1) In primis e' educazione, in secondo luogo e' bene chiarire a priori. Pure io mi alleno dove voglio, ma avviso sempre Diego. E' un discorso lungo con molte variabili di situazione incluse che adessopero' non posso affrontare, sto scroccando il pc alla dolce meta'. Domani rientro in Italia, se mi ricordo vedo di espandere.
Ok, espando un poco adesso che sono rientrato in territorio italico.
E' ovvio che se vediamo la cosa da un punto di vista professionale, atleti che fanno risultati = ritorno ( economico in parte e di presenze ) con conseguente possibilità di innalzare i risultati ancor di più.
E' poi palese che costruire un atleta completo porta via anni e sia un investimento in termini di tempo, impegno e moneta notevole.
A prescindere dall' evitare che "possa passare al nemico" , punto che lascia il tempo che trova ma che in passato ha scatenato beghe planetarie, c'è da considerare il pericolo infortunio, ad esempio. Io mi assumo il rischio di fare allenare l' atleta secondo le mie metodologie, con altri atleti che conosco eccetera. Se capita un'infortunio perchè altrove si presta poca attenzione a determinati parametri si butta a monte un sacco di lavoro pregresso fatto per nulla.
Per il "rubare agli altri" , io lavoro per mia fortuna in un posto dove tecnicamente non c'è nulla da imparare se non, forse, a più che altissimi livelli. Quando la mia frequenza era agli inizi mi veniva chiesto di mostrare nella mia vecchia palestra quello che vedevo.
A parte che estrapolare particolari da un percorso tecnico rende questi meno valevoli, io non credo che ci si dovrebbe preoccupare di "rubare" perchè la crescita tecnica generale è a vantaggio di tutti. E se uno si preoccupa di tener segreto quel che viene fatto ad uno stage e non farlo girare in palestra, permettetemi di pensare che di bagaglio tecnico, metodo e capacità non ne abbia troppi. Sarà la mia abitudine a lavorar con un marziano ma a pensar male non si fa' peccato...
C'è poi ovviamente il discorso dell' accentramento, l' optimum sarebbe riuscire a concentrare in un medesimo posto il maggior numero di buoni atleti possibile, ma è ovvio che è dura con quelli che badano al proprio orticello, senza contare che servirebbe qualcuno super partes e di capacità riconosciute a gestire la cosa. Non si riesce a fare nel judo, figuriamoci nel bjj..