare, a un certo modo di tirare i colpi, a un certo modo di allenarsi che mancano totalmente di praticità
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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #39 on: April 02, 2012, 14:48:48 pm »
+1
30 anni per tirare un pugno ?  :-\

Si presumo che uno UN MINIMO sindacale lo sappia già dare da sé... poi si lima la tecnica.
Il problema semmai è quando ci approcciano i "nerd" che pensano di imparare tecniche mortali segrete... e poi rimangono delusi...

Certo che se l'obiettivo è prepararsi ad uno scontro immediato, si esaltano solo i pregi (e quindi semplicità ed immediatezza) mentre se l'obiettivo è un miglioramento alla lunga durata, bisogna limare al massimo i difetti.

Leggo spesso grande confusione e grande mescolio di piani... a volte le cose più realistiche le dice AndreaZ... se in potenza c'è tanta roba, qualcuno si chiede perché non viene sviluppata nella stragrande maggioranza dei casi ?

Quante volte è stato detto (da altri, ma lo condivido) che certa roba è pensata da gente che il problema della "praticità" e dell'efficacia sel'era già risolto a monte ?

Il problema di queste discipline è sorto di recente, quando tra le mani arriva gente da Kinder e Playstation che pretende di diventare Van Damme... lì il castello manca proprio delle fondamenta.  :nono:

P.S. La frase di Funakoshi che citi non la conosco nel dettaglio, ma molti suoi pensieri vanno "un attimino" contestualizzati ed interpretati.
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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #40 on: April 02, 2012, 18:23:12 pm »
+1
la cosa dei 30 anni era un'esagerazione voluta.

Però ecco una cosa che io non capisco del karate è perché (almeno negli ambienti che ho visto io) non si pensa a sviluppare le capacità del singolo, ma a insegnare il pacchetto, come se basarsi prima su quello che viene facile al singolo sia una cosa sbagliata, cosa che personalmente mi sembra assurda. Ecco, per citare il mio istruttore di scherma "a me interessa insegnarvi prima di tutto a tirare fuori quello che avete dentro, forzarvi ad andare contro la vostra natura non ha senso".  Ed è così che infatti in pochissimo tempo a scherma da 3 di noi (siamo 3 amici che hanno cominciato assieme) sono uscite fuori tre personalità in combattimento totalmente diverse, che sono state e che vengono guidate dai nostri istruttori per permetterci di sviluppare sempre di più tutta la nostra scherma. Questa osa io nel karate non la vedo e, anzi, il mio maestro l'ha addirittura considerata una cosa negativa in quanto per lui non bisognerebbe concentrarsi su ciò che viene facile...peccato che ciò che ci viene "facile" spesso nemmeno riusciamo a farlo, quindi a che pro andare a afre cose che non faremo mai perché sono contro la nostra stessa personalità?

Queste sono le contraddizioni alla base del karate che io non riesco proprio a comprenendere
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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #41 on: April 02, 2012, 18:38:30 pm »
+1
  Ed è così che infatti in pochissimo tempo a scherma da 3 di noi (siamo 3 amici che hanno cominciato assieme) sono uscite fuori tre personalità in combattimento totalmente diverse, che sono state e che vengono guidate dai nostri istruttori per permetterci di sviluppare sempre di più tutta la nostra scherma.

bellissimo!
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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #42 on: April 02, 2012, 18:40:07 pm »
+3
bravo Davide ... vieni con noi nel lato oscuro amico mio ... scherzi a parte : concordo. tempo fa misi un video di SHimada ( Taikiken ) in cui lui diceva : " nella maggior parte delle am vedo solo forma. gli stessi insegnamenti vengono trasmessi a tutti ma se ognuno è diverso questo che senso ha ? "

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Offline nameganai

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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #43 on: April 02, 2012, 18:48:41 pm »
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pensate che da noi kenparoli dei poveri,il caposcuola non rende pubblico l'elenco dei maestri da lui istruiti(a livello internazionale),per evitare proprio che lo stile venga codificato in una federazione diventando uguale per tutti,stesso motivo che porta gli allievi a venir inviati a studiare altre AM/SDC prima del conseguimento della nera (si deve avere un'altra nera) in modo,che ognuno possa "sporcare" il proprio stile in base alle attitudini individuali (se un'alliveo mostra predisposizione al corpo a corpo verrà ad esempio,mandato a studiar judo),è quello che mi ha fatto innamorare del nostro stile...
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Offline DJ scanner

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Re:La mancanza di semplicità
« Reply #44 on: April 02, 2012, 19:36:31 pm »
0
Però ecco una cosa che io non capisco del karate è perché (almeno negli ambienti che ho visto io) non si pensa a sviluppare le capacità del singolo, ma a insegnare il pacchetto, come se basarsi prima su quello che viene facile al singolo sia una cosa sbagliata, cosa che personalmente mi sembra assurda.

credo che di base ci sia la questione "dell'educazione" della persona in giappone, la questione che il buon cittadino giapponese deve essere una ruota di un ingranaggio più vasto che è la società giapponese, l'ingranaggio và liscio se ogniuno fà il suo compito, fà quello che gli viene detto quando gli viene detto.
per questo, è mia opinione che ci sia la forzatura della persona ad una mentalità prestabilita.

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