La logica delle cinturine colorate nel karate

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #15 on: April 10, 2012, 12:19:12 pm »
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Ho volutamente usato le cinture per comodità espositiva.
Non c'è problema, sostituiamo i due programmi a colori con percorso B (ambini) e A (dulti).

Riusciamo a definire un programma per B e A date le premesse di non esaustività?

Non sono domande retoriche, se uscisse che non si può non avrei problemi ad abolire davvero le cinturine...
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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #16 on: April 10, 2012, 12:31:26 pm »
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Riusciamo a definire un programma per B e A date le premesse di non esaustività?

Penso di sì, con le dovute cautele... bisognerebbe aver chiaro il punto di arrivo ("modello di prestazione" fa troppo sportivo?). Dubito che sia fattibile via forum, però: c'è da buttar sudore sui libri e in palestra (a insegnare, non a massacrarsi di kihon), meglio se sotto la guida di uno che sa - ma c'è "uno che sa" in questo campo?  :(

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #17 on: April 10, 2012, 12:39:18 pm »
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Già se ci fosse, da parte delle organizzazioni, la facoltà (è la messa in pratica) di revoca dei gradi, si potrebbe affidare, come sarebbe giusto fosse, la responsabilità di stabilire se e per cosa sia pronto un praticante, al suo maestro, mettendo così, sotto la lente di osservazione e valutazione, tanto l'allievo quanto il maestro.
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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #18 on: April 10, 2012, 14:12:10 pm »
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Già se ci fosse, da parte delle organizzazioni, la facoltà (è la messa in pratica) di revoca dei gradi, si potrebbe affidare, come sarebbe giusto fosse, la responsabilità di stabilire se e per cosa sia pronto un praticante, al suo maestro, mettendo così, sotto la lente di osservazione e valutazione, tanto l'allievo quanto il maestro.

Io lo farei pure per le lauree, i diplomi delle superiori e la licenza media!!
Sai la carneficina??  :D

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #19 on: April 10, 2012, 14:41:27 pm »
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io non capisco più con chi cavolo sto discutendo, un giorno avevi un nick, ieri ti chiamavi kravmaganonsobenechecosa, oggi ti chiami con un altro nick ancora...ma come cavolo funziona questo forum? E' impossibile ricordare con chi stavi parlando in questo modo, questa cosa mi sembra una grande presa per il c... ed io non ho alcuna voglia di stare a giocare.

Andato, anche lui come Muteki.
Peccato, ci avrebbe fatto comodo un pedagogista su questo forum.  :(


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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #20 on: April 10, 2012, 15:39:38 pm »
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premetto che ritengo le cinturine colorate solo una mera pratica commerciale volta ai bambini ed ai ragazzini di modo che possano poi dire agli amichetti che hanno la cintura gialloverdancionbleu di karate,
Diciamo che dopo papaguro hai poco da aggiungere :D

Le cinture che consegnano sono bianche, poi con il sudore, il sangue e le botte diventano via via più scure, un bel dì si rompono ed il maestro te ne dà un'altra, ma poichè l'uso di quella vecchia ti ha reso nel tempo un valido karateka, ti autorizzava a dipingerla di nero.
Questa è la storia delle cinture, poi venne 'O sensei Jigoro Kano, che introdusse il judo.
Per far si che i judoka potessero gareggiare "ad armi pari", creò il programma e lo divise in settori, ogni settore sempre più difficile del precedente, seguendo però la logica della cintura sempre più scura nel tempo.
Quindi si cominciava con la cintura bianca, poi: gialla, arancione, verde, blu, marrone, nera, ecco che quindi, ogni judoka in gara, non importava la provenienza, se aveva una certa cintura ne aveva anche la perizia, quindi poteva "giocarsi la vittoria" contro i pari grado, ma, come diceva la mia bis-nonna, i schei fa balare i putei...
Ad ogni cintura corrisponde un esame, che però guarda caso non è mai gratis, c'è chi si accontenta di coprire il costo e chi ti spara 20€ per una cintura da 3.5€ + un diplomino da 0.20€.
Ovvio che quel che avanza...
Poi ci sono le vere e proprie truffe, le mezze cinture, i quarti di grado, insoimma quelle cose in più che servono solo a dare il contentino, a creare feticci, a far soldi attirando i bambini.
Anche il quando fare l'esame hai suoi perchè, se fai le mezze cinture o i quarti, gli esami arrivano almeno due volte l'anno, quindi puoi pianificare le entrate economiche, perchè a quel punto di quello si tratta, solo di denaro legato al feticcio, nulla più.

Personalmente, un esame lo faccio pagare 5€ tutto compreso, dato che quel che avanza finisce in cassa sociale, ma le cinture ed i budopass, li devo pur comprare... :)
Il quando è molto semplice, io sò cosa deve sapere il mio allievo per sostenere l'esame, sia a livello tecnico che pratico, quando vedo che le cose le sà fare e le ha capite, lo informo che dalla lezione dopo è sotto esame fino a nuovo ordine.
Quindi dalla lezione successiva, non gli stacco gli occhi di dosso, gli pongo le domande inerenti al suo programma anche mentre fà kumite, la risposta sia come congruenza che come presenza di spirito, è il mio metro di giudizio.
Gli chiedo anche qualcosa di inerente essenzialmente alla DP, a qualche kiusho, del tipo tal colpo dove agisce meglio, ed altre cose cui dovrebbe saper rispondere.
In genere dopo due settimane d'inferno gli dò la cintura, però nessuno mi vieta di arrivare a tre, se non mi pare pronto :gh:
Una cosa è certa, non avendo mezze cinture ed essendo di manica stretta, i miei hanno livelli decisamente elevati rispetto agli altri.
Quando feci l'esame di istruttore difesa, c'erano anche quelli che facevano l'esame di dan, più di un maestro mi chiese perchè il mio allievo\uke avesse solo la cintura gialla, visto che da loro avrebbero avuto almeno la verde...
Risposi che se le loro cinture verdi valgono come le mie cinture gialle, è per via del maestro scadente... qualcuno di loro si arrabbiò, ma non ho mai capito perchè... ??? ??? ??? :(


P.S.
Il pre-esame per cintura nera, che ancora non ho indetto, (non ho cinture marroni, almeno per un annetto buono ancora) sarà totalmente gratis, al termine dell'esame, riceverà in prestito dalla scuola la cintura marrone-nera, che restituirà dopo l'esame per nera.
Ciò serve a dare la giusta soddisfazione all'impegno ed al sapere dell'allievo, perchè gli esami di cintura nera ASI sono come quelli fijlkam, sostanzialmente li supera qualsiasi mia cintura arancione. :nono:
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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #21 on: April 10, 2012, 15:54:18 pm »
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Diciamo che dopo papaguro hai poco da aggiungere :D

E difatti, poco hai aggiunto...  :halo:
Se non che esiste un programma, "da facile a difficile".

Una curiosità, su questa vecchia storia:

Quote
Le cinture che consegnano sono bianche, poi con il sudore, il sangue e le botte diventano via via più scure,

Ma ai tempi non usava lavarle?  ???

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #22 on: April 10, 2012, 16:01:24 pm »
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ludf, ho solo spiegato più nel dettaglio, nulla più :)

Le cinture forse le lavavano, ma non c'era il "bianco che più bianco non si può", quindi alla lunga, terra, sangue e sudore facevano un pastone che hai voglia "quello bianco che smacchia 100 macchie e più" ;)
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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #23 on: April 10, 2012, 16:05:53 pm »
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mah..qui si va un pò a sentimento mi sa...

si vuole aprire un corso di karate? le cinture servono...

ma io sono serio,oltre questi mezzi commerciali...

ci credo,ma la gente ormai riconosce le cinture come metro e l'affitto per la sala lo devi pagare anche se hai solo due allievi....per tener su il corso ed avere la possibilità di formare quell'un per cento che ti darà soddisfazione,devi avere anche semplici clienti (brutto ma vero)

quindi,tanto vale,provare a sfruttare questo modus operandi in maniera che possa risultare più seria possibile.

io ci provo così:

ogni esame,anche di kyu,viene tenuto da una commissione (o un maestro) esterno,io non ci metto lingua.

verte sul programma tecnico e su circuiti tipo "pressure test"

chi fa l'esame paga solo il materiale (cintura e diploma) oppure si compra lui la cintura e se non vuole il diploma gli si timbra solo il budopass.

eventuali mezze cinture per casi particolari,non vengono esaaminate,ma dimostrano solo un'anzianità maggiore dei pari grado,in attesa dell'esame.

non limito il programma in base alla cintura,tutti fanno tutto durante la lezione a meno che non richieda competenze specifiche (tipo maggiore abilità nel cadere ecc...)

gli esami spesso vengono fatti a sorpresa,o al massimo viene data una data indicativa,tipo il mese in cui si terranno.

il programma tecnico da portare all'esame ha un determinato tempo di esecuzione,ad esempio,bianco/gialla sono 30 tecniche (per dire) e so che ogni tecnica di quel livello si può fare in 3 secondi,sto largo e ti dò 3 minuti per fare tutto il programma a busso,che richiede preparazione atletica,poi lo riguardo con calma.

più o meno facciamo così.

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #24 on: April 10, 2012, 16:09:54 pm »
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ludf, ho solo spiegato più nel dettaglio, nulla più :)

Si scherza, eh, eh!  :)

Era per dire che personalmente mi interessa (ci interessa, se tiro in mezzo anche Ryujin) ciò che sta dietro le cinture in termini di insegnamento strutturato, piuttosto che il se/quando/come/perchè/a quanto le conferisco.
« Last Edit: April 10, 2012, 16:28:02 pm by fdul »


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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #25 on: April 10, 2012, 16:14:50 pm »
0
dimenticavo,nel diploma metto anche il voto(da 1 a 10,perchè è giusto che chi si è impegnato di più ne abbia il riconoscimento.
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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #26 on: April 10, 2012, 16:24:07 pm »
0

Ma ai tempi non usava lavarle?  ???
Pare proprio di no :)
Anzi, lavare la Obi era una roba da babbei 8)

Gente singolare i Giappi :gh:
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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #27 on: April 10, 2012, 16:33:03 pm »
0
Ma ai tempi non usava lavarle?  ???
Pare proprio di no :)
Anzi, lavare la Obi era una roba da babbei 8)
Gente singolare i Giappi :gh:

Ma tu guarda le convenzioni assurde... paese che vai...  :sur:
Va bè, adesso non è il caso di prenderli in giro per questo, teniamo un minimo di apertura mentale!  :D

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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #28 on: April 10, 2012, 19:33:45 pm »
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"modello di prestazione" fa troppo sportivo?
Secondo me questa è la primissima roba da definire.
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Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
« Reply #29 on: April 11, 2012, 17:04:29 pm »
+1
ludf, ho solo spiegato più nel dettaglio, nulla più :)

Si scherza, eh, eh!  :)

Era per dire che personalmente mi interessa (ci interessa, se tiro in mezzo anche Ryujin) ciò che sta dietro le cinture in termini di insegnamento strutturato, piuttosto che il se/quando/come/perchè/a quanto le conferisco.
Immaginavo, infatti mi sono dilungato cercando di andare in tal senso.

Rimane però sempre valido il nodo gordiano... per quale fine insegni karate?
Solo dopo la risposta a questa domanda puoi decidere cosa c'è dietro.

Io insegno per far raggiungere un determinato obiettivo ai miei allievi, quindi applico determinate metodologie, ma se un'altro insegnante ha obiettivi diversi, naturale che applicherà metodologie differenti.

Io seguo la logica di 'O Sensei Miyagi, come la si evince dai kata di stile goju ryu.
I kata partono da quei 3 elementari (taikioku) che vennero introdotti poichè il M° riteneva i primi due kata (gekisai) un pò troppo complicati, per chi manco aveva coordinazione motoria.
I due gekisai a loro volta, erano stati creati sempre da lui, perchè partire da sanchin e saifa così di brutto, era impossibile.
A ben vedere la lista dei kata inoltre, si nota che la complessità e le abilità tecniche richieste, siano a salire di kata in kata, di più, determinaqti passaggi dei kata, sono difficilmente assimilabili, se non si hanno chiari i kata precedenti, a volte per cose che ci sembrano banali, ma secondo me non lo sono.
Esempio banale... lo prendo dai taikioku, che sono il "minimo sindacale" del goju ryu.
Il jodan ha, come maggior difficoltà, il coordinare braccia e gambe, in maniera fino a quel momento forse sconosciuta, oltre al dover imparare l'embusen.
Il jodan-chudan, ed il gedan, hanno lo stesso embusen, quindi imparato il primo, sei a posto per tutti e tre, ma non è tutto li...
il jodan-chudan, mescola due differenti posizioni di base, zenkutsudachi e sanchin dachi, più due shiko dachi, già questo per i neofita è un pò un problema.
Poi le parate, la prima jodan, la seconda chudan e la terza gedan, il tutto si ripete due volte, infine l'attacco, sempre sambon zuki (joidan-chudan-chudan).
Infine il gedan, che usa gedan arai otoshi e chudan zuki ma la posizione è shiko dachi a 45°, questo rende l'embussen anche se uguale "un casino inestricabile", anche se alla fine il kata in se è una mezza ç@22@t@, ma non per chi lo sta imparando.
Ovvio che salendo di kata è sempre peggio, ma avendo voi già capito è inutile proseguire.
Questa logica quindi, mi ha portato ad inserire i kihon, in maniera complementare ai kata di esame, cher detto tra noi, al 95% erano già fatti da un bel pezzo (fitak).

PERO' io ho un'obiettivo chiaro, quindi ho dovuto necessariamente integrare il programma del karate che avevo, altrimenti sarei stato inefficace all'obiettivo.
Ecco quindi che ho aggiunto al programma acune tecniche, come sokutei geri cioè calcio con il taglio interno del piede.
Ma anche le tre cadute basilari di tutte le AM, cioè la caduta avanti, indietro e laterale, che però non essendo judo, ho dovuto spezzettare per rendere più assimilabil, in due passaggi la laterale e quella indietro ed in tre quella avanti, per comodità ne spiego una.

Prima si impara a rotolare in avanti come si deve, controllando la spinta senza sbattere gomiti, schiena e piedi.
Poi si impara la stessa cosa da in piedi, facendo un passo avanti, variando l'altezza di partenza, diventa necesario capire soprattutto la parte iniziale della rotolata.
Infine si esegue camminando velocemente, un passo mentre ci si piega e viaaa.... qui è fondamentale capire bene la parte finale, infatti i judoka riusolvono l'eccesso di energia con possenti manate sul tatami, io però una possente manata sull'asfalto, francamente farei a meno... :-X


Però sapete tutti che io non faccio nulla di agonistico a nessun livello, me lo posso permettere tranquillamente, ma gli altri valutando i loro obiettivi, devono fare delle scelte.

Secondo me, ognuno deve mettersi in discussione almeno ogni anno sportivo, considerando l'anno di attività dai 9 ai 10 mesi.
Io personalmente, mi metto in discussione dalle 2 alle 3 volte l'anno, mi chiedo se i miei allievi stanno progredendo, come ed in che modo, e se ciò rispecchia l'obiettivo della scuola.
Nei primi tre anni, sono sincero, ho cambiato impostazione almeno 5 volte, poi però ho cominciato a capirmi, a vedere degli obiettivi, che sono riuscito a scomporre in tappe chiare, lampanti.
Ho continuato a studiare per cercare sostegni storici chiari a quello che mi pareva il mio obiettivo, che avevo già intuito e che, cercando e studiando, ho trovato.
Per capire certe cose ho dovuto studiarne altre, le quali però, mi hanno confermato che l'obiettivo era giusto, ora vedo che le tappe sono a portata di mano, essendo l'obiettivo ben definito e supportato.

La parte più difficile, è stato capire se e quanto un'arte Giapponese dell'800, potesse vivere nell'Italia di oggi, grazie al cielo, lo scopo che l'ha portata a nascere è attualissimo ovunque e sempre, quindi approfondii le mie conoscenze legislative (avvoltoi con la toga....  >:( >:( >:( >:(  :grrr: )
Per attualizzare il dojo kun, dopo la consulenza ed il ragionamento, ho capito che non avevo da fare nulla, essendo buon senso, non ha epoca...

Però ci ho messo molto tempo a capire queste cose, ed ancora di più a farle.
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