Nuovo "quasi spin-off". Cercando informazioni su tale "Koan" (enigma non risolvibile a livello razionale, ma attraverso un'intuizione improvvisa), che pare risalga a Yagyu Munenori, ho trovato questa pagina davvero interessante, su una frase che fu (forse l'unico) uno dei pochissimi credi della mia vita:
http://underthemoonshadow.blogspot.it/2010/08/ken-zen-ichi-nyo.htmlLe meraviglie di un mezzo di comunicazione così complicato quale il Linguaggio, un vero e proprio mondo
[1] e la pluralità di significati che tentano di descrivere l'esperienza religiosa, situata in ogni caso oltre il linguaggio, perché al di fuori dell'esperienza ordinaria. Almeno per il Satori o Dai Kensho dello Zen (ciò che viene normalmente tradotto con "Illuminazione") possiamo affermarlo con sicurezza, come del resto sarebbe estendibile anche alla Mistica di altre grandi religioni, a mio parere.
Ma la contraddizione divertentissima insita in ciò è che dobbiamo per forza esprimerla linguisticamente, per poterla comunicare a qualche altro essere umano, quindi farne un prodotto culturale da trasmettere in quanto pratica/sapere.
Naturalmente i non -"segaioli mentali di professione" come me e Mad, se non vogliono essere condotti all'ineludibile Pazzia di chi cerca l'Assoluto (aka 'procurarsi un'emicrania'
), possono saltare a piè pari il pezzettino qui sopra...
Un esperto di Giapponese, lingua purtroppo per ora a me sconosciuta, a cui chiedo aiuto, ci potrebbe illuminare ulteriormente sui Kanji e/o sul contesto in cui è nata tale affermazione, se si interessa alla Cultura Giapponese. Help me e buona lettura/discussione a tutti!!!