Piccolo escursus sui Kata.
Provate a pensare alle varie tecniche e posizioni del Karate, colpi, parate, prese e schivate, tai sabaki eccetera.
Pensiamo ai Kata e vediamo se i primi ...... esauriscono sufficientemente il repertorio.
Quanti sono? 3, 4, 5?
Ecco significa che tutto il resto è superfluo, una costruzione coreografica fine a se stessa, ossia Kata creati al solo scopo di avere nuovi Kata.
Io credo che inizi proprio li l'inutilità di questa pratica, perchè non porta a nulla se non a ricordare X coreografie, nelle quali, rimescolate in più modi, si ripetono le stesse tecniche dei primi.
Ma anche le posizioni rischiano di perdere via via il loro significato e scopo, perchè decontestualizzate, isolate e studiate come dogmi.
Se invece pensassimo che, la tal posizione è il corretto modo in cui termino la tecnica, per l'affondo, il radicamento, il cambio di direzione, allora dovrei pensare che, fra l'una e l'altra sarò in posizioni assolutamente comode e naturali, magari abituato a non essere dritto come un fuso senza equilibrio, magari ben piantato a terra, ma comodo.
Se invece le studio estrapolate dal contesto dinamico, mi ritrovo a dovere immaginare di combattere in quella maniera, muovendomi come un pirla che si è cagato addosso.
Ovvio che ne nascano dubbi.
Mescolare dieci mazzi di carte, non significa otenere dieci mazzi diversi solo perchè le carte avranno un diverso ordine, significa solo avere dieci mazzi identici rimescolati.
26 Kata Shotokan, sinceramente, mi fanno pensare a 26 mazzi di carte rimescolati.
Sarebbe sufficiente avere quelle da scala, da ramino, da scopa e stop.
Portare il pugno al fianco a fine tecnica, può avere questo o quel valore, ma tenerlo li perchè si è studiato così significa scoprirsi come degli stupidi.
Credo che buona parte della mancanza di semplicità, sia dovuta al fatto che si è badato troppo a isolare ogni singolo dettaglio, dimenticando che è parte di una azione complessiva.
Tralasciare l'azione complessiva in favore dei movimenti isolati, può inizialmente favorire una maggior precisione nello studio, una maggiore ricerca di perfezione e efficacia, ma poi si rischia di dimenticare il "tutto", ossia l'azione in cui inserire quei "passaggi" e ci si ritrova con una valanga di movimenti inutili e sbagliati, a tal punto da non riproporli mai in Kumite, salvo poi chiedersene la ragione.