Ciao,
approffitto del thread per portare un altro importante esempio, spero di non essere a noia.
Tra le tante ragioni per cui me ne sono andato dall' associazione in cui militavo ve ne è una che non mi stancherò MAI di rivangare, anche se purtroppo non posso descriverla per bene pubblicamente.
Per farla breve si tratta di un episodio al limite del criminale e dello stalking da parte di un graduato della palestra nei confronti di una allieva.
Non mi dilungo anche se vorrei, comunque fatto stà che questa faccenda è stata gestita in modo assolutamente irresponsabile e immaturo da parte del maestro della scuola (per lui è stata una... BRAVATA), naturalmente con tutte le considerazioni del caso che comunque non cambiano il senso.
La persona coinvolta (il criminale pazzo), forse per via dei tanti anni spesi a coltivare la mano d' acciaio sul cuore di bontà, il rispetto, l' onestà, l' onore e tutte le altre pirlate delle AMT, nonostante abbia praticamente ammesso la sua colpa si è preoccupato solo di andare a piangere (letteralmente) dal maestro per essere riammesso nella sua palestra.
Non soddisfatto di questa bassezza ha fatto ben di più: per pararsi meglio il culo ha preso ed è andato direttamente dal maestro del maestro, per raccontargli la SUA versione dei fatti prima di tutti gli altri. Purtroppo non riesco a far comprendere la viltà di un simile gesto senza raccontare nei dettagli, ma sfido chiunque a non pensarla così.
Ora. Mettetevi nei panni del maestro del maestro. Sei lì che fai gli affari tuoi e arriva questo personaggio, che conosci da anni per varie partecipazioni agli stage etc. appositamente per parlarti di una grave faccenda.
Del tipo che si fa 300km apposta per parlartene.
Si dà anche il caso che sia una faccia da culo vergognosa, di quelli bravissimi a fare le vittime quando fa comodo e gli sbruffoni arroganti tutto il resto del tempo.
Cosa vuoi che gliene importi al maestro? Questo gli racconta una favoletta edulcorata per giustificarsi, mettendolo in guardia dalle malelingue che sparleranno di lui...
Ma in fondo al maestro, che non era presente, non conosce gli altri protagonisti e non può giudicarli, non ha interesse a prendersi responsabilità sulla storia, non ha motivo per dubitare delle sue parole... cosa dovrebbe fare?
Per questo penso che se ho capito bene i maestri di Okinawa non c'entrano nulla in questa storia, nè in fondo hanno diritto di prendere decisioni. Si applica il protocollo standard: tu mi dici così, lui dice cosà, a me non frega nulla perciò vedete di risolverla tra voi che siete coinvolti. Non gli si può nemmeno dar torto...
E' anche per questo che il sistema delle gerarchie nelle arti marziali fa acqua da tutte le parti, perchè una persona diventa più attendibile anche in base al suo grado o tempo di militanza.
Che poi è un aspetto normale dei rapporti tra persone (credo di più a chi conosco da più tempo), quindi va gestito come tale.
Sono d' accordo però sul fatto che se l' esame è stato pagato, e autenticato da loro, e non c'è nessuna regola interna che dice che il tuo maestro può dare o togliere i gradi, allora resta tuo e basta. Nel caso ti rivolgi solo a loro saltando a piedi pari l' ex maestro.
Ovviamente stiamo parlando di cose per cui non vale la pena perderci più della pausa caffè...
Saluti