Uno degli inconvenienti più comuni in cui incappano molti praticanti di Arti marziali è quello di non avere un compagno di allenamento per addestrarsi nelle tecniche di attacco e difesa.
I boxer usano il sacco, i praticanti di Wing Tsung e Jeet Kune Do l’omino di legno, ma per i praticanti di discipline Aiki, che necessitato di qualcosa di più mobile ed “antropomorfo”, questi attrezzi risultano utili ma un po’ limitati.
Così ho pensato di costruirmi un Uke a mo' di bambolotto, che potesse ovviare almeno un po’ ai limiti sopra esposti (nota per i maligni: no, non ci farò ne’ la lotta a terra ne’ gli “ushiro dori”) privilegiando nel contempo la mia passione per il riciclo ed il “fai da te”, cercando di ottenere un “prodotto" quanto più possibile reversibile, ovvero in grado di essere smontato senza grossi problemi..
Il risultato è Giosuè, il bambolotto Uke, le cui peculiarità vado ad illustrare.
Ho preso una vecchia tuta da ginnastica in modo da avere una sagoma umana da riempire con sacchetti d’aria usati per l’imballaggio di merci.
La tuta in due pezzi presenta lo svantaggio di dover riunire la maglia con i pantaloni e per questo motivo avevo inizialmente optato per una tura da meccanico tutta d’un pezzo, questa però, dovendo essere solitamente indossata sopra gli indumenti, è molto ampia ed avrebbe dato vita ad una specie di irreale omino michelin.
Ho legato con uno spago le parti terminali delle maniche della giacca e delle gambe dei pantaloni, in modo da poterle riempire con i sacchetti suddetti, avvolti tra loro e fissati con nastro adesivo in forma cilindrica.
Per dare stabilità al tutto, ho riempito di sabbia due bottiglie di plastica, e le ho poi infilate nei pantaloni, in maniera che costituissero i “polpacci” del manichino.
Ho poi preso un paio di scarpe vecchie, ne ho riempito la punta con carta per dargli una forma ed ho infilato le gambe nelle scarpe, tenendo le une dentro le altre con un paio di calze in cui ho infilato il gruppo scarpa-polpaccio, con un risultato che fa molto “tabi”.
Per appendere il manichino e dare torma alle spalle ho usato una gruccia appendino per giacche, su cui ho fissato, sempre con nastro adesivo il riempimento delle maniche.
Per simulare le prese, su dei guanti da carpentiere ho fissato con dello spago delle pinze di plastica usate dalle femminucce per tenere fermi i capelli. I guanti sono stati poi fissati alle maniche tramite fettucce stretch che permettono di rimuoverli velocemente.
Non disponendo di macchina da cucire ho fissato lo stretch con dei punti metallici tramite una cucitrice da ufficio.
Tramite fettucce di stretch ho fissato anche il busto alle gambe; le fettucce sono disposte in maniera lineare in modo da poter variare di qualche centimetro l’altezza del manichino.
Manca ancora la testa, che ancora devo decidere se e come fare, ma al momento sono in corso i primi test, che devo dire sono abbastanza soddisfacenti come uke per proiezioni, prese e percosse.
Prossimamente cercherò di fare una variante, in avanzato stato di progettazione, per un manichino in grado di impugnate bokken e jo.
Per dirla in breve, il bisogno aguzza l’ingegno...