La logica delle cinturine colorate nel karate

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Pedagogista

La logica delle cinturine colorate nel karate
« on: April 09, 2012, 19:18:40 pm »
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premetto che ritengo le cinturine colorate solo una mera pratica commerciale volta ai bambini ed ai ragazzini di modo che possano poi dire agli amichetti che hanno la cintura gialloverdancionbleu di karate, ma detto ciò...essendo poco pratico delle logiche delle federazioni...con che logica stabiliscono i gradi? Io avendo praticato judo una vita conoscevo solo bianca, gialla, arancio, verde, blu, marrone, nera, bianco-rosso, rossa. Ora, praticando anche karate via via che conosco persone sento di tutto: scuole dove tengono gli allievi un anno con la bianca, poi gli danno una cintura bianca con la punta gialla (???) e parlano di "cintura bianca superiore" (a me pare una putt...anata della madonna!), altri che hanno la bianca, poi la gialla, poi gialla superiore (giallo con punta arancio), poi arancio, poi arancio con punta verde e poi continuano normali con verde, blu marrone ecc. ancora, altri che hanno tante mezze cinture, ma possibile non ci sia una logica univoca? E poi, alcuni fanno un solo esame all'anno, altri due all'anno, altri ogni tre mesi...come dire...il tutto mi pare così poco serio...
« Last Edit: April 09, 2012, 19:40:50 pm by Pedagogista »

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Offline Shashka

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #1 on: April 09, 2012, 19:55:41 pm »
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Fino a marrone il tutto è lasciato a chi dirige la palestra quindi ci sono varie realtà non comparabili tra loro.

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Offline fdul

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #2 on: April 09, 2012, 20:57:53 pm »
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Confermo.
Ogni tecnico ha facoltà di impostare autonomamente il suo programma, le sue progressioni e i suoi momenti di verifica.
Ma come al solito, come in mille altre discusioni, vedo che ci si focalizza sul gingillo colorato e non ci si interroga mai sulla pianificazione dell'insegnamento che sta o dovrebbe stare dietro questi indicatori.
A me interessa fino a un certo punto (prossimo allo zero) se un istruttore conferisce cinture-bollini-bretelle, ogni anno oppure ogni mese, ma a che cosa li fa corrispondere.
Ed è proprio qui che si manifesta la desolazione che tutti questi gadget variopinti cercano di mascherare...

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Pedagogista

Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #3 on: April 09, 2012, 22:36:32 pm »
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Ma come al solito, come in mille altre discusioni, vedo che ci si focalizza sul gingillo colorato e non ci si interroga mai sulla pianificazione dell'insegnamento che sta o dovrebbe stare dietro questi indicatori.
A me interessa fino a un certo punto (prossimo allo zero) se un istruttore conferisce cinture-bollini-bretelle, ogni anno oppure ogni mese, ma a che cosa li fa corrispondere.
Ed è proprio qui che si manifesta la desolazione che tutti questi gadget variopinti cercano di mascherare...

Idem. La mia era proprio curiosità in merito alla logica della cosa.

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Offline Paguro49

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #4 on: April 10, 2012, 08:40:08 am »
+1
Bianca come la purezza......marrone perchè si sporca lungo la via....nera quando la via è compiuta, fino a che torni bianca una volta raggiunta l'illuminazione e una nuova purezza.

Tutto il resto nasce per limitare la sete di risultati visibili ed esibibili tipicamente occidentali.
Il moltiplicarsi dei colori e mezzi colori, credo sia un modo per fidelizzare ulteriormente e per portare in tasca qualche soldino, visto che esami e diplomini hanno sempre un costo.
« Last Edit: April 10, 2012, 09:30:40 am by PapàguRonin »
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Offline metal storm

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #5 on: April 10, 2012, 09:28:21 am »
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 :+1: per Pagurone

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Offline fdul

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #6 on: April 10, 2012, 10:05:39 am »
+2
Tutto il resto nasce per limitare la sete di risultati visibili ed esibibili tipicamente occidentali.
Il moltiplicarsi dei colori e mezzi colori, credo sia un modo per fidelizzare ulteriormente e per portare in tasca qualche soldino, visto che esami e diplomini hanno sempre un costo.

Un salutone al paparone!  :)

Diciamo che personalmente non ho nulla contro l'esigenza di risultati tangibili a breve e medio termine: dopo tutto ogni lungo viaggio consta di tante tappe intermedie, ognuna composta da un certo numero di singoli passi.
Quello che non funziona, in questo sistema, non è che l'allievo chieda risultati, ma che riceva in cambio strisce di stoffa e pezzi di carta! Una volta che consegno un bel diploma colorato e una cintura sgargiante, una cerimonia solenne e un caloroso applauso, non sono più obbligato a rendere conto di che cosa ti ho insegnato, di che cosa ti ho reso capace di fare. Peggio ancora, non devo nemmeno rendere conto a me stesso di che cosa io devo insegnare, del perchè di una certa "progressione didattica". Mi basta un elenco di programmini preconfezionati e sono a posto...
Potremmo anche uniformare per legge la distribuzione delle cinture colorate. Ad esempio: 1° kata = gialla / 2° = arancione / etc.; molti di voi risolverebbero i loro mal di pancia, ma il problema non mi si sposterebbe di una virgola.

La cosa più grave, in questa vendita truffaldina (vendere feticci spacciandoli per risultati) è che l'allievo stesso viene educato a crederci, e si identifica con il suo grado. Poi ci si chiede come nascano le diatribe sui Dan...
Ma è la maledizione del karate: si studia la forma per padroneggiare i contenuti e si finisce per venerare la forma fine a se' stessa (kata docet); si introducono le gare per mettersi alla prova e si venerano le medaglie, anche quelle delle patatine purchè luccichino.
Sto ancora rimuginando su che cosa distingua il karate da altre discipline, ma direi che il costante travisamento dei mezzi con gli obiettivi è un buon candidato per il nostro "marchio di fabbrica".

PS: per cominciare a tagliare la testa al toro, da me ho abolito ogni tassa di esame, cintura o diploma. Il resto è più difficile, ma ci sto lavorando.  ;)
« Last Edit: April 10, 2012, 10:08:06 am by fdul »

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #7 on: April 10, 2012, 10:23:19 am »
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Rimane il fatto che, i colori, siano una invenzione promozionale.
Eliminare i costi degli esami intermedi (fra la bianca e la nera) che peraltro possono essere sostenuti presso il proprio dojo, è una ottima cosa, anche se io eliminerei proprio gli esami, anche perchè il maestro dovrebbe ben sapere se l'allievo è o meno a quel livello.
Riguardo i diplomi, fatti salvi i bambini, non ne capisco proprio la ragion d'essere, figuriamoci eventuali costi.
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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #8 on: April 10, 2012, 10:56:48 am »
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(...)
PS: per cominciare a tagliare la testa al toro, da me ho abolito ogni tassa di esame, cintura o diploma. Il resto è più difficile, ma ci sto lavorando.  ;)
Ecco, a me interesserebbe proprio questo resto :whistle:
Se proprio queste cinture bisogna tenerle (non sono ancora riuscito a farmi un'idea precisa al riguardo) concordo con la totale abolizione di costi e balzelli vari.
Però rimane il problema del contenuto corrispondente alle pezze colorate...
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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #9 on: April 10, 2012, 11:13:17 am »
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Personalmente ritengo che, le cinture colorate siano momenti totalmente discrezionali del maestro.
In quanto tali, non richiedono assolutamente nulla, se non il gesto di conferire il colore.
Non credo abbia senso l'esame interno, perchè presupporrebbe una non adeguata conoscenza del livello di preparazione da parte dell'esaminatore, ma in quel caso, sarebbe meglio se il maestro (l'esaminatore) facesse un esame di coscienza su come insegna.
Altro discorso faccio per il 1° Dan, esame importante, una specie di giro di boa, che vede il maestro più esaminato dell'esaminando, perchè sta al maestro decidere se sia o meno il momento di portare l'allievo a quell'esame presso una commissione esterna e superiore.
Il 1° Dan dovrebbe segnare il momento in cui si spoglia l'allievo di ogni alibi di preparazione, poichè sarà nera come tutte le altre.
Da li in poi vari criteri a seconda dello step (1°-3°, 3°-5°......) con relativi criteri di valutazione che si sposteranno dal tecnico a cose più ampie e profonde.
Li ci stanno i diplomi e tutto il resto, ma prima del 1° Dan credo sia solo un succhiare soldi agli allievi e riempirgli la testa con cose di nessun conto.
Poi  ci si ritrova con il ragazzo che chiede se, a Tokyo gli riconoscono i 5° Kyu......
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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #10 on: April 10, 2012, 11:23:15 am »
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Se proprio queste cinture bisogna tenerle (non sono ancora riuscito a farmi un'idea precisa al riguardo) concordo con la totale abolizione di costi e balzelli vari.
Però rimane il problema del contenuto corrispondente alle pezze colorate...

Visto che stai fondando la tua arte marziale, hai ampia facoltà di decidere se tenerle o meno, le cinture colorate.   :D

Quello non è un gran problema: come dice paPaguro, sono un artificio promozionale. A me non danno fastidio, e nello specifico le tengo perchè sono previste dalla mia federazione di appartenenza (per la partecipazione a gare e garette, ad esempio).
Ciò che conta è la qualità del prodotto che si va a promuovere, non il gadget promozionale in sè.

Per risponderti, credo che si potrebbe/dovrebbe partire da un punto di vista differente, chiedendosi:
1 - in quanto tempo-palestra posso formare un praticante dotato di tutte le competenze "di base" principali richieste dalla disciplina (e già qui bisognerebbe chiedersi quali sono e quale l'obiettivo della pratica)?
2 - c'è un ordine nel quale vanno apprese? ci sono delle "propedeuticità", cose che servono per imparare altre cose? (altro argomentone, soprattutto considerando se si può iniziare l'attività in età differenti che hanno modi di lavorare, requisiti ed esigenze differenti)
3 - si possono definire dei percorsi di massima perchè l'allievo consegua nel tempo queste "competenze"?
Bisognerebbe definire tutto questo abolendo da ogni ragionamento qualsiasi minimo accenno a esami, livelli o altro, creando così un sistema che sia definito assolutamente senza cinture o gradi, ma solo per metodi e contenuti.
A questo punto, potrei individuare dei modi e dei momenti di verifica delle capacità acquisite, e solo a questo punto, SE voglio, posso appiccicare dei nastrini colorati a questi marker.
Allora il sistema secondo me funziona.
Sai bene che poco o nulla su questo argomento viene dai corsi istruttori organizzati da molte realtà, e che spesso si ragiona al contrario. Si parte dalle cinture e dai relativi elenchi di tecniche, modellando su questi ogni pianificazione dell'insegnamento. In diverse discussioni passate non ci si è schiodati da questo livello di approfondimento.

Insomma, un lavorone; ma da un Maestro Fondatore non ci si può accontentare di niente di meno!  :sur:
« Last Edit: April 10, 2012, 11:30:10 am by fdul »

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #11 on: April 10, 2012, 11:36:47 am »
+1
Se proprio queste cinture bisogna tenerle (non sono ancora riuscito a farmi un'idea precisa al riguardo) concordo con la totale abolizione di costi e balzelli vari.
Però rimane il problema del contenuto corrispondente alle pezze colorate...

Visto che stai fondando la tua arte marziale, hai ampia facoltà di decidere se tenerle o meno, le cinture colorate.   :D


Io posso dare una anteprima, anzi una vera e propria indiscrezione 8) 8) 8)
Lo scoop marziale :nin: :nin:
Riuggin ha intenzione di Fondare il Carate (inizialmente Brianza e poi Mondo) in cui non ci saranno cinture 8) 8)
In onore delle antiche scuole di Roncola e Cazzuola, Riuggin Sensei userà..............

LE BRETELLE :sur: :sur:
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Offline fdul

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #12 on: April 10, 2012, 11:45:37 am »
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Se posso propormi come fornitore...  :gh:


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Offline Dipper

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #13 on: April 10, 2012, 11:46:51 am »
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Se proprio queste cinture bisogna tenerle (non sono ancora riuscito a farmi un'idea precisa al riguardo) concordo con la totale abolizione di costi e balzelli vari.
Però rimane il problema del contenuto corrispondente alle pezze colorate...

Visto che stai fondando la tua arte marziale, hai ampia facoltà di decidere se tenerle o meno, le cinture colorate.   :D
La vogliamo finire?? [kill]

Quello non è un gran problema: come dice paPaguro, sono un artificio promozionale. A me non danno fastidio, e nello specifico le tengo perchè sono previste dalla mia federazione di appartenenza (per la partecipazione a gare e garette, ad esempio).
Ciò che conta è la qualità del prodotto che si va a promuovere, non il gadget promozionale in sè.
Pienamente d'accordo :thsit:

Per risponderti, credo che si potrebbe/dovrebbe partire da un punto di vista differente, chiedendosi:
1 - in quanto tempo-palestra posso formare un praticante dotato di tutte le competenze "di base" principali richieste dalla disciplina (e già qui bisognerebbe chiedersi quali sono e quale l'obiettivo della pratica)?
Domande molto pertinenti.
Allora inizialmente io direi che si può iniziare a scremare ciò che secondo me NON va bene.
In particolare per il punto 1 i tempi biblici per la formazione delle competenze di base. Io credo che 2 massimo 3 anni siano già un più che sufficiente lasso di tempo contando che in altre discipline questo è già più che sufficiente per salire su di un ring. Fermo restando l'eterno perfezionamento di lì in avanti.
Obiettivo penso sia acquisire capacità atletiche e tecniche per il kumite o per eventuali altre situazioni di test non collaborativo.

2 - c'è un ordine nel quale vanno apprese? ci sono delle "propedeuticità", cose che servono per imparare altre cose? (altro argomentone, soprattutto considerando se si può iniziare l'attività in età differenti che hanno modi di lavorare, requisiti ed esigenze differenti)
Credo (no, non credo, ne sono certo) che intanto bisogna assolutamente differenziare il percorso bambini / adulti.
Per i primi, posto il fatto di averne le competenze (cosa che io ad esempio non ho) il percorso dovrebbe essere assolutamente formativo a 360°, ma questo è scontato anche se ce lo diciamo ;)
Per tutti io metterei un livello basilare, diciamo cintura bianca (uso le cinture per comodità espositiva). Per un bambino le succesive gialla, arancio e verde potrebbero costituire la progressione di alfabetizzazione motoria. Per un adulto ad esempio blu e marrone.
Ci sarebbero dei problemi però:
- Se uno inizia diciamo a cavallo tra le due età che percorso gli proponiamo? E' una domanda che varrebbe anche senza "cinturine".
- Come conciliare il fatto che magari per un bambino arrivare diciamo alla blu servono tot anni mentre per un adulto basterebbe un solo passaggio (eliminiamo la parola "esame" per ora)?
Inoltre una certa persona che forse conosci (manco fossimo in Harry Potter XD diciamo per tutti che è uno che sa) mi ha smontato il fatto di dilazionare troppo le conoscenze base (mae geri oggi, yoko geri fra 6 mesi, mawashi tra un anno), quindi il percorso dovrebbe essere prima di tutto qualitativo dato un bagaglio base da iniziare subito.

3 - si possono definire dei percorsi di massima perchè l'allievo consegua nel tempo queste "competenze"?
Purtroppo secondo me dovrebbero essere flessibili, mamma natura è zoccola e non da a tutti le stesse possibilità. Dunque per un cavallo di razza, diciamo adulto, infangarsi sul programma di blu quando magari mena già molte marroni sarebbe castrante e appiattirebbe le sue qualità. per converso uno meno dotato dovrebbe aver bisogno di più tempo...

Bisognerebbe definire tutto questo abolendo da ogni ragionamento qualsiasi minimo accenno a esami, livelli o altro, creando così un sistema che funzioni assolutamente senza cinture o gradi.
A questo punto, potrei individuare dei modi e dei momenti di verifica delle capacità acquisite, e solo a questo punto, SE voglio, posso appiccicare dei nastrini colorati a questi marker.
Allora il sistema secondo me funziona.
Sai bene che poco o nulla su questo argomento viene dai corsi istruttori organizzati da molte realtà, e che spesso si ragiona al contrario. Si parte dalle cinture e dai relativi elenchi di tecniche, modellando su questi ogni pianificazione dell'insegnamento. In diverse discussioni passate non ci si è schiodati da questo livello di approfondimento.
Purtroppo sì :(


Insomma, un lavorone; ma da un Maestro Fondatore non ci si può accontentare di niente di meno!  :sur:
Il Maestro Fondatore lasciamolo stare :nono: ho buttato giù due idee di massima ma è più un brainstorming che altro. Mi paicerebbe sapere come la pensi tu e chiunque altro fosse interessato.
« Last Edit: April 10, 2012, 11:49:08 am by Ryujin »
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Offline fdul

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #14 on: April 10, 2012, 12:09:02 pm »
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La penso che le poche osservazioni che hai appena formulato ti suggeriscono già in quale ginepraio ci andiamo cacciando!  :D
Vedi che l'imprinting ricevuto ti condiziona inesorabilmente, e che parli già di cinture ai punti 2 e 3, dove suggerivo che fosse prematuro?
Vedi che, se mai le cinture hanno un senso - sia quelle colorate che quelle "nere" - lo possono avere solo parziale, cioè riferito ad alcuni aspetti strettamente "tecnici" che non esauriscono il lavoro di formazione?
Vedi che già solo il pensare di schematizzare la formazione di un allievo lungo una linea è di per sè una premessa teorica pesantissima?
Non parliamo dei contenuti tecnici delle singole "cinture", e del fatto di insegnare due calci all'anno... pure io, che sono diligente seguace del Do tradizionale, ho "abolito" l'ordine prefissato di apprendimento dei kata, soprattutto quelli di base, altro dogma che non ha ragione di esistere.
Tiè, buttiamo anche questo sassolino nello stagno...
« Last Edit: April 10, 2012, 12:15:37 pm by fdul »