Mi permetto allora un'altra "piccola digressione": per quanto riguarda la storia, in linea di massima con un libro può anche starci, anche se è meglio diffidare comunque un po'.
Sicuramente. La lettura di quei testi non deve assolutamente essere acritica, tutt'altro. Però personalmente trovo interessanti le "variazioni" che di volta in volta vengono apportate, a seconda di chi scrive. Ma non ha nulla ha che fare in senso stretto con l'arte in se, naturalmente, sono mie piccole manie da "collezionista di informazioni".
Per la teoria, IMHO puoi solo trovare alcune basi generiche e spesso ho constatato discutibili: nel senso che vanno discusse con un apparteente alla linea, in quanto "interpretabili".
Fondamenti come sopra.
Principi, peggio che andar di notte. A parte che per interpretarli correttamente occorre qualcuno che li conosca, a parte i canti il resto è caratteristico delle linee specifiche. Cercare di interpretarli IMHO non porta a niente, se non, come dici anche tu, a far confusione.
Nì. Nel senso letterale di "sì e no".
Cioè, mi trovi d'accordo che teoria, fondamenti e principi vadano discussi con gli appartenenti alla linea e che siano comunque discutibili, nel senso di "meritevoli di essere oggetto di discussione". Ma nella impossibilità pratica di realizzare una simile condizione, una "sana" rimuginazione personale (sono un esperto in materia...) potrebbe sortire effetti convincenti solo provando praticamente le diverse conclusioni.
Riguardo le interpretazioni, sono sinceramente scettico sul fatto che si possa trovare una "corretta interpretazione": in quanto "interpretazione", in assenza di testi chiari ed espliciti, è naturalmente soggetta a personalizzazioni e visioni parziali. Quand'anche fossi madre lingua cinese e fossi cresciuto nell'ambiente culturale che ha prodotto quei testi, molto probabilmente avrei una mia
personale interpretazione diversa da altre. Avendo a disposizione solo traduzioni (quanto fedeli?), figuriamoci se mi avventuro alla ricerca della "interpretazione autentica": solo gli autori la conoscevano, ma purtroppo (per me) hanno scelto uno stile di scrittura criptico.
Anche qui, "ascolto" le diverse versioni e ci ragiono sopra, non ho altri strumenti
[1]. Ma tentare di "integrarle" non ci provo neanche: colgo similitudini e differenze e per evitare di fare confusione, mi soffermo sulle prime e accantono le seconde.
E per quanto riguarda i canti del BGZ, sono di una difficoltà enorme anche per chi ha una guida. Tanto più che sono interpretabili in modo diverso anche a seconda del livello del praticante nel singolo stile, non solo a seconda della scuola di appartenenza.
Tralasciando le differenze tra scuole, fermo restando quanto sopra, sono sinceramente convinto che il livello nella pratica e nel combattimento faccia la differenza nella interpretazione dei canti: quanto più si sperimenta in prima persona il
caos [2] di uno scontro e quello che il nostro corpo può fare ma soprattutto NON può fare, tanto più i testi diventano "concreti". Ciò non toglie che un approccio seriamente critico non possa essere un buon punto di partenza per evitare interpretazioni "ai confini della realtà".
Anche se resta sempre la potenziale "fregatura" indotta dalle traduzioni (parlo per me, non conoscendo affatto il cinese mi sento particolarmente "vulnerabile" da questo punto di vista).
Bene; però ribadisco quanto sopra. Alcuni concetti sono generali, altri sono generici; e con questi si può anche "venire a patti". La maggior parte però non appartengono a queste categorie, quindi occorre fare molta attenzione se non si vuol finire fuori strada.
Di dove sei?
Manfredonia, FG. Se mi dici che sei a meno di un'ora di macchina, sono disposto a raggiungerti per farmi malmenare (in allegria, si intende...)