Per me invece quello e' il valore fondante.
Se non mi divertissi come un bambino in mezzo alle pallette colorate probabilmente non investirei tutto questo tempo e queste energie nelle arti marziali.
E il lato sportivo sprona a un miglioramento tecnico e a un duro lavoro fisico. (che e' un eccezione nelle altre realta')
Come gia' dici tu la chiave e' ricordarsi che il lato sportivo e' appunto solamente un "lato".
Ad ogni modo comprendo in pieno il discorso,anche io metto la dp al primo posto.
Vedi, allora ti dirò cosa penso invece io..
Nelle Arti Marziali ( in teoria...) ci si rompe il culo, ci si stanca e si soffre, ma alla fine hai qualcosa indietro, cioè sei diventato migliore come combattente, come stratega e, si spera, come persona. E a me piace migliorarmi, appena ne ho occasione.
E' un do ut des, come qualsiasi cosa che ti metti a studiare con un certo impegno e che speri ti sia utile. Io all'università ho studiato con molto piacere quasi tutto il progamma accademico, e sono felice di avere dei bei ricordi in tal senso, ma ho sempre messo il piacere dell'argomento interessante come una cosa accessoria, e al primo posto c'è stato il mio umile lavoro, serio e determinato.
Ben vengano la passione e il divertimento.
Ma non tutto quello che è utile è divertente o piacevole. Certo, ce lo possiamo far diventare tale con la PNL
.
Ma è il mio carattere, al divertimento preferisco altre cose.
Diciamo che io sono uno che tra un documentario e un film comico, sceglie il primo.
PS
Ho aggiustato un paio di orrori ortografici