secondo me non è questione di pensare che il dolore non possa aumentare.. cioè, può sempre andare peggio! il punto è, imvho, che in certe situazioni il cervello, e di conseguenza tutto il resto corpo, si mette in condizioni tali da poter reagire nel modo più efficace possibile ad un pericolo.. il noto 'fight or flight'. il motivo, ad esempio, per cui davanti ad un pericolo 'ci si caga addosso' o 'ci si piscia addosso' è che in circostanze riconosciute come pericolose il corpo sceglie di non investire energie preziose nel contrarre muscoli (e.g. gli sfinteri dell'intestino) per trattenere feci o urine, in modo da rendere queste energie disponibili per altri distretti muscolari da cui potrebbe dipendere in modo più diretto la nostra sopravvivenza (tradizionalmente, agevolando quei distretti muscolari maggiormente coinvolti nelle azioni della fuga o del combattimento). spesso capita che le prime volte una persona non sappia gestire un granché bene questo 'assetto', e trovarcisi almeno qualche volta (ad esempio in esperienze terribili come la tua, o in competizioni a contatto pieno) aiuta a prendere confidenza con questa condizione piuttosto lontana da quella che è la nostra quotidianità in un paese civile. man mano che si impara a gestirsi, però, risulta evidente come in questo stato si sia in grado di fare cose grandiose rispetto a quanto si è capaci di fare di solito, come ad esempio essere molto più efficaci (mi si passi il termine) in combattimento, o pensare tantissimo ed a velocità impressionante. di contro, invece, le capacità finomotorie sono parecchio inibite.. infine, mi sembra evidente che mantenere questa modalità operativa è parecchio dispendioso in termini energetici, per cui è ovvio che il nostro cervello sia disposto ad adottarla soltanto in casi di chiara necessità. per questo, per imparare bene a gestirla, è necessario a volte costringersi in situazioni in cui siamo costretti ad adottarla